Il Pineto è pronto a far visita al Paolo Mazza per la prima volta nella sua storia. Dopo un grande girone d’andata la squadra abruzzese ha avuto una flessione in termini di risultati che ha portato anche al cambio di guida tecnica tra Daniele Amaolo e Roberto Beni. Per capire cosa aspettarci dagli avversari abbiamo interpellato Roberta Di Sante, penna del quotidiano Il Centro.
Il Pineto arriva al Mazza in una situazione di classifica tranquilla, con i playoff distanti solamente tre punti. Che tipo di gara è lecito aspettarsi?
“Penso sia lecito aspettarsi una gara in cui il Pineto giocherà a viso aperto, senza grandi timori di classifica visto che per la salvezza manca ormai solamente la certezza matematica. La squadra non ha nulla da perdere e quindi, come detto da mister Beni nei giorni scorsi, il Pineto proverà a vincere queste restanti due partite per provare a raggiungere un piazzamento playoff. Sicuramente non sarà facile visto che per raggiungere la post season servirà anche una combinazione di risultati negativi delle dirette concorrenti, ma sono certa che la squadra ci proverà”.
La squadra abruzzese ha avuto una di flessione nel girone di ritorno raccogliendo solamente 17 dei 44 punti totali. Come si spiega questo dato?
“Sicuramente il girone di ritorno ha un coefficiente di difficoltà più alto rispetto a quello di andata, in quanto tutte le squadre hanno necessità di fare punti per raggiungere i propri obiettivi di classifica. Credo che fosse normale quindi aspettarsi qualche difficoltà in più. All’inizio dell’anno e in particolar modo del girone di ritorno, la squadra ha avuto un calo fisico e soprattutto mentale che ha portato la società a decidere di dare una scossa all’ambiente cambiando la guida tecnica”.
Dopo la sconfitta nel derby con il Pescara del 3 febbraio, la società ha deciso di sostituire il tecnico Amaolo con Beni. Che tipo di cambiamenti ha portato il nuovo allenatore?
“Beni ha portato, innanzitutto, un cambio di modulo che i giocatori hanno fatto fatica a recepire nelle prime partite, viste anche le difficoltà di qualche singolo in quel determinato momento di stagione. Il tecnico ha quindi deciso di tornare al classico 352 perché ha capito che la squadra era stata costruita per quel tipo di sistema e una volta riacquistata una maggiore stabilità i risultati sono iniziati ad arrivare, seppur effettivamente non ci sia stata una grande differenza a livello di punti tra i due tecnici. Forse guardando i numeri Amaolo ha fatto qualcosina in più, ma a febbraio la svolta del cambio allenatore è servita. A livello di gioco i due allenatori hanno idee diametralmente opposte in quanto Beni predilige un gioco più propositivo mentre Amaolo è un allenatore più attento alla fase difensiva”.
Com’è andata la stagione di due giocatori che sono passati per Ferrara ovvero l’esterno Borsoi e l’attaccante Chakir?
“Borsoi ha disputato una stagione molto positiva in quanto piano piano è riuscito a prendersi il suo spazio come esterno titolare a sinistra. Sta giocando con continuità e anche nelle ultime partite ha messo tanti palloni in area di rigore avversaria, disputando buone prestazioni. Nelle poche gare in cui il Pineto ha giocato con la difesa a quattro ha comunque sempre fatto bene anche se il suo ruolo naturale è il quinto di centrocampo nel 352. Chakir invece ha giocato sicuramente meno a livello di presenze, ma non si può dire che non abbia fatto la sua parte. Forse ci si aspettava qualche gol in più, ma più in generale da tutti gli attaccanti, salvo l’eccezione Volpicelli. Va però detto e considerato che spesso è partito dalla panchina e incidere entrando a gara in corso non è sempre facile”.
Chi sono i pericoli principali in vista del match di domenica?
“Il Pineto è una squadra che ti fa giocare male se approccia la partita nel modo giusto. Detto questo se devo fare dei nomi dico sicuramente De Santis che è un difensore sempre attento e preciso nelle chiusure, Sannipoli che è un centrocampista che sta venendo fuori in queste ultime partite ed è andato vicino al gol anche nel precedente turno, lo stesso Borsoi e infine Volpicelli che anche se non arriva da un grande momento, è sempre il pericolo numero uno”.
Da quando il Pineto è tornato a giocare al Pavone-Mariani è riuscito a fare solo due vittorie contro Sestri Levante e Olbia: c’è una spiegazione logica a queste difficoltà o si è trattato di una casualità?
“Nelle gare casalinghe sono arrivati tantissimi pareggi e anche noi giornalisti che seguiamo il Pineto non siamo riusciti a dare delle spiegazioni a questo trend. Probabilmente l’unica motivazione che mi riesco a dare è che quando giochi in casa e sei chiamato a fare la partita si incontra qualche difficoltà in più soprattutto se davanti hai squadre attrezzate che si chiudono bene”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Tonti; Villa, De Santis, Ingrosso; Sannipoli, Lombardi, Germinario, Amadio, Borsoi; Volpicelli, Gambale (Chakir).
Indisponibili: Marafini.
Squalificati: nessuno.