“Con un’aria da commedia americana / sta finendo anche questa settimana” cantava a suo tempo Lucio Dalla e senza bisogno d’inventarsi nulla è probabilmente un’espressione che nella sua sintesi racchiude bene la sensazione che ci si porta dietro se si è tifosi della SPAL. Mentre l’Atalanta del “modello Atalanta” (cit.) raggiunge il punto più alto della sua storia, chi la voleva imitare è alle prese con problemi d’altra natura e con i tempi lunghi delle seconde scelte.
La settimana che si sta per chiudere pareva essere quella della stretta decisiva per l’accordo col nuovo direttore sportivo, ma le probabilità che si arrivi a una parvenza di incarico sembrano tendere al basso. Il piano A voleva essere Giuseppe Magalini, ma come è noto l’attuale ds del Catanzaro ha chiesto tempo a chiunque lo abbia interpellato e tra le altre cose ha pure estimatori in serie B. La candidatura di Giorgio Zamuner ha via via perso forza col passare dei giorni e lo confermano anche le ultime dichiarazioni dell’Imperatore, ormai completamente concentrato sulle mosse da intraprendere col Trento.
Fonti qualificate dicono che ci sono altri due candidati in corso di valutazione, di cui uno “esperto”, sul quale ci sarebbero anche altri club. Ma di nomi su quali speculare un po’ non ne circolano e questo lascia pensare che i diretti interessati stiano adottando notevole discrezione. Sulla stampa nazionale è uscito un accostamento a Vincenzo Greco, ma i tentativi di trovare delle conferme in merito sono andati a vuoto. Maggio è ormai agli sgoccioli e l’impressione è che la SPAL non voglia far trascorrere altro tempo prezioso con la sessione di calciomercato ormai dietro l’angolo. I verdetti finali dei campionati si stanno via via completando e l’obiettivo iniziale era quello di avere un nuovo direttore insediato con congruo anticipo. Anche perché a metà giugno ci sarà tutta la partita dei diritti di riscatto dei vari prestiti. Insomma di sabbia nella clessidra ce n’è ancora, ma scende sempre più velocemente.
A fronte di questa situazione mister Di Carlo aspetta. Una squadra da allenare non ce l’ha più da ormai una settimana – i giocatori sono formalmente in vacanza – e tra un po’ sarà trascorso un mese dall’ultimo impegno ufficiale. La sua disponibilità a proseguire è risaputa ed è anche stata comunicata a tutti i potenziali direttori sportivi del post-Fusco. La società, intesa come Joe Tacopina e Corrado Di Taranto, pare avere pochi dubbi sull’opportunità di continuare il percorso con l’attuale tecnico. Tanto che un discorso sul contratto per la prossima stagione è già stato impostato e andrebbe solo approfondito una volta occupata la casella mancante. Resta da soppesare l’incastro, se così lo si può chiamare, con il nuovo responsabile dell’area tecnica. Da quanto si dice in giro nessuno avrebbe posto particolari veti sul nome di Di Carlo, ma in circostanze del genere prima di tirare delle conclusioni è necessario come minimo un primo incontro per verificare la presenza delle condizioni giuste per lavorare.
C’è poi il non secondario tema degli scricchiolii economico-finanziari generati dal recente deferimento da parte della procura federale. A parte uno scarno comunicato dalla SPAL non è arrivata nessun altro intervento e se Tacopina è entrato nella rassegna stampa dell’ultima settimana è stato solo per una dichiarazione sul caso di Chico Forti. Dalle parti di via Copparo però assicurano che i contatti sono stabili e quotidiani e quindi l’operatività della società prosegue senza scossoni particolari. Il 4 giugno scadrà il primo termine per l’iscrizione alla serie C 2024/2025. Non dovrebbero esserci problemi di sorta, ma anche solo capire quali saranno i programmi e quali cambiamenti sarà lecito aspettarsi (perché ci saranno) potrebbe essere tutto sommato d’aiuto per una piazza che non si aspettava di dover fare i conti con vecchi fantasmi.
Ah, sempre a proposito di Lucio Dalla e di videoconferenze con presidenti dall’altra parte dell’Atlantico:
Ma l’America è lontana
Dall’altra parte della luna Che li guarda e anche se ride A vederla mette quasi paura…