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A maggio 2023 Perugia e Benevento hanno dovuto fare i conti col medesimo e amaro destino della SPAL, ossia quello del ritorno in serie C. Gli umbri erano riusciti a uscirne nel 2021, i sanniti nel 2016, proprio quando a Ferrara si festeggiò un rientro in serie B che mancava da 23 anni.

Con il girone di ritorno 2023/2024 quasi interamente da disputare tutte e tre le squadre sono lontane dalla pur complicata prospettiva di un rientro immediato nel campionato cadetto, ma a differenza della SPAL Perugia e Benevento si trovano in zona playoff, dando l’impressione di aver assorbito meglio il colpo della retrocessione. Per cui viene spontaneo chiedersi: è realmente così al di là di ciò che dicono le rispettive classifiche? E se sì, cosa è stato fatto di diverso?

Il luogo comune vuole che una discesa di categoria offra la possibilità (o talvolta imponga la necessità) di fare tabula rasa e ricostruire con nuove energia e nuovi progetti tecnici, basati su ciò che si può salvare del passato recente. Gli intenti delle tre retrocesse in serie C a inizio stagione erano gli stessi: liberarsi di contratti pesanti compatibilmente con la volontà di mantenere un livello tecnico significativo, ingaggiare giocatori esperti per la categoria e altri in grado creare senso di identità e appartenenza (Meccariello a Benevento e Antenucci a Ferrara sono due esempi in merito) e infine sfruttare i giovani più promettenti del vivaio o quelli già in rosa. Tutto ciò per puntare sin da subito alla promozione, o comunque a una posizione che potesse permettere di lasciare aperta una sua conquista. Giovando soprattutto della voglia di rivalsa di chi rimane e della voglia di mettersi in mostra e conquistarsi la fiducia dell’ambiente dei più giovani.

PERUGIA
Serie C girone B, 36 punti (9V, 9P, 3S), 3° in classifica (-14 dalla vetta)

Arrivi del calciomercato estivo: Adamonis (P, Lazio), Paz (D, Sassuolo), Mezzoni (D, Napoli), Morichelli (D, PAOK Salonicco B), Bozzolan (D, Milan), Torrasi (C, svincolato), Acella (C, Cremonese), Ricci (A, svincolato), Bezziccheri (A, svincolato), Cudrig (A, Juve Next Gen), Vazquez (A, Gubbio).

Partenze del calciomercato estivo: Moro (P, Piacenza), Gori (P, Juventus), Angori (D, Empoli), Casasola (D, Ternana), Sgarbi (D, Cosenza), Curado (D, Catania), Struna (D, Triestina), Righetti (D, Lumezzane), Rosi (D, svincolato), Vulic (C, FK TSC), Capezzi (C, Carrarese), Luperini (C, Ternana), Di Carmine (A, Catania), Di Serio (A, Atalanta U23), Vano (A, Monterosi), Olivieri (A, Juventus Next Gen), Ekong (A, Empoli).

Giocatori rimasti dalla stagione precedente (12): Furlan (por), Abibi (por), Vulikic (dif), Angella (dif), Dell’Orco (dif), Cancellieri (dif), Santoro (cen), Bartolomei (cen), Kouan (cen), Iannoni (cen), Lisi (cen), Matos (att).

Cambio di allenatore: sì

Cambi principali nell’organigramma: direttore generale, responsabile dell’area tecnica, direttore sportivo, team manager.

L’inizio di stagione degli umbri è stato particolarmente caotico per via dei ricorsi e contro-ricorsi per la riammissione in serie B. Tanto che fino al 29 agosto era rimasta aperta la possibilità di evitare la retrocessione e partecipare di nuovo al piano di sopra. A differenza della SPAL il Perugia ha nutrito speranze fino all’ultimo secondo disponibile e questo è finito per rendere particolarmente problematico il mercato estivo (con una settimana in più rispetto alla concorrenza per completare l’organico) e di conseguenza l’avvio di campionato, considerato anche un notevole stravolgimento all’interno dell’organigramma societario. Nonostante ciò l’impatto con la categoria ha fruttato due pareggi nelle prime uscite a Lucca e in casa contro il Pescara, fino alla vittoria proprio a Ferrara della terza giornata. Con un mercato volto ad alleggerire il monte ingaggi – consentendo la partenza degli elementi più preziosi – giovani di belle speranze e svincolati sono stati gli obiettivi dell’atipico calciomercato del Perugia.

Il tecnico prescelto per cercare la risalita immediata in estate è stato Francesco Baldini: esperienza in categoria con un gruppo di giovani (in passato ha allenato la Juventus Under 23 sotto la direzione di Filippo Fusco e per questo era accostato con insistenza alla SPAL nel corso dell’estate) e atteggiamento propositivo nel DNA. Stando a quanto riportato dai colleghi umbri, l’avvio di stagione promettente e il modo in cui Baldini aveva saputo creare mentalità e unità di intenti proteggendo la squadra da ciò che le avveniva attorno sembravano aver spianato la strada al Perugia. Poi però qualcosa si è rotto: Kouan e Santoro su tutti erano i giocatori che avevano offerte e avrebbero voluto partire e in attacco, come per la SPAL, tra le pecche principali c’è quella di aver mancato l’acquisto di una punta centrale in grado di garantire peso, in termini fisici e di realizzazione. Pur con una classifica tutto sommato buona, il peso delle aspettative ha presentato il conto. Il Perugia non è mai riuscito realmente a tenere il passo della Torres e del Cesena e secondo la stampa locale il rapporto squadra-allenatore ne ha risentito. Il rendimento non brillantissimo tra novembre e dicembre è quindi costato la panchina a Baldini.

La scelta quindi è ricaduta su Alessandro Formisano, 33enne allenatore della Primavera, e la sua prima partita è stata il più classico dei battesimi di fuoco: confronto casalingo contro la capolista Cesena e netta sconfitta per 0-3. Nelle due giornate successive però sono arrivate altrettante vittorie contro Lucchese (3-0 in casa) e contro il Pescara di Zeman all’Adriatico. In un discorso che ha più di qualche punto in comune con quello reiterato da Leonardo Colucci, Formisano ha ribadito fin dal suo insediamento come tempo, lavoro e fiducia debbano essere gli elementi fondamentali per ritornare sulla retta via, in un processo che potrà richiedere sacrifici di punti e gioco. Anche perché la distanza dalla vetta (-14) sembra ormai escludere quasi definitivamente velleità di promozione diretta.

Il calciomercato invernale è considerato determinante per il futuro prossimo: quella del centravanti era la principale lacuna da colmare e per questo è già stato ingaggiato Sylla dalla Vis Pesaro (che ha segnato al debutto), ma non si escludono altre entrate in funzione di alcune cessioni. Tra tutte quelle legate ai casi spinosi Kouan – a cui è stato proposto il rinnovo ma è cercato soprattutto da Cosenza e Reggiana – e Santoro, che hanno entrambi molto mercato in B. Il Lecco sembra essersi fatto avanti per Furlan (anche se nelle ultime ore i media locali parlano di un accordo raggiunto tra il giocatore e il Foggia in quella che è stata una vera e propria trattativa lampo) e Cancellieri. Ufficiali anche l’ingaggio del gigante Noah Lewis, difensore centrale olandese classe 2000 cresciuto nel Feyenoord e proveniente dal St. Patrick’s e l’interruzione del prestito del giovane centrocampista Christian Acella dalla Cremonese. Da tenere d’occhio la situazione di Dell’Orco che ha richieste in serie B, in particolare dal Brescia.

BENEVENTO
Serie C girone C, 36 punti (10V, 6P, 5S), 7° in classifica (-8 dalla vetta)

Arrivi del calciomercato estivo: Meccariello (D, SPAL), Benedetti (D, svincolato), Terranova (D, Reggina), Berra (D, Sudtirol), Pinato (C, svincolato), Simonetti (C, Ancona), Agazzi (C, Ternana), Marotta (A, Giugliano), Bolsius (A, Fidelis Andria), Ciciretti (A, svincolato), Ferrante (A, Ternana).

Partenze del calciomercato estivo: Muraca (P, Roma City), Tartaro (P, Trapani/Matera), Lucatelli (P, Virtus Francavilla), Tosca (D, Al-Riyadh), Foulon (D, KV Mechelen), Glik (D, Cracovia), Veseli (D, Karagumruk), Letizia (D, FeralpiSalò), Koutsoupias (C, Bari), Acampora (C, Bari), Vokic (C, NK Radomlje), Viviani (C, Cosenza), Schiattarella (C, Potenza), Moncini (A, Brescia), Forte (A, Ascoli), Farias (A, svincolato), Brignola (A, Catanzaro).

Giocatori rimasti dalla stagione precedente (12): Paleari (por), Manfredini (por), Pastina (dif), Capellini (dif), El Kaouakibi (dif), Kubica (dif), Karic (cen), Tello (cen), Agnello (cen), Improta (att), Ciano (att), Carfora (att).

Cambio di allenatore: sì

Cambi principali nell’organigramma: direttore dell’area tecnica, responsabile dello scouting

si ringrazia Roberto Corrado per la collaborazione

In un intervento dello scorso 13 maggio, dopo l’aritmetica retrocessione in serie C, il presidente Oreste Vigorito aveva analizzato con estremo pragmatismo il momento del Benevento e aveva lasciato intendere quelle che avrebbero potuto essere le sorti della squadra per il futuro. Fiducia ai giovani prima di tutto, i quali si erano ben comportati nel disordine generale del finale di stagione che stava inesorabilmente portando i sanniti alla retrocessione e avevano mostrato quello spirito di appartenenza (tra tutti il classe 2006 Lorenzo Carfora, che si era ben destreggiato e aveva letteralmente preso per mano emotivamente tutti i compagni). Quindi una nuova identità per rigenerare l’ambiente. Le analogie con la situazione vissuta a Ferrara non finiscono qui, visto che anche il Benevento ha fatto ritorno in serie C dopo 7 anni tra A e B e l’impatto con la terza serie non è mai scontato a livello mentale.

Il mercato estivo ha così portato il nuovo ds Marcello Carli alla cessione di diversi profili importanti anche per la serie B, alla promozione in prima squadra di alcuni Primavera che si erano comportati bene nel corso della stagione e il tentativo di mettere sotto contratto giocatori esperti senza grandi esborsi per i cartellini. Un lavoro riuscito discretamente, se non fosse per qualche mancata cessione che ha ostacolato il pieno rinnovamento. A questo si sono aggiunti degli infortuni gravi e alcuni rendimenti sotto le aspettative. Una storia vista anche a Ferrara.

Un clima mai veramente disteso sin da inizio campionato e tante scelte obbligate hanno costretto il giovane allenatore Matteo Andreoletti, arrivato in estate per rimpiazzare Agostinelli, a correre continuamente ai ripari e a sperimentare in maniera forzata, schierando formazioni sempre diverse. Fatale per lui il mese di dicembre, con 1 solo punto raccolto in 4 partite e un sonoro 0-4 incassato in casa dal Catania il 23 dicembre: inevitabile l’esonero, con l’esperto Gaetano Auteri chiamato per prenderne il posto. L’inizio è stato incoraggiante con due vittorie raccolte in altrettante partite.

Per il mercato di gennaio il Benevento si è dato l’obiettivo di trovare gli elementi adatti per il passaggio al sistema 3-4-3 su cui Auteri pare voler lavorare. La priorità, paradossalmente, è quella di sfoltire (la rosa del Benevento conta attualmente 32 giocatori) a partire da quei giovani che non sono riusciti a ritagliarsi spazio e considerazione e andranno in prestito a cercare di mettere minuti nelle gambe. Il caso più spinoso è sicuramente rappresentato dal centrocampista Andres Tello, il cui valore tecnico è indiscutibile, ma che pare essere arrivato alla fine del suo ciclo a Benevento, come dimostrato dalle recenti sbandate dal punto di vista disciplinare. Il Catania, scatenato sul mercato, sta cercando di arrivare a un accordo con il giocatore (cosa non scontata visto l’ingaggio) e il Benevento pare essere disposto a rinunciare a qualsiasi tipo di incasso dal cartellino pur di risolvere definitivamente la questione. Camillo Ciano e Krzysztof Kubica sono gli altri nomi caldi nella lista dei partenti insieme a Letizia, attualmente in prestito alla FeralpiSalò, ma che è cercato dal suo ex allenatore Filippo Inzaghi alla Salernitana. Una volta effettuata qualche cessione si lavorerà sulle lacune: dopo aver seguito a lungo Ferrari del Vicenza, Carli ha optato per un affondo deciso su Lanini dalla Reggiana che si è così trasferito a titolo definitivo firmando fino a giugno 2025. Come jolly offensivo è invece arrivato Starita dal Monopoli (contratto di 3 anni e mezzo), letteralmente soffiato all’Avellino. Un innesto sembra essere necessario anche in difesa, vista la lungodegenza dell’ex Biagio Meccariello e della probabile partenza di Christian Pastina, così come sugli esterni di attacco visto il cambio di modulo.

I punti che separano i sanniti dalla Juve Stabia capolista sono “solo” 8 e una serie positiva potrebbe anche riaprire il discorso, ma non sarà affatto semplice vista la feroce concorrenza che c’è nel girone C per i due posti che danno l’accesso diretto alla fase nazionale dei playoff.