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Il conto dei nomi accostati alla carica di direttore sportivo della SPAL per la stagione 2024/2025 è recentemente salito a quota cinque e questo pare essere un indicatore abbastanza eloquente dell’avvicinamento al profilo giusto. Con Filippo Fusco destinato a liberare la sua scrivania (la decisione era presa da diverse settimane) gli scenari sono diversi ma portano tutti a un profilo “di categoria”, in grado di partire dalla base presente e costruire per il futuro, possibilmente con la prospettiva di un campionato di vertice.

Per la verità in via Copparo di nomi non se ne fanno. Ma si lavora con tutta la discrezione del caso. Joe Tacopina ha dato fiducia al direttore generale Corrado Di Taranto che già da fine campionato ha iniziato a verificare le eventuali disponibilità di vari professionisti da sottoporre al giudizio del presidente. Gli ultimi due nomi usciti dal frullatore delle indiscrezioni della stampa sono quelli di Werner Seeber – attuale dg del LR Vicenza – e di Giorgio Zamuner, che aveva lasciato la SPAL a maggio 2022 dopo la prima stagione di proprietà americana in cui fu affiancato da Massimo Tarantino.

Seeber, classe 1964, altoatesino, è tornato a Vicenza a fine 2023 ed è in scadenza di contratto: dalle parti del “Menti” la sua conferma non viene data per scontata, almeno fino a che non sarà chiaro in quale categoria giocherà la squadra nel prossimo campionato. Dirigente molto esperto, ha lavorato a lungo con la famiglia Rosso fin dai tempi del Bassano, passando anche per Sudtirol e Trento. Viene però descritto come uno specialista nella gestione aziendale più che un affarista sul fronte del mercato.

Di Zamuner invece si sa già tutto: protagonista a Ferrara nei suoi anni da giocatore, ds tra il 2020 e il 2022, negli anni dei bilanci devastati da retrocessione in serie B, conseguenze della pandemia globale e vicissitudini varie. Un suo ritorno avrebbe un po’ del clamoroso visto che la convivenza con Tacopina non fu delle più felici. Non si può dire ci fossero delle vere e proprie tensioni, ma personalità e modus operandi erano senz’altro poco compatibili tra loro. La differenza principale rispetto a due anni fa è la presenza di Di Taranto, che a Trento ha lavorato con Zamuner creando un buon rapporto. Ma potrebbe non essere abbastanza per un bis.

Gli altri tre nomi circolati sono quelli di Andrea Colombino (Torres), Giuseppe Magalini (Catanzaro) e Mattia Collauto (libero). Mentre col primo non sembrano esserci indizi attendibili di effettivi contatti, nei casi di Magalini e Collauto qualche discorso pare essere stato abbozzato. L’attuale ds del Catanzaro ha dichiarato lo scorso 30 aprile di avere l’intenzione di rimanere dov’è, ma la prospettiva di riavvicinarsi a casa, rimettere insieme i cocci di una nobile decaduta e tornare a lavorare con Mimmo Di Carlo potrebbe rappresentare una tentazione significativa. Diverso il discorso che riguarda il più giovane Collauto: l’ex Venezia era già stato inserito tra i candidati dell’estate 2023, ma poi non se n’era fatto nulla. Dopo la conclusione della sua esperienza in laguna non si è ancora accasato. In un’intervista di qualche mese fa a Il Gazzettino aveva detto: “Resto uno che non accetta nulla se non convinto di poter fare calcio come si deve“. Considerata la tendenza di Tacopina a coinvolgere figure già avute in organigrammi precedenti non va esclusa a priori la candidatura di Giorgio Perinetti, decano dei direttori sportivi in Italia. Fu lui a costruire il Venezia del doppio salto dalla serie D alla serie B (2015-2017) prima del passaggio al Genoa. Oggi il 73enne Perinetti è a capo dell’area tecnica di un Avellino che punta al ritorno in B attraverso i playoff. Gli irpini hanno chiuso il girone C al secondo posto dietro alla Juve Stabia.

Qualunque diventi il prescelto sembrano esserci tutti gli elementi per una decisione in tempi relativamente brevi. Se non dovessero sorgere particolari problemi la SPAL potrebbe chiudere la selezione nel giro di una decina di giorni, proprio in coincidenza col “rompete le righe” della squadra.

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