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A Tomi Petrovic viene affidata l’aspettativa di un numero adeguato di gol per portare la SPAL fuori dalle secche della zona playout. L’attaccante croato ne é al corrente e assicura di voler lasciare il segno in questo periodo di prestito dal Trento.

Sono contento di essere qui: si parlava di un mio arrivo qui già all’inizio del mercato, ma io personalmente non ho mai ricevuto nessuna chiamata ed ero più che altro concentrato sul Trento. Quando il direttore Fusco mi ha chiamato non ho saputo dire di no, perché la SPAL è sempre la SPAL. Anche Zamuner (direttore sportivo del Trento, ndr.) mi ha parlato molto bene di Ferrara e della società, quindi quando ho saputo di un loro interessamento ho accettato subito”.

OBIETTIVI – “Sono venuto qui per raggiungere gli obiettivi della squadra. Ciononostante sono un attaccante e come tale vorrei fare più gol possibili. L’obiettivo personale è quello di arrivare in doppia cifra (parte dai 7 fatti a Trento, ndr), ma la cosa principale è aiutare la squadra e tirarci fuori al più presto da questa situazione”.

AMBIENTE – “I ragazzi mi hanno accolto bene. Al mio arrivo ho trovato un gruppo sano, in cui si lavora bene e con un mister molto esperto. Questa è la mia prima volta con Di Carlo, ma l’impatto con lui è stato sin da subito molto buono. Chiaro che dobbiamo continuare a lavorare per poter migliorare”.

RUOLO E CONDIZIONE – “Il mio ruolo è la seconda punta, ma posso anche ricoprire il ruolo di punta centrale, di trequartista e anche di esterno d’attacco se ce n’è bisogno. Mi sento al 100%: sono già pronto e a disposizione per aiutare la squadra”.

PARAGONE CON IL TRENTO – “Conosco bene queste tipo di situazioni: in passato sono già stato in un paio di squadre in cui ho potuto vivere le medesime circostanze, quindi posso dire di essere abituato. Tuttavia quando ti ritrovi in questo stato non è mai facile, soprattutto quando giochi diverse partite ma non riesci a vincere. L’unica soluzione, secondo me, è mantenere la testa bassa e lavorare duramente per poter risolvere i problemi. Per un attaccante, poi, può risultare snervante quando non riesci a segnare per più partite: in quel caso c’è bisogno di mantenere la calma e cercare di fare gol in tutti i modi”.