Quella del ritorno alla SPAL di Luca Ghiringhelli a oltre 12 anni dalla prima partita giocata in biancazzurro rappresenta una delle storie più curiose di un mercato di gennaio che ha lasciato più di qualche perplessità. Ghiringhelli, classe 1992, era uscito per l’ultima volta dal Paolo Mazza come giovane promessa in prestito dal Milan e ora vi rientrerà come elemento esperto che scende dalla serie B e proverà a dare una mano a salvare quella stessa categoria perduta il 27 maggio 2012 nello spareggio col Pavia.
Il suo non è un caso raro. Anzi, c’è chi è tornato alla SPAL anche a più di 12 anni di distanza dall’esperienza precedente e persino chi l’ha fatto a più riprese nel corso degli anni. D’altra parte uno dei tanti luoghi comuni che vengono ripetuti a menadito dai tifosi di ogni epoca è che “a Ferrara si sta troppo bene” e in un certo senso questa affermazione trova conferma non solo nella tendenza dei calciatori a stabilirsi in città una volta conclusa la carriera, ma anche a sceglierla di nuovo in momenti diversi del proprio percorso sportivo.
Grazie al prezioso aiuto fornito da Mauro Malaguti, che per queste cose non conosce rivali, abbiamo messo insieme un po’ di storie di spallini… di ritorno, prendendo in considerazione solo quelli che hanno indossato la maglia della SPAL a dieci anni o più dalla prima volta. Si scoprirà che Ghiringhelli, tutto sommato, è in ottima compagnia.
Aldo Barbieri (1906-1996)
Prima esperienza: 1925/26, Seconda Divisione Nord girone C – 19 presenze, 8 gol
Ritorno: 1935/36, serie B – 8 pr., 1 gol
Tempo trascorso: 10 anni
Barbieri fu uno dei principali cannonieri della SPAL degli inizi del Novecento e formò con Mario Romani una coppia micidiale in grado di segnare a ripetizione. Dopo aver segnato 91 gol in otto campionati venne ingaggiato dal Milan, ma fu un’esperienza sfortunatissima a causa di un grave infortunio a un ginocchio nel giorno del debutto. Tornò a Ferrara esattamente a 10 anni dal suo esordio con l’Ars et Labor, ma limitato dai problemi fisici non riuscì a dare un contributo significativo. Chiuse la carriera nel 1936 dopo quella parentesi finale.
Egisto Pandolfini (1926-2019)
Prima esperienza: 1947/48, serie B – 31 pr., 20 gol
Ritorno: 1958/59, serie A, serie A – 25 pr., 2 gol
Tempo trascorso: 11 anni
Pandolfini rappresenta una delle numerose intuizioni brillanti di Paolo Mazza: il presidentissimo lo pescò nell’Empoli per appena 3 milioni di lire e dopo appena una stagione lo diede alla Fiorentina per la modica cifra di 16. Ironia della sorte: in viola Pandolfini aveva fatto tutta la trafila delle giovanili. A generare quella straordinaria plusvalenza fu un campionato di serie B da assoluto protagonista in cui divenne capocannoniere. Tornò 11 anni più tardi, per fare da punto riferimento d’esperienza in una squadra che che stava lanciando gente del calibro di Bozzao, Malatrasi e Morbello.
Saul Malatrasi (1938)
Prima esperienza: 1958/59, serie A – 25 presenze
Ritorno: 1970/71, serie C – 29 presenze
Tempo trascorso: 12 anni
Malatrasi rientra di diritto tra le leggende della storia della SPAL. Il suo impressionante percorso nel professionismo è iniziato da ventenne a Ferrara grazie all’occhio scaltro di Paolo Mazza e poi è proseguito con squadre prestigiose e vincenti (Fiorentina, Roma, Inter e Milan). Tornò a 32 anni, carico di gloria, per guidare la difesa della SPAL nei tentativi di risalita dalla serie C nei primi anni Settanta. Quella squadra ci andò solo vicino, ma il difensore originario di Calto (RO) consolidò ulteriormente la sua reputazione di leader, chiudendo poi la carriera nella Pro Patria.
Alberto Novelli (1940)
Prima esperienza: 1958/59, serie A – 2 presenze
Ultimo ritorno: 1972/73, serie C – 0 presenze
Altre parentesi: 1960/61 + 1969-1971
Tempo trascorso: 14 anni
Novelli è nato a Firenze, ma a Ferrara ha trovato la sua patria d’adozione. Fratello minore di Carlo, anche lui giocatore importante nell’era di Paolo Mazza, debuttò in serie A a diciott’anni e tornò per chiudere una bella carriera con la vittoria della serie C firmata da Mario Caciagli. A quel punto – con 14 anni in più – fece solo da riferimento per i compagni più giovani, senza scendere mai in campo.
Franco Pezzato (1947)
Prima esperienza: 1964/65, serie B – 5 pr., 1 gol
Ultimo ritorno: 1983/84, serie C1 – 28 pr., 6 gol
Altre parentesi: 1972-1976 + 1977-1979
Tempo trascorso: 19 anni
Bomber infinito, probabilmente il più amato di sempre dai tifosi che hanno avuto il privilegio di vederlo in azione. Pezzato è detentore di diversi record della storia club e probabilmente rimane ineguagliabile anche per la sua longevità. In carriera ha vissuto ben quattro parentesi in maglia SPAL. La prima quand’era un ragazzino, o per meglio dire un predestinato: debuttò a 17 anni facendo ovviamente gol. Il primo di tanti. L’ultima da uomo maturo, con la carta d’identità che segnava 37, per dare concretamente una mano alla prima SPAL di Giovanni Galeone.
Bruno Zanolla (1950)
Prima esperienza: 1968/69, serie B – 1 pr.
Ultimo ritorno: 1982/83, serie C – 5 pr., 2 gol
Tempo trascorso: 14 anni
Un altro dei tanti ragazzi scovati in Friuli da Paolo Mazza, al pari di Reja, Capello, Delneri e compagnia. Centravanti promettente, debuttò in serie B nella disgraziata stagione 1968/69, quella del doppio ruzzolone all’indietro. Nella successiva stagione di serie C, che doveva essere quella del riscatto, diede un contributo di 3 gol in 14 apparizioni in un’annata contraddistinta dall’assenza di un vero cannoniere. Il migliore fu Mantovani con appena 7 reti. Dopo un anno di prestito al Monfalcone rientrò nel 1971 e fu protagonista con ben 19 centri in 35 gare, ma la SPAL arrivò comunque lontana (-12) dalla vincitrice del girone B (l’Ascoli di Mazzone). Acquistato dal Foggia, iniziò una lunga militanza tra squadre del centro e del sud prima di tornare a Ferrara nel 1982 in quella che fu una fase abbastanza turbolenta. Contribuì con 2 gol in 5 presenze.
Franco Fabbri (1958)
Prima esperienza: 1979/80, serie B – 33 pr. 4 gol
Ritorno: 1989/90, serie C2 – 26 pr.
Tempo trascorso: 10 anni
Avrebbe potuto esordire anche prima del 1979, ma a quanto pare Paolo Mazza non era del tutto convinto delle sue qualità di mediano e quindi lasciò il 50% del suo cartellino al Cesena, dove nel frattempo venne trasformato in difensore. Fece in tempo a giocare una stagione in coppia con Massimo Albiero prima di essere ceduto al Bologna per motivi di bilancio. Tornò alla SPAL alla fine degli anni Ottanta, per tentare di tirarla fuori dal pantano della C2. L’obiettivo venne raggiunto nel 1991 con Gibì in panchina e quello spareggio del Bentegodi contro la Solbiatese deciso da un rigore di Albiero, compagno di tante battaglie contro gli attaccanti avversari.
Massimo Albiero (1960)
Prima esperienza: 1977/78, serie C1 – 1 pr.
Ritorno: 1990/91, serie C2 – 19 pr. 4 gol
Tempo trascorso: 13 anni
Talento difensivo precocissimo, Albiero venne pescato da Paolo Mazza nell’Adriese e conquistò gradualmente spazio nella SPAL guidata da Mario Caciagli alla fine degli anni Settanta. Come tanti altri giocatori citati qui rientrò in biancazzurro per la passerella finale di una carriera che gli ha dato soddisfazioni soprattutto a Como. Si regalò un epilogo memorabile come quello dello spareggio decisivo per la promozione in C1 del 1991.
Riccardo Cervellati (1962)
Prima esperienza: 1981/82, serie B – 5 pr.
Ritorno: 1997/98 – serie C1 – 1 pr.
Tempo trascorso: 16 anni
Per i portieri è doppiamente difficile essere profeti in patria e per il ferrarese Cervellati le soddisfazioni potevano essere senz’altro maggiori. Per lui i campionati da titolare sono stati solo tre, tra il 1985 e il 1988, con un SPAL ambiziosa ma mai in grado di competere con costanza per i primi posti nel campionato di C1. Al momento del suo ritorno, con De Biasi in panchina, Pierobon è il titolare inamovibile e quindi fa soprattutto da presenza carismatica nello spogliatoio.
Cristian Servidei (1972)
Prima esperienza: 1989/90, serie C2 – 1 pr.
Ultimo ritorno: 2006/2007, serie C2 – 21 pr.
Altre parentesi: 2001/02
Tempo trascorso: 17 anni
Il difensore originario di Bagnacavallo fa il suo debutto a diciott’anni nella stagione di transizione 1989/90 e piano piano guadagna spazio fino a diventare un punto fermo con Gibì Fabbri. Lascia dopo l’amara retrocessione del 1993 per rimanere in serie B col Venezia e da lì inizia un viaggio che lo porterà fino alla Roma. Il primo ritorno è datato 2001 per una parentesi nell’ultima SPAL di Donigaglia, l’ultimo lo vede come uno dei punti fermi di quella costruita da Gianfranco Tomasi con l’obiettivo di rientrare in C1. Un risultato acquisito solo grazie al ripescaggio che aprì la tribolata era-Butelli.
Edoardo Braiati (1980)
Prima esperienza: 1996/1997, serie C1 – 4 pr.
Ritorno: 2012/2013, serie D
Altre parentesi: 1998/99
Tempo trascorso: 16 anni
Era davvero giovanissimo Edo Braiati quando vestì per la prima volta la maglia della SPAL in una gara ufficiale l’8 dicembre 1996. Un debutto che ancora oggi fa di lui il terzo più giovane di sempre della storia del club. Purtroppo per lui accadde in una stagione disgraziata, conclusa con la retrocessione in C2 dopo lo spareggio perso contro l’Alzano. Dopo un anno a Torino (casa Juve), un altro agli ordini di De Biasi e un paio d’esperienze tra Saronno e Catania ha trovato la sua consacrazione a Novara dove è rimasto per ben sei campionati. Rientra a 32 anni per soccorrere i colori biancazzurri nello sprofondo della serie D e rimane anche per il campionato successivo con la nuova gestione Colombarini.
MENZIONI SPECIALI
I ferraresi Ruben Buriani (1955) e Davide Marchini (1981) debuttarono con la SPAL solo in una fase avanzata delle rispettive carriere nonostante avessero fatto la trafila nelle giovanili e fossero riusciti ad arrivare alle porte della prima squadra. Buriani tornò in biancazzurro a 13 anni dagli inizi, mentre Marchini si rimise in gioco nel 2012, 14 anni dopo aver lasciato Ferrara.
Nota: nella prima stesura di questo articolo mancava Bruno Zanolla. Ringraziamo Francesco Rubini per la preziosa segnalazione.