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Mentre il calcio tradizionale continua a incrementare il numero di partite da dare in pasto ai tifosi tramite pay-tv (soprattutto con l’allargamento delle coppe europee e l’espansione del Mondiale per club), c’è un calcio alternativo che spopola in modo esponenziale soprattutto tra i giovani: quello proposto dalla Kings League.

Per chi ancora non lo sapesse, la Kings League è una competizione di calcio a 7 ideata dall’ex stella del Barcellona Gerard Piqué nel 2022. E piaccia o no, è diventata da subito tremendamente popolare grazie ai social media (con una presenza particolarmente forte sulla piattaforma di streaming Twitch) fino a raggiungere un numero di followers tre volte superiore al pubblico “di giornata” della Liga spagnola. L’obiettivo dichiarato di Piqué è quello di offrire un calcio più spettacolare rispetto a quello tradizionale: partite vivaci, droni che lanciano la palle in campo, numero di giocatori che varia nel corso della partita, gol dal valore doppio e carte segrete da utilizzare in base alla situazione. Chi ha più di quarant’anni probabilmente si è già stancato di leggere, ma i più giovani sapranno bene che lo spettacolo proposto dalla Kings League arriva ad assomigliare molto a quello dei videogame.

Squadre composte da stelle del passato (da Ronaldinho a Eden Hazard, da Shevchenko a Rio Ferdinand), in certi casi con molto più appeal dei campioni del presente, e celebrità e influencer del mondo dell’intrattenimento. Un tipo di spettacolo sdoganato da LeBron James in Space Jam II (2021): campioni reali che giocano mescolando le regole dei videogiochi a quelle classiche (falli, fuorigioco, calci d’angolo). Un mix perfetto che si adatta ai canoni della nuova comunicazione digitale e che ha come obiettivo il coinvolgimento del pubblico, che invece il calcio tradizionale fatica sempre più a generare.

I primi a credere al progetto di Piqué sono stati Sergio Aguero e Iker Casillas e via via il torneo sta prendendo le pieghe più inaspettate, fino ad arrivare alla creazione di un vero e proprio Mondiale (giocato in Messico e finito la scorsa settimana) e all’elezione di Zlatan Ibrahimovic come President of the Kings World Cup (“King of Kings”). Una sorta di re dei re, o di megadirettore galattico nello stile dei film della saga di Fantozzi. Tra i tanti campioni che hanno giocato la Kings League tra fine maggio e inizio giugno c’è stata anche un po’ di ex SPAL, rappresentata dal portiere Emiliano Viviano e dal centrocampista Radja Nainggolan. I due sono stati messi sotto contratto dagli Stallions, la squadra di Francesco Totti e Blur (Gianmarco Tocco, uno degli streamer mondiali con più abbonati sulla piattaforma Twitch, che vanta oltre 1 milione di follower tra i quali ben oltre 50 mila abbonati paganti), ed unico team italiano tra i 32 che hanno partecipato al Mondiale.

totti nainggolan kings League
Francesco Totti (che contro la SPAL non ha mai giocato e Radja Nainggolan – a Ferrara tra gennaio e giugno 2023 – con la maglia rossoblù degli Stallions.

Gli altri giocatori che componevano il roster degli Stallions erano Vlad Marin, Andrea Benedetti, Leon Baldi, Mattia Spera, Andrea Tarasco, Stefano Sberna, Giovanni Valtulini, Issam Zaki, Lorenzo Barra e Michele Trombetta. Quest’ultimo è stato anche avversario della SPAL in un’amichevole di inizio stagione.

Tra il 26 maggio e il 2 giugno gli Stallions hanno giocato a Città del Messico la prima fase del torneo, sfidando i colombiani del Medallo City (3-2), i brasiliani del Furia F.C. (1-2) e i peruviani del Persas (2-0), ottenendo due vittorie e una sconfitta. Un bottino sufficiente a strappare un pass per gli ambiti ottavi di finale. Bomber e trascinatore della squadra è stato proprio l’ex numero dieci della Roma, eletto per due volte “uomo partita”.

Neymar Kings Leaguye
Neymar Jr, presidente del Furia F.C. che ha battuto 2-1 gli Stallions di Nainggolan e Viviano. Essendo sotto contratto con l’Al-Hilal il fuoriclasse brasiliano non ha potuto prendere parte ad alcuna partita nelle vesti di giocatore.

Arrivati agli ottavi di finale gli Stallions si sono trovati davanti i Porcinos, squadra spagnola poi vincitrice del torneo, contro cui hanno perso 5-3, venendo eliminati. Presidente dei Porcinos è Ibai Llanos, streamer di enorme successo e commentatore di eSports, e in squadra si è fatto notare soprattutto Pablo Hernandez (ex centrocampista di Getafe, Valencia e Swansea City, con quattro presenze nella nazionale spagnola tra il 2009/2010). Complice l’assenza di Totti (rientrato in Italia per un evento benefico) il grande protagonista del match è stato proprio Viviano, che oltre a parare un rigore al non irresistibile LLanos  ha anche segnato su calcio piazzato uno dei gol della sua squadra (qui il video della partita, gratis: al minuto 26′ si può vedere il gol dell’1-3 segnato dall’ex portiere della SPAL). Non è servito, però: i rosa hanno vinto come da pronostico e gli Stallions sono stati eliminati. Una sconfitta che non è stata accolta tanto bene dai protagonisti in campo: dopo un finale abbastanza tirato c’è infatti stata una rissa (anche quella è nel video). A far innescare la scintilla sono state alcune simulazioni e qualche perdita di tempo di troppo da parte della squadra in vantaggio (un problema del calcio che a quanto pare neppure Piqué è riuscito a risolvere) e il più acceso è stato proprio il portiere toscano che, lasciata la propria porta, è stato trattenuto a stento mentre, furioso, si è scagliato contro gli avversari.

Viviano Kings League
Emiliano Viviano scatenato al termine di Stallions-Porcinos, sfida degli ottavi di finale della Kings League.

Alla fine Viviano chiude comunque la sua prima avventura in Kings League con quattro presenze (su quattro), un gol segnato, nove subiti e trentuno parate. Per il Ninja invece tre presenze e zero gol. Al mondiale hanno preso parte squadre spagnole (la maggioranza), ma anche rappresentanti tedesche, inglesi, francesi, giapponesi, saudite e statunitensi, oltre a un folto gruppo di sudamericane. Un’espansione che ben testimonia l’appeal dell’iniziativa a livello globale, nonostante i tradizionalisti del calcio la guardino con sospetto.

Andrea Agnelli, ex presidente della Juventus, già nel lontano 2019 diceva: “Bisogna guardare proprio alla Generazione Z e pensare che i competitor del calcio tradizionale sono gli eSports e Fortnite. Loro sono gli avversari nel prossimo futuro”.  La Kings League forse non vuole neppure spodestare il calcio tradizionale, ma semplicemente ritagliarsi il proprio spazio e creare un’alternativa rivolta ai gusti dei più giovani. Visti i numeri (anche economici) forse anziché ignorarla, FIFA e UEFA dovrebbero tenerla in grande considerazione. Ma questo è un altro discorso.