foto ufficio stampa US Città di Pontedera
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Le ultime due visite della SPAL al “Mannucci” di Pontedera hanno riservato altrettante soddisfazioni e a distanza di otto anni i biancazzurri sperano di confermare questa tendenza per allontanarsi ulteriormente dalla zona playout. Di fronte si troveranno un Pontedera in forma non eccezionale, ma che in questa stagione ha viaggiato stabilmente in zona playoff senza grandi scossoni. Per capire cosa aspettarci dalla squadra toscana abbiamo sentito il collega Stefano Scarpetti de Il Tirreno.  

Il Pontedera arriva alla partita di sabato contro la SPAL con un rendimento recente di 5 punti nelle ultime 6 gare. Come si può riassumere lo stato di forma della squadra?
“Posso dire che è stato un girone di ritorno sicuramente molto altalenante. Il Pontedera ha cominciato il girone con due vittorie contro Sestri Levante (0-2) e Fermana (4-0) ma dopo la sconfitta di Cesena è iniziato un momento negativo in cui la squadra non ha mai giocato veramente male, ma ha incassato troppi gol. Il reparto difensivo è stato infatti oggetto di critica. In questo senso può aver influito anche il modulo: il 3421 praticato da mister Canzi espone a grandi rischi perché costringe gli uomini a difendere uno contro uno a tutto campo e quando sono state affrontate squadre con giocatori molto veloci sulle fasce ci sono state delle criticità. Nelle ultime tre partite la squadra si è però un po’ ripresa trovando  tre risultati utili consecutivi con una vittoria sul campo della Vis Pesaro (0-1), un pareggio con la Lucchese (2-2) e un pareggio con la Juventus Next Gen (1-1)”.

In settimana il ds Zocchi ha dichiarato che l’obiettivo è consolidare la posizione-playoff: il Pontedera ha ancora margine per avanzare di qualche casella?
“L’intenzione può essere quella di migliorare l’attuale settimo posto in classifica, ma non è facile. Il Pescara è a portata di mano, ma le altre sono molto più staccate e probabilmente sono anche squadre superiori a livello di organico. Il Gubbio che attualmente occupa la quinta posizione ad esempio è distante sette punti, quindi per avvicinarli il Pontedera dovrebbe vincere lo scontro diretto in Umbria e guadagnare i restanti quattro punti nelle rimanenti sei partite. In sostanza, se il Pontedera dovesse arrivare sesto o settimo avrebbe fatto il suo perché obiettivamente fare più di così è difficile se non impossibile”.

Che tipo di atteggiamento è lecito aspettarsi nella gara di sabato?
“Mi aspetto che il Pontedera adotti un atteggiamento di attesa, basando il proprio gioco sulle ripartenze e soprattutto verticalizzando il più possibile almeno per quanto concerne i primi venti/venticinque minuti. La SPAL è una squadra di valore che arriva da un periodo positivo, quindi i granata affronteranno la partita restando molto coperti così come hanno fatto con squadre forti quali Torres e Arezzo”.

Quali sono i giocatori che la SPAL potrà temere maggiormente in vista del match del match del Mannucci?
“Non posso che fare due nomi: Ianesi (2002) e Delpupo (2003) che sono ragazzi molto giovani con grande qualità. Ianesi è un attaccante che è stato prelevato in estate dalla Primavera dell’Udinese ed è un giocatore che fa gol (già sei in stagione), molto tecnico, bravo nel dribbling con buone capacità balistiche per quanto concerne la battuta dei calci di punizione. Delpupo invece è una seconda punta con caratteristiche simili e nella sua prima stagione professionistica, ha già messo a segno sette gol di cui alcuni anche da subentrato. Il Cagliari ci punta molto e per questo credo che il prossimo anno sarà difficile una sua permanenza. Credo che entrambi, se riescono ad essere continui durante il corso di una stagione, possano aspirare a categorie superiori”. 

Il mercato di gennaio ha portato qualche cambiamento significativo nell’organico?
“Il mercato suscita sempre polemiche perché quelli che vanno via sembrano sempre grandi giocatori e quelli che arrivano sembrano modesti. Le cessioni di spicco sono state l’attaccante Nicastro che è andato alla Vis Pesaro e il centrocampista Catanese che è andato all’Arezzo. Entrambi i giocatori avevano chiesto la cessione in quanto Nicastro voleva un rinnovo triennale a cifre che la società non era disposta a riconoscergli, mentre Catanese ha scelto l’Arezzo in virtù degli ottimi rapporti con il direttore Giovannini. Per sostituirli sono arrivati Lombardi dal Rimini e Ganz dal Brindisi che sicuramente non li hanno fatti rimpiangere. Anche il centrocampista Fossati è partito per fare spazio a Peli, proveniente dall’Ancona, un giocatore molto duttile che già l’anno scorso aveva disputato una buona stagione a Pontedera”.

Il Pontedera ha reso molto bene fuori casa (25 punti) e in modo solo discreto al “Mannucci”: c’è una ragione in tutto ciò o è solo una casualità?
“Sicuramente ad assistere alle partite in casa non c’è il pubblico delle grandi occasioni perché effettivamente il fattore campo non si sente. Si parla di 400/500 spettatori di media, quando se ne fanno 1000 è proprio il massimo. Nonostante le strisce lunghe di vittorie e gli orari tutto sommato agevoli per vedere le partite, non si è mai riusciti ad avere numeri importanti. L’aver raccolto più punti in trasferta piuttosto che in casa può essere legato quindi oltre alla scarsa incidenza del fattore campo, anche al fatto che in trasferta puoi giocare molto di più in contropiede: le squadre che giocano davanti al proprio pubblico sono infatti spesso tenute a fare la partita”.

Il Pontedera assieme proprio alla SPAL è una delle tre squadre professionistiche italiane a non aver ancora ricevuto un rigore a favore. Si tratta di pura casualità o c’è una qualche ragione?
“Il Pontedera è una squadra che riempie molto l’area, ha fatto 44 gol grazie anche all’apporto dei difensori, ma caso vuole che è praticamente un anno che non ha rigori a favore. Credo quindi sia un fattore legato alla casualità anche se ci sono stati episodi dubbi su cui si poteva avere qualche rigore. Alcune polemiche ci sono state, ma andando avanti si dice sempre che si è compensati”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (3421): Vivoli; Calvani, Espeche, Guidi (Pretato); Perretta, Ignacchiti, Lombardi  Angori; Benedetti (Delpupo), Ianesi; Ganz.

Indisponibili: Ciocci, Martinelli, Gagliardi.

Squalificati: nessuno.