foto Filippo Rubin
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Cinque dei diciassette reduci dalla retrocessione di maggio 2023 con la SPAL sono retrocessi per la seconda volta consecutiva in carriera nel 2024 con le loro nuove squadre. Si tratta di un discreto record che coinvolge Dalle Mura (Ternana), La Mantia (FeralpiSalò), Valzania (Ascoli), Celia (Ascoli) e Nainggolan (Bhayangkara FC – Indonesia).

Storie tutte diverse tra loro, ma che hanno avuto lo stesso epilogo. Dalle Mura era stato girato nuovamente in serie B dalla Fiorentina alla Ternana, peraltro in un gruppetto di giocatori che comprendeva anche il terzino Favasuli, il centrocampista Amatucci e l’attaccante Di Stefano. La Mantia tornerà alla SPAL a luglio dopo l’anno in prestito a Salò, concluso con 8 gol che lo hanno reso il miglior marcatore stagionale dei gardesani, penultimi in serie B. Valzania si era trasferito dalla Cremonese all’Ascoli nel mercato di gennaio, al pari di Celia che aveva giocato la prima metà di campionato in biancazzurro. Nainggolan si è cimentato con una missione impossibile in Indonesia col Bhayangkara FC finendo a sua volta penultimo in classifica. Di fatto è stato l’ultimo capitolo della sua carriera nel calcio competitivo: proseguirà nella pittoresca Kings League di Gerard Piqué.

Alla maggioranza dei loro ex compagni è andata un po’ meglio. Dalla salvezza di Prati in serie A col gol decisivo in Sassuolo-Cagliari, passando per il duo Dickmann-Moncini protagonista nella corsa playoff del Brescia, fino all’insperata salvezza del Pirin Blagoevgrad di Ayoub Abou nel campionato bulgaro.

Si diceva: quelle dei bi-retrocessi sono tutte storie molto diverse tra loro. La Mantia era passato alla FeralpiSalò nei primi giorni di agosto dopo trattative ipotetiche con Cosenza, Palermo e Spezia. 37 presenze e 8 gol sono un bottino sicuramente più positivo rispetto a quanto fatto vedere a Ferrara, dove peraltro era ventilata l’ipotesi di un ritorno a gennaio, plausibile ma mai accaduto, tanto che 5 gol li ha segnati da febbraio in poi. Valzania aveva cominciato la stagione alla Cremonese, oggi in piena lotta per la serie A, ma dopo il rientro graduale dalla rottura del legamento crociato del ginocchio aveva raccolto zero presenze e a gennaio era passato all’Ascoli, con 13 presenze e 1 assist. Celia ha raggiunto l’ex compagno a gennaio dopo una prima parte di stagione non esaltante in serie C: 2 assist in 17 presenze. E poi Dalle Mura che, come Valzania, dopo un girone d’andata da spettatore alla Fiorentina, ha accettato la Ternana a gennaio con cui è sceso in campo in 14 occasioni playout compresi. Nainggolan aveva firmato per il Bhayangkara FC con la squadra a 11 punti dalla zona-salvezza con 13 partite da giocare. Il Ninja ha dato un contributo di 1 gol e 3 assist, ma la formazione controllata dalla polizia nazionale indonesiana non è mai riuscita a risollevarsi.

La FeralpiSalò di La Mantia ha faticato tutta la stagione: a parte qualche raro exploit, come la vittoria a Marassi sulla Sampdoria, il 3-0 casalingo al Catanzaro o lo 0-1 a Cremona, la debuttante in serie B ha vissuto una stagione nei bassifondi, in parte annunciata, sole otto vittorie e il penultimo posto con la retrocessione che è arrivata con una giornata di anticipo. L’Ascoli di Valzania e Celia ha rivisto lo spettro della serie C solo all’ultima giornata in circostanze quasi paradossali. I bianconeri a 90’ dal termine del campionato erano in lotta con Bari, Ternana e Spezia: una si sarebbe salvata, due sarebbero andate ai playout e una sarebbe retrocessa. I marchigiani partivano senza il destino nelle proprie mani, e infatti sono retrocessi direttamente nonostante la vittoria casalinga per 2-1 sul Pisa, complici le contemporanee vittorie di tutte e tre le altre contendenti alla salvezza. La Ternana delle tre è quella che ha passato l’agonia più lunga: protagonista assieme all’Ascoli dell’ultima giornata di campionato passata con un orecchio sugli altri campi, era riuscita a guadagnarsi i playout vincendo sul campo della FeralpiSalò. Allo spareggio aveva chiuso la gara d’andata in vantaggio, pareggiando 1-1 a Bari e arrivando alla gara di ritorno con due risultati su tre. Lo 0-3 incassato in casa nella gara di ritorno ha sancito il ritorno dei rossoverdi in serie C nonostante il piazzamento migliore, il vantaggio del risultato multiplo e il ritorno in casa.

Dalle Mura, il più giovane della truppa, tra meno di due mesi ritornerà in una Fiorentina qualificata per l’Europa e fresca di finale di Conference League. Valzania rientrerà in una Cremonese che, indipendentemente da come siano andati, avrà fatto i playoff per la serie A. Nel frattempo Ascoli e Ternana raggiungeranno con ogni probabilità la SPAL nel girone B di serie C. Celia, via a gennaio dalla serie C, non poteva certo ambire a una squadra d’alta classifica, proprio perché era un giocatore in uscita dalla categoria inferiore e veniva da un paio di stagioni non esaltanti. La Mantia ha un altro anno di contratto con la SPAL a cifre completamente fuori contesto per la serie C: per lui si cercheranno delle soluzioni e pare che in serie B ci sia ancora interesse per lui vista il discreto rendimento dell’ultimo anno.

Fa specie inoltre come tutti questi quattro giocatori siano stati elementi titolari o comunque importanti per l’ultima SPAL in serie B. Celia in un gioco di percentuali con Tripaldelli godeva di un confronto 55-45%. Valzania era partito con i gradi da titolare prima della rottura del crociato, peraltro in un momento positivo per lui: a sua discolpa si può dire che, al di là della giornata horror contro il Modena, in cui ha anche pagato la scelta di De Rossi di abbassarlo a centrale difensivo, non abbia la completa responsabilità degli altri. Dalle Mura è stato altalenante, ma comunque definibile titolare, e forse uno dei meno negativi, soprattutto nella fase con Oddo in panchina. La Mantia, non ci sarebbe nemmeno bisogno di dirlo, è stato più volte additato come uno dei maggiori responsabili e uno degli emblemi della retrocessione. Dopo un avvio stellare si è pian piano spento, arrivando addirittura ad essere terza scelta in attacco nel periodo invernale, e con un atteggiamento (del corpo ma anche mentale) che più di tutti faceva storcere il naso al pubblico biancazzurro.