foto Filippo Rubin
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Virtus Entella e SPAL possono essere considerate a pieno titolo due deluse del campionato. Sommando i budget stagionali delle due squadre si superano i 15 milioni di euro, eppure entrambe galleggiano in una zona piuttosto anonima di classifica. Per capire come i liguri arrivano all’appuntamento di domenica 14 aprile abbiamo interpellato Danilo Sanguineti, penna de Il Secolo XIX. 

A tre giornate dalla fine del campionato la Virtus Entella si ritrova esattamente nel mezzo tra la corsa per evitare i playout e quella per accedere ai playoff. In questo contesto come viene inquadrata la partita contro la SPAL?
“Per raggiungere la fatidica cifra dei 43 punti, che per molti è riconosciuta come la vera e propria quota salvezza (salvo cataclismi), la Virtus ha ancora bisogno di fare un punto. Quindi prevedo una partita chiusa perché entrambe le squadre, considerando la posizione in classifica che occupano, hanno buone difese ma allo stesso modo hanno grandi difficoltà nel fare gol. La Virtus proverà sicuramente a vincere la partita per dare una soddisfazione ai propri tifosi ma l’obiettivo principale sarà comunque quello di non perderla. L’obiettivo di queste ultime tre partite deve essere quello di archiviare il discorso salvezza il prima possibile senza prendere in considerazione la rincorsa ai playoff perché crea solamente illusione e disincanto”.

A dicembre ci raccontavi di come questa squadra abbia fatto fatica a portare a casa pareggi. Poi, proprio a partire dal match del Mazza, la Virtus Entella ha pareggiato ben 10 delle 20 partite disputate. C’è una spiegazione logica a questo dato?
“La spiegazione a questo dato è legata semplicemente allo stile di gioco del nuovo allenatore Fabio Gallo, subentrato a Gennaro Volpe dopo il pessimo inizio. Gallo propone un 352 che diventa un vero e proprio 532 in fase di non possesso che ha come principale scopo quello di non prendere gol. Come ha dimostrato a Pescara nel precedente turno, la Virtus è una squadra che può pareggiare contro chiunque perché quando si chiude in difesa non prende mai gol. Il problema è che allo stesso tempo non riesce a farne (ride, ndr). In sostanza l’allenatore ha capito i limiti della rosa ed è arrivato alla conclusione che prima di tutto è necessario portare a casa il punto e quindi tutto quello che arriva di più rispetto al pareggio, è tutto di guadagnato”.

Nel mercato di gennaio il ds Superbi ha fatto una mezza rivoluzione con 8 arrivi e 11 cessioni: scelta motivata dai risultati o da altri problemi? E che effetti ha avuto questo stravolgimento dell’organico?
“Per spiegare questa scelta c’è da fare un passo indietro. Nella scorsa stagione la Virtus è arrivata terza nel girone nonostante una squadra allestita per vincere. Ai playoff però è andata malissimo. Il presidente ha tuttavia deciso di tenere l’allenatore Volpe che ha chiesto la testa di metà dei giocatori della rosa che si sono ammutinati nella fase dei playoff. L’allenatore è stato accontentato e molti senatori hanno quindi salutato Chiavari nel corso dell’estate. Le prime tre partite di quest’anno sono state tuttavia disastrose e dopo la sconfitta nel derby ligure contro il Sestri Levante, Gallo ha sostituito Volpe sulla panchina. Dopo le prime 4/5 partite di assestamento, l’allenatore si è reso conto che la squadra costruita in questo modo non funzionava e per questo nel mercato di gennaio è avvenuta la seconda grande rivoluzione nell’arco di sei mesi. Anche questo cambiamento tuttavia non ha portato i frutti sperati perché sia a livello di gioco sia di risultati non sono arrivati grossi cambiamenti”.

Nella rosa dell’Entella c’è Filippo Faggi, un ragazzo passato dalle giovanili della SPAL: cosa si può dire della sua stagione?
“Faggi è stato poco utilizzato all’inizio della stagione perché non era al meglio. Probabilmente domenica giocherà, ma la sua stagione è stata sicuramente condizionata da numerosi infortuni e squalifiche. Nel precedente turno a Pescara ha giocato una partita in cui ha fatto il suo, ma in sostanza è stata una partita ingiudicabile in cui non è successo veramente nulla”.

Quali sono i punti di forza della squadra ai quali la SPAL dovrà prestare maggiore attenzione?
“Direi che i punti di forza di questa squadra sono sicuramente i tre centrali di difesa Manzi, Bonini e Parodi che per la categoria sono tre giocatori molto forti e hanno trovato anche la giusta alchimia nelle dinamiche di reparto. Aggiungo a loro tre il portiere De Lucia che è un estremo difensore forte tra i pali, forse un po’ meno nelle uscite ma comunque decisivo per questa squadra. Ultimo nome, ma non per importanza, che mi sento di citare è Corbari che sta probabilmente disputando la migliore stagione da quando è arrivato qui. È un centrocampista di gamba che vede bene la porta, abile nel gioco aereo e soprattutto che ha aggiunto al suo repertorio anche la capacità di inserirsi nelle transizioni”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): De Lucia; Manzi, Bonini, Parodi; Zanella, Petermann, Lipani, Corbari, Di Mario; Santini, Vianni.

Indisponibili: Giovannini, Portanova.
Squalificati: Montevago.