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La prima da titolare di Steven Nador (2002) con la maglia della SPAL è stata decisamente un successo, tanto da indurre più di qualcuno a chiedersi perché un giocatore del genere finora sia stato sistematicamente ignorato nel corso della stagione.

Contro la Carrarese il centrocampista – tedesco con passaporto togolese – ha decisamente impressionato per intensità e lucidità nelle scelte, guadagnando anche l’ovazione del pubblico del “Mazza” al momento dell’uscita dal campo. Con Carraro alle prese con un infortunio che gli farà saltare almeno una o due partite, Nador si candida per un’altra maglia da titolare a scapito di Contiliano e Collodel.

Ma come ci è arrivato Nador a questo punto?

[Nador in azione al Paolo Mazza ai tempi della SPAL Primavera – foto De Simone]
Pur essendo transitato in via Copparo durante la gestione-Catellani, Nador non può essere considerato un vero e proprio prodotto del vivaio della SPAL, visto che è arrivato a Ferrara solo nell’agosto 2021 a seguito della mancata iscrizione in serie B del Chievo.

È nato nella città di Krefeld da genitori togolesi e quindi ha adottato la cittadinanza tedesca che la Repubblica Federale riconosce di diritto a chi nasce in Germania a fronte di alcune condizioni di residenzialità dei genitori. La famiglia di Nador ha scelto successivamente di trasferirsi in Francia, dove il ragazzo è cresciuto sentendosi francese, pur essendo in possesso di un bilinguismo impeccabile.

La sua carriera calcistica inizia nel 2008: all’epoca Steven ha appena sei anni e si unisce all’AFC Compiègne, squadra dilettantistica di una città a circa un’ora di distanza da Parigi. Si forma come difensore centrale e l’occasione della vita gli capita nel 2018 quando viene ingaggiato dal più prestigioso LOSC Lille, in cui resta per due stagioni. La stampa locale lo descrive come un ragazzo con una mentalità irreprensibile e una gran voglia di imparare e migliorarsi. Il problema, guardando indietro, saranno i due centrali che si ritroverà davanti di lì a poco, troppo forti o maturi per una vera e propria concorrenza. In realtà nella prima stagione in Under 17 è il calciatore più utilizzato per minutaggio da Stéphane Pichot, che lo manda addirittura a debuttare anzitempo in con l’Under 19. I problemi arrivano l’anno successivo, quando passa definitivamente nella selezione principale e viene chiuso dalla concorrenza, chiudendo la stagione con solo cinque apparizioni. Nell’estate il club francese lo lascia libero e lui passa al Chievo, per essere collocato nella formazione che prende parte al campionato Primavera 2.

Nella stagione 2020/2021 gioca 18 partite su 22 da difensore centrale agli ordini di mister Paolo Mandelli (successivamente alla SPAL Primavera), conquistando un discreto sesto posto in classifica nel girone A del campionato di Primavera 2 dominato dall’Hellas Verona. In estate viene aggregato con la prima squadra affidata a mister Zaffaroni fino allo svincolo dovuto alla mancata iscrizione dei gialloblù.

Libero di accasarsi dove preferiva, Nador decide di accettare l’offerta di Andrea Catellani, ex responsabile del settore giovanile, rifiutando lo Spezia. A Ferrara Nador continua a fare ciò che ha sempre fatto, ossia giocare da centrale difensivo. Mette a referto 25 partite di cui 24 da titolare nella disgraziata stagione che vede i biancazzurri retrocedere dal campionato Primavera 1. A novembre 2021 l’allora tecnico della prima squadra Clotet lo convoca coi senior e lo fa debuttare in serie B nella difficile trasferta di Cremona, inserendolo nel finale di partita nel ruolo di terzino destro.

[le zone di campo maggiormente presidiate da Nador nella stagione 2021/2022 con la SPAL Primavera – via WyScout]
Nell’estate 2022 la SPAL aggrega Nador alla prima squadra per il ritiro precampionato, ma nelle battute finali del calciomercato viene mandato in prestito all’Aquila Montevarchi in serie C per permettergli di avere un minutaggio che a Ferrara non avrebbe ottenuto.

L’esperienza si rivela complessivamente positiva nonostante la retrocessione in serie D dei toscani. Nador infatti gioca 31 partite (2.181 minuti totali) e nella maggior parte delle occasioni viene schierato come mediano davanti alla difesa in un sistema 4312, facendo vedere buon senso della posizione, dinamismo e personalità. Il suo minutaggio va decrescendo nel finale di stagione dopo il subentro di mister Banchini, ma questo non gli impedisce di essere convocato dalla nazionale del Togo per un paio di gare di qualificazione alla Coppa d’Africa 2024.

[le zone di campo maggiormente presidiate da Nador nella stagione 2022/2023 con l’Aquila Montevarchi, in serie C – via WyScout]
Rientrato di nuovo a Ferrara si pone di nuovo il problema della sua collocazione, perché non sembra esserci spazio per lui nel progetto tecnico impostato dal dt Fusco assieme a mister Di Carlo. Quindi ad agosto Nador parte per un altro prestito, stavolta all’Ancona, nello stesso girone della SPAL.

Coi dorici le cose non vanno proprio alla grande: la titolarità di inizio campionato, sempre da centrocampista, viene meno con l’avvicendamento in panchina tra Donadel e Colavitto, con relativo cambio di sistema di gioco. In genere gli viene preferito il coetaneo Coli Saco (gigante francese di passaporto maliano, in prestito dal Napoli) e anche a causa dello scarso utilizzo il rendimento si fa mediocre. Già a dicembre la stampa locale lo inserisce tra i giocatori in partenza a gennaio e infatti è esattamente lo scenario che puntualmente si verifica. Nador viene riportato a Ferrara per compensare le partenze dei più giovani Puletto e Parravicini, restando a disposizione di mister Di Carlo. Il suo contratto scadrà a giugno 2025.

Una curiosità: Nador è il terzo calciatore con passaporto tedesco a giocare in prima squadra con la SPAL: gli altri due sono stati Erwin Waldner (23 partite e due reti tra il 1961 e il 1963) e Marco Villa (8 presenze e zero goal nella stagione 2004/05), entrambi attaccanti.