foto Matteo Tirelli / US Sestri Levante 1919
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Dopo ventotto giornate SPAL e Sestri Levante si trovano a distanza di un punto, occupando rispettivamente la sedicesima e la diciassettesima posizione. Se il campionato finisse in questo momento entrambe le squadre sarebbero costrette a dover disputare i temibili playout e proprio per questo, seppur manchino ancora dieci partite alla fine, entrambe hanno l’obbligo di vincere lo scontro diretto in programma a Vercelli. Il bilancio delle sfide in questa stagione considerando anche la sfida di coppa Italia, ha premiato due volte la SPAL, ma la partita del “Piola” farà sicuramente storia a sé. Per capire cosa aspettarci dal Sestri ci siamo fatti aiutare dal collega Danilo Sanguineti, de Il Secolo XIX. 

Il Sestri Levante arriva allo scontro diretto con la SPAL dopo aver rimediato tre sconfitte consecutive con Juventus Next Gen (1-0), Cesena (1-3) e Carrarese (5-1). Pensa che la squadra possa e abbia risentito dal punto di vista psicologico di questi KO che sono comunque arrivati con squadre molto in forma?
“É chiaro che soprattutto il 5-1 con la Carrarese è stato molto pesante dal punto di vista psicologico. Le tre sconfitte consecutive sono tuttavia molto diverse. Contro la Juventus Next Gen il Sestri ha subito gol dopo venti minuti e successivamente ha avuto numerose occasioni per pareggiare, tant’è che molto onestamente mister Brambilla al termine della gara ha ammesso che il risultato più giusto sarebbe stato un pareggio. Contro il Cesena  la squadra è rimasta in partita fino al 60′. Dopo il grande gol di Kargbo si sono perse un po’ le distanze e nel finale è arrivato anche il terzo gol. Il match della scorsa settimana contro la Carrarese è stato invece un vero e proprio crollo verticale: dopo il vantaggio iniziale su rigore di Pane,  la Carrarese ha ribaltato la partita e l’espulsione diretta di Podda al 36’ ha definitivamente tagliato le gambe alla squadra. Il Sestri nel secondo tempo poteva subire anche più di cinque gol perché mister Barillari ha iniziato a ragionare anche in ottica della gara con la SPAL togliendo dal campo tutti i diffidati”. 

Tra le quattro squadre di vertice nessuna è riuscita a fare bottino pieno tra andata e ritorno contro la formazione ligure. Come si spiega il fatto che quasi la metà delle vittorie stagionali (tre su sette) siano arrivate con squadre così attrezzate?
“Credo che questo dato non sia un fattore legato all’approccio alle partite, bensì sia dovuto al modo di giocare del Sestri. Barillari è un allenatore che cerca sempre di costruire gioco dal basso, ma è altrettanto abile a sfruttare la velocità della squadra, davanti ad allenatori che attaccano alzando le linee oltre la metà campo. Non parlerei però di una che gioca prettamente di rimessa ma più di un sistema organizzato che fa della corsa il proprio cavallo di battaglia”.

Il mercato di gennaio ha portato qualche novità significativa nell’organico ?
“Il mercato di gennaio ha portato Clemenza che è arrivato dalla Virtus Entella. Il giocatore, anche per problemi di natura fisica, nell’ultimo anno e mezzo aveva giocato poco ma da quando è arrivato a Sestri ha già disputato quattro gare dimostrando una buona condizione fisica. Il classe 1997 è arrivato dopo l’addio di Toci, insieme a Daniel Fossati che ha sostituito Margiotta (trasferitosi nel campionato rumeno) e Omoregbe che ha preso il posto di Busatto. Omoregbe è un profilo interessante che è di proprietà del Milan: è la classica ala veloce, brava nell’uno contro uno”.

Entro quanto tempo il Sestri potrà tornare a giocare le gare nel proprio stadio e soprattutto cosa ne pensa del fatto che il Sestri debba giocare a 180 km dal proprio stadio di casa?
“Credo che non ci sia possibilità di vedere il Sestri disputare una partita nel proprio impianto durante la stagione in corso. Questo rappresenta sicuramente un handicap importante. A inizio anno dissi che non poter giocare le partite casalinghe nel proprio stadio era come partire con una penalizzazione di cinque punti e probabilmente alla luce dei fatti ho anche sbagliato per difetto. Pensando alle partite con l’Olbia e il Pescara sono sicuro che grazie all’aiuto del pubblico si sarebbe potuto vincere. Oltre alla mancanza del sostegno del proprio pubblico credo che giocare così lontano dal proprio stadio sia anche un fattore che non ti permette di recuperare. Prendiamo per esempio la partita di domenica. Il Sestri Levante partirà in mattinata, giocherà la partita e arriverà a casa se tutto procede secondo i piani, domenica sera alle dieci. Martedì la squadra sarà già in campo e mercoledì i giocatori saranno costretti a ripartire per Rimini perché c’è il turno infrasettimanale. Credo che sia dal punto di vista fisico sia da quello mentale, lo sforzo sia sicuramente importante”. 

Quanto pesa l’assenza di Pane che è capitano e rigorista?
“L’assenza di Pane pesa tanto. Innanzitutto perché è un ottimo rigorista che è anche il vice bomber della squadra, alle spalle dell’attaccante Forte. In secondo luogo perché è colui che dirige il reparto arretrato chiamando le uscite della difesa. Rappresenta inoltre un ottimo saltatore per quanto concerne la battuta dei calci d’angolo. Il Sestri quest’anno ha avuto sei rigori a favore e Pane è diventato rigorista dopo che Candiano ne ha sbagliati due nell’arco della stessa partita. Per il momento il difensore ne ha realizzati due su due”.

Quali sono i giocatori che la SPAL può temere maggiormente in vista di domenica?
“Senza ombra di dubbio Sandri che è il vero cervello della squadra. Per un giocatore che ha 23 anni ed è arrivato da svincolato a ottobre mi aspettavo molto di peggio: è un discreto play per la categoria. A seguire non posso che nominare Clemenza che è un giocatore che sicuramente fa la differenza. Quattro o cinque anni fa era considerato dalla Juventus l’erede di Del Piero poi la fragilità del suo fisico non gli ha permesso di compiere il salto decisivo per poter aspirare alla serie A. Tecnicamente è un giocatore che parla un’altra lingua rispetto ai compagni e tutto sommato è anche abbastanza giovane, essendo del 1997″.

IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Anacoura; Matteucci, Oliana, Regini, Furno; Candiano, Sandri, Parlanti; Clemenza, Forte, Fossati (Omoregbe).  

Indisponibili: nessuno.
In dubbio: Forte, Fossati.
Squalificati: Pane, Podda.