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Dallo scorso 3 giugno la pagina ufficiale della SPAL su Facebook è scomparsa e questa assenza, coincisa coi giorni febbrili dell’iscrizione al campionato e con l’attesa relativa ai piani societari, ha innescato preoccupazioni, ironie e persino qualche teoria del complotto.

La spiegazione però è delle più banali: la pagina è stata hackerata da malintenzionati attraverso un attacco a un account degli amministratori e in questo arco di tempo non c’è ancora stato modo di riportare la situazione alla normalità, a prescindere dagli sforzi profusi dal personale di via Copparo. Della breccia nell’account aveva già dato conto la SPAL stessa il 4 giugno, assicurando il massimo impegno per un celere ripristino. Tuttavia i tempi si stanno allungando perché recuperare le pagine hackerate non è esattamente una passeggiata di salute, nemmeno per i tecnici di Meta (la compagnia che controlla Facebook, Instagram e Whatsapp). A volte la crisi può essere risolta in pochi giorni, ma in altri casi si può arrivare anche a settimane se non mesi prima di tornare alla normalità. Soprattutto perché l’assistenza deve fare i conti con migliaia di segnalazioni al giorno e deve stabilire una coda nelle lavorazioni dei cosiddetti ticket.

Gli accessi indebiti negli account aziendali, di qualunque genere, sono in continuo aumento a livello globale e prendono di mira soprattutto quelli che svolgono attività commerciali online di qualche genere (come nel caso della SPAL con lo store) nella speranza di accedere ai relativi conti collegati per i pagamenti delle transazioni. Dalla SPAL fanno sapere che i contatti con i tecnici di Meta sono quotidiani, ma che al momento non c’è una stima realistica per i tempi di ritorno online.



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