Il tris è servito. Il soggiorno ferrarese di Joe Tacopina ha portato un nuovo direttore generale (Luca Carra), un nuovo direttore sportivo (Paolo Danzè) e un nuovo allenatore, Andrea Dossena, che dal 1 luglio sarà ufficialmente libero di firmare con un altro club dopo la fine del suo rapporto con la Pro Vercelli.
Inizialmente sembrava che il tecnico fosse legato a doppio filo al possibile arrivo di Alex Casella nel ruolo di ds, ma alla fine l’ex esterno del Napoli ha deciso di giocarsi comunque le sue carte alla SPAL rifiutando la proposta del Gubbio.
Nell’ultima stagione Dossena si è piazzato ottavo nel girone A di serie C grazie a 14 vittorie, 11 pareggi e 13 sconfitte (per un totale di 53 punti, tanti quanti Giana Erminio e Lumezzane). Tra i suoi riferimenti in materia di allenatori ha più volte annoverato professionisti che hanno fatto la storia recente del calcio italiano come Maurizio Sarri e Antonio Conte, oltre a maestri del calibro Jurgen Klopp e Pep Guardiola. Anche se a più riprese ci ha tenuto a sottolineare come le umili origini della sua famiglia (Dossena è nato a Lodi ed è figlio di agricoltori) siano state di fondamentale importanza per comprendere sin da subito l’importanza del lavoro quotidiano e dell’umiltà per poi farne due punti di forza tanto da calciatore quanto da allenatore. E in effetti chi è stato alle sue dipendenze tra Ravenna, Renate e Vercelli lo descrive come un vero e proprio martello, che fonda il lavoro settimanale sull’applicazione e sull’intensità, chiedendo un approccio definibile come “operaio” ai gruppi di cui si trova a capo.
Dossena inizia la sua prima avventura in panchina subentrando a stagione in corso a Crema nel novembre del 2019, succedendo a Luca Moggi, a sua volta sostituto ad interim del dimissionario Alessio Tacchinardi. La stagione è di quelle travagliate, ma riesce comunque nella missione di salvare la squadra lombarda in serie D e a porre le basi per la stagione 2020-2021, vissuta ai vertici di un campionato concluso in quinta posizione. Non riesce nell’impresa di salire di categoria, ma il rendimento non passa inosservato e nel corso dell’estate accetta un nuovo progetto sulla panchina dell’ambizioso Ravenna. Anche in questo caso il piazzamento in classifica è ottimo dato che i romagnoli chiudono il campionato in seconda posizione dietro al solo Rimini, con il miglior attacco del campionato e con diversi giocatori lanciati a prescindere dall’età: il diciottenne Matteo Prati ne è l’esempio più lampante, visto che già da prima dell’inverno inizia ad essere titolare nei romagnoli per poi esplodere definitivamente nel corso della primavera. Tra l’altro nell’estate 2022 avevamo intervistato proprio Dossena per inquadrare meglio Prati e si può dire che si sia dimostrato piuttosto preciso nel descriverne le qualità.
Nella stagione 2022-2023 compie il salto nel calcio professionistico quando viene scelto come allenatore dall’ambizioso Renate. L’impatto è ottimo: al giro di boa del campionato la sua squadra si trova ai vertici (toccando anche la prima posizione per qualche giornata) e sembra poter ambire alla promozione. La società, come ammetterà lo stesso Dossena, decide però di non tarpare le ali ad un paio di giocatori ambiti da squadre più blasonate e i mancati rimpiazzi di caratura adeguata fanno scivolare il Renate in ottava posizione, che vale comunque un piazzamento in zona playoff. Le divergenze tecniche e di programmazione tra allenatore e società spianano la strada alla Pro Vercelli: Alex Casella ammira Dossena e lo ingaggia per la stagione 2023-2024 alla guida dei piemontesi, presentandolo come uno dei giovani allenatori più promettenti per il futuro. Anche in questo caso, pur con un rendimento al di sotto delle aspettative interne ed esterne, riesce nell’impresa di lasciare il suo marchio di fabbrica: calcio verticale, gol a raffica e altri giovani lanciati: su tutti Matteo Maggio, classe 2002, autore di 12 reti e 8 assist in 34 presenze complessive stagionali e ora ambito da squadre di almeno una categoria superiore tra cui la Reggiana che sembra ormai pronta a ingaggiarlo.
A livello tattico il riferimento di Dossena è il 4-3-3, che ha cercato di introdurre in tutte le realtà in cui ha lavorato con buoni risultati per quanto riguarda la fase offensiva, un po’ meno per quella difensiva. Le sue dichiarazioni nel corso della conferenza stampa di presentazione alla Pro Vercelli, del luglio 2023, sono un perfetto saggio dei suoi principi fondamentali e dei suoi valori. Il suo calcio è fatto di intensità e di verticalizzazioni, con una netta propensione alla fase offensiva con l’obiettivo di giocare bene e far divertire i tifosi. Non si ritiene un integralista del modulo, ma uno scostamento dal tradizionale 4-3-3 deve essere funzionale alla condizione atletica o alla fiducia della squadra in determinate situazioni. Le costanti delle sue varianti tattiche sono comunque state l’utilizzo di un regista con caratteristiche da adattare in base al risultato, e di esterni d’attacco estremamente votati alla fase offensiva. Le sue squadre si sono infatti distinte per attacchi molto prolifici, ma difese perforate con frequenza oltre la media e non è un caso che nelle ultime due stagioni (Renate prima, Pro Vercelli poi) tra i migliori realizzatori si trovino proprio delle ali (rispettivamente Manuele Malotti con 8 reti nel 2022-2023 e Matteo Maggio e Mattia Mustacchio con ben 12 realizzazioni a testa nel 2023-2024).
Un altro dei fili conduttori delle due esperienze di Dossena in serie C è quello delle risorse a disposizione: in entrambi i casi il giovane tecnico ha operato con organici costruiti con budget ben al di sotto della media della categoria ed è sempre riuscito a valorizzarli, portandoli oltre le aspettative di inizio stagione.