foto Filippo Rubin
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Il luogo comune vuole che un cambio in panchina azzeri le gerarchie e dia la possibilità a tutti di ripartire con nuove opportunità e in un certo senso anche il ritorno di un tecnico può contribuire a rimescolare le carte. Lo dimostra il passaggio di consegne tra Leonardo Colucci e Mimmo Di Carlo. Tra i meriti che vengono più o meno unanimemente attribuiti all’attuale mister c’è quello di aver dato una fisionomia precisa alla squadra, cosa che non s’era vista col suo predecessore.

Dopo sette gare pare ormai chiaro che Di Carlo abbia un undici titolare dal quale deroga in rare occasioni e questo ha comportato inevitabilmente un cambio di rotta nei minutaggi di diversi giocatori.

(Nel conteggio dei minuti viene tenuto conto dell’effettiva disponibilità a causa di infortuni e squalifiche)

PORTIERI 
Alfonso, 1.473 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 90’/417’*; Colucci 1383’/1653’; Di Carlo bis 0’/630’
Del Favero, 597 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 417’/507’; Colucci 180’/1653’; Di Carlo bis 0’/630’
+ Galeotti, 630 minuti giocati // da gennaio 2024
Minutaggi: Colucci 90’/270′; Di Carlo bis 630’/630’

Il ragazzo cresciuto nel settore giovanile è stato il titolare inamovibile del Di Carlo bis e nemmeno un paio di incertezze nella gara contro la Torres ne hanno scalfito la posizione. Galeotti è rimasto nell’undici iniziale anche contro il Rimini e pare destinato a tenere il posto da qui al termine della stagione a meno di prove davvero negative. Del Favero è stato sostanzialmente accantonato dopo la pessima prova di Perugia, mentre Alfonso è un po’ tornato alle origini: la sua stagione era iniziata coi gradi da dodicesimo e come tale Di Carlo l’aveva utilizzato durante la parte iniziale del campionato.

DIFENSORI
Fiordaliso, 1.110 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 75’/507’; Colucci 945’/1473’*; Di Carlo bis 100’/630’
* = fuori due partite
Iglio, 133 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 109’/507’; Colucci 37’/753’*; Di Carlo bis 21’/630’
* = fuori dieci partite
+ Bruscagin, 1.693 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 360’/417*’; Colucci 829’/1563’**; Di Carlo bis 540’/630’
*Squalificato una partita
**Squalificato una partita
+ Valentini, 1.560 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 252’/507’; Colucci 768’/1653’; Di Carlo bis 630’/630’
+ Saiani, 189 minuti giocati
Minutaggio: Di Carlo 15’/237’*; Colucci 90’/1293’**; Di Carlo bis 84’/450’***
*Infortunato tre partite
**Infortunato due partite; in nazionale due partite
***Infortunato due partite

Il ritorno di Di Carlo ha riportato Matteo Bruscagin sulla ribalta: l’ex difensore del Pordenone, un fedelissimo del mister, ha occupato praticamente tutte le posizioni nella linea arretrata (terzino sx, terzino dx, centrale) contribuendo a mettere una pezza alla pesante assenza di Bassoli. L’infortunio del numero 13 e le due squalifiche di Peda hanno richiesto a Nahuel Valentini di fare gli straordinari: l’argentino finora non ha saltato un singolo minuto da quando si è reinsediato Di Carlo.

L’arrivo a febbraio di Ghiringhelli ha invece avuto un impatto su Fiordaliso e in seconda battuta sul rientrante Iglio. Nel primo caso siamo di fronti a una delle diminuzioni più drastiche del minutaggio totale, visto che con Colucci in panchina Fiordaliso era riuscito a raccogliere undici titolarità, saltando solamente sei partite di cui due per infortunio. Quella di Iglio è invece una situazione più complessa: il serio infortunio di fine ottobre ha richiesto un lungo e paziente per corso di recupero. Spazio per il ruolo di terzino destro ce n’è poco vista l’ampia concorrenza e infatti Di Carlo gli ha concesso i finali delle partite contro Recanatese e Pescara. La sua duttilità (in origine era un centrocampista centrale) potrebbe anche aprirgli qualche opportunità in situazioni di gioco molto specifiche a gara in corso.

Saiani invece era stato gettato nella mischia proprio nella gara che segnò la fine del Di Carlo 1 prima di ritrovarsi a vivere un lungo inverno con mister Colucci. Complici anche alcuni problemi fisici e diverse convocazioni con le nazionali giovanili il giovane mancino era finito un po’ nel dimenticatoio. Di nuovo titolare nell’ultima gara col tecnico pugliese, Saiani si è dovuto fermare proprio in corrispondenza del ritorno di Di Carlo, ma poi ha dimostrato di poter raccogliere minuti utili per crescere.

CENTROCAMPISTI

Contiliano, 983 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 25’/417’*; Colucci 868’/1383’**; Di Carlo bis 111’/630’
*Infortunato una partita
**Infortunato tre partite
Collodel, 1.406 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 206’/507’; Colucci 1200’/1653’; Di Carlo bis 8’/360’*
*Infortunato tre partite
+ Carraro, 1.916 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 218’/270’*; Colucci 1172’/1473’**; Di Carlo bis 616’/630’
*Infortunato due partite
**Infortunato due partite
+ Buchel, 587 minuti giocati // da gennaio 2024
Minutaggi: Colucci 169’/360’; Di Carlo bis 488’/630’

Dopo il finale di campionato da protagonista nella scorsa stagione Contiliano è in poco tempo diventato uno dei simboli della nuova SPAL, ma il suo impiego è sempre andato a intermittenza, specie con Di Carlo che già nella sua prima parte di esperienza a Ferrara lo aveva utilizzato poco. Il mister ha attribuito questo fatto agli infortuni che hanno contraddistinto l’estate dell’ex capitano della Primavera e nel giorno del suo ritorno a Ferrara ha citato immediatamente il giocatore tra quelli che era felice di ritrovare. Con Colucci la situazione era senz’altro migliorata con dieci gare da titolare su sedici, mettendo sul piatto la sosta forzata di circa un mese tra novembre e dicembre per una malattia infettiva che gli ha fatto saltare tre partite (Carrarese, Ancona e Gubbio), a cui si sono aggiunte le due panchine successive. Il ritorno di Di Carlo e il contestuale passaggio al 442 (o 424) lo ha riportato in panchina abbassandone di nuovo l’impiego: minuti finali con Pescara e Fermana, un’ora da titolare contro il Sestri, venti minuti con il Rimini. Oggi di fatto è il primo cambio per Carraro e Buchel.

A proposito: l’austriaco con passaporto del Liechtenstein ha contribuito sensibilmente a sparigliare le carte come d’altra parte era lecito aspettarsi prima del suo arrivo. Per quanto Colucci l’abbia avuto per poco tempo si sono viste due differenti modalità di gestione: il tecnico di Cerignola l’ha voluto usare in modo molto cauto per via della condizione un po’ approssimativa, mentre Di Carlo ha optato per un minutaggio massiccio in grado di contribuire alla sua crescita a livello atletico. A beneficiare della presenza dell’ex Ascoli c’è sicuramente Carraro, apparso molto più lucido e ben posizionato nel nuovo assetto di centrocampo. L’infortunio che ha messo fine alla stagione di Bertini lo ha senz’altro messo in una posizione favorevole agli occhi di Di Carlo, ma c’è molto del suo nell’attuale rendimento.

È invece scesa in picchiata la curva di Collodel: nella prima parte dell’esperienza con l’attuale allenatore aveva trovato spazio in maniera continua e promettente. Con Colucci era poi diventato a tutti gli effetti un titolare, scendendo in campo in tutte le partite sotto la gestione dell’allenatore di Cerignola saltando solamente il 2-2 contro l’Ancona: per il resto 18 gettoni di cui 13 da titolare. Come detto, il ritorno di Di Carlo ha di fatto azzerato i suoi minuti, complice anche un piccolo problema fisico che lo ha tenuto forzatamente fuori contro Pescara, Fermana e Arezzo. Indipendentemente dallo stop fisico, Collodel sembrava essere però finito fuori dai radar di questa nuova SPAL, almeno fino alla sfida con il Rimini in cui è tornato in campo per il finale di partita. A meno di due mesi dal termine pare difficile che possa reinserirsi soprattutto in uno schieramento tattico che sembra poter fare a meno delle sue caratteristiche da incursore, potendo trovare più probabilmente qualche minuto a gara in corso.

ATTACCANTI

foto Filippo Rubin

Orfei, 458 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 101’/327’*; Colucci 357’/1383’**; Di Carlo bis 0’/630’
*Infortunato due partite
**Infortunato tre partite
Edera, 417 minuti giocati // da dicembre 2023
Minutaggio: Colucci 209’/560’*; Di Carlo bis 208’/630’
Rabbi, 1.243 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 193’/507′; Colucci 803’/1410’*; Di Carlo bis 181’/630′
*Infortunato quattro partite
+ Antenucci, 1.814 minuti giocati
Minutaggi: Di Carlo 1 402’/507’; Colucci 1053’/1563’*; Di Carlo bis 450’/630’
*Infortunato una partita

In questo caso va messa sul piatto una variabile di non poco conto: quella degli infortuni a raffica che hanno colpito la SPAL nel reparto avanzato a partire dall’autunno e che ha costretto Colucci ad attingere anche dalla Primavera con le frequenti convocazioni di Angeletti e Deme. Gli arrivi Zilli e Petrovic nella parte finale del mercato di gennaio hanno inevitabilmente tolto spazio a Rabbi e Orfei, che avevano iniziato da alternative e tali sono tornate a essere. Rabbi in particolare aveva giocato piuttosto frequentemente agli ordini di Colucci, salvo poi veder ridotto il suo utilizzo.

Edera ultimamente sembra essere in trend negativo: con Rao e Maistro a giocarsi i minuti sulle ali, l’ex Toro sembra essere rimasto un po’ schiacciato, al punto tale da collezionare tre panchine consecutive con Sestri Levante, Torres e Rimini. Con Siligardi finalmente ristabilito potrebbe essere un problema per lui riuscire a conquistare un tempo di gioco significativo. Problema che non si pone per l’eterno capitano Antenucci, rimesso con fermezza al centro del progetto da Di Carlo: non ci sono dubbi sul fatto che il bomber molisano sia uno dei giocatori che ha tratto maggior giovamento dal cambio di allenatore. Anche nel suo caso, come nel caso di Carraro e Buchel, il discorso è più inerente alle prestazioni: Colucci lo utilizzava infatti con continuità, ma ciò che fa propendere la valutazione per un suo trend in positivo sono senza dubbio i tre gol segnati contro Recanatese, Pescara e Rimini del nuovo corso di Di Carlo. Aggiungendosi ai due delle prime giornate contro Vis Pesaro e Cesena, il dato dei gol di Antenucci è abbastanza eloquente: 5 gol segnati sotto la gestione Di Carlo, 0 sotto la gestione Colucci.