foto Filippo Rubin
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Sembrava che l’esperienza di Alessandro Tripaldelli (1999) a Ferrara fosse destinata a giungere al termine con la conclusione della stagione 2023/2024 e invece – con una mossa a sorpresa – la SPAL ha prolungato di altri due anni il rapporto col terzino sinistro, portando la scadenza a giugno 2026.

La notizia non è stata accolta con particolare entusiasmo dall’opinione pubblica, almeno dalla parte che frequenta abitualmente i social media. Nelle sue tre stagioni in biancazzurro Tripaldelli non è mai riuscito a rendere secondo le aspettative iniziali, commettendo errori anche piuttosto grossolani e ritrovandosi spesso accantonato a favore di Celia durante le varie gestioni tecniche che si sono susseguite. Compresa quella di Leonardo Colucci, che fino a novembre ha scelto Celia come titolare per la fascia sinistra, salvo poi sovvertire la gerarchia all’approssimarsi della sessione invernale di mercato, nella quale l’esterno ex Sassuolo si è trasferito a titolo definitivo all’Ascoli.

Alla base della decisione di estendere il contratto di Tripaldelli c’è soprattutto una logica di carattere gestionale: una sua partenza per fine contratto a giugno 2024 avrebbe generato un altro segno meno a bilancio, visto che la SPAL versò 250mila euro nelle casse del Cagliari per riscattarlo a titolo definitivo al termine della stagione 2021/2022. Non solo: l’operazione che ha portato alla rinegoziazione del contratto può generare effetti positivi già nell’immediato, visto che quello di Tripaldelli si portava dietro uno degli ingaggi più onerosi tra quelli dei reduci della disastrosa retrocessione dalla serie B. Non a caso il comunicato ufficiale della società evidenzia questo particolare: “Il club intende ringraziare Alessandro per aver scelto con entusiasmo e convinzione di prolungare il proprio rapporto con la SPAL, anteponendo la continuità tecnica che lo vede protagonista in biancazzurro agli obiettivi economici personali“. Vale tuttavia la pena sottolineare che l’ingaggio precedente di Tripaldelli non fosse di 500mila euro (nemmeno al lordo) come sostenuto da alcune pubblicazioni.

Dalla rivalutazione dell’esterno sinistro passa una parte delle strategie a medio termine, ossia quella del riequilibrio dei conti. Opera già complicata in serie B e divenuta ancora problematica al piano di sotto, a maggior ragione senza una chiara indicazione da parte della proprietà sull’orizzonte che attende il club nei prossimi anni. Per quanto le prestazioni non siano mai state delle migliori non è in fatti un mistero che nel corso dell’ultimo anno il giocatore abbia ricevuto svariati interessamenti, anche da squadre di serie A (l’ultima fu la Salernitana), ma a frenare le potenziali trattative sia stato appunto l’importo piuttosto oneroso del contratto precedente, che avrebbe imposto alla SPAL di contribuire in qualche misura per favorire la partenza. Con ovvie ricadute sui conti. Da qui la convinzione della dirigenza di poter contare sull’apporto in campo di Tripaldelli a cifre più in linea con la dimensione della serie C, magari con la prospettiva di poterlo cedere in futuro con dei benefici economici.

Peraltro la discussione e l’accordo sul contratto tra la SPAL e Tripaldelli sono antecedenti al mercato di gennaio e già nel mese di dicembre era dato per scontato che le parti avrebbero presto firmato un’intesa. La scelta di rendere pubblica la notizia in un momento molto delicato della stagione non è stata delle più azzeccate. Con la squadra invischiata in zona playout e col pubblico che attende con ansia dei rinforzi (soprattutto un attaccante, ma non solo) per togliersi dall’impaccio la conferma di uno degli elementi meno amati è quasi sembrata una beffa.