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La conferenza stampa di presentazione di Alex Casella non solo ha scatenato un certo interesse per la scelta stilistica della sua giacca, ma ha anche dato parecchio materiale su cui riflettere in vista delle prossime settimane. Di seguito gli spunti che sono sembrati più intriganti, senza particolare pretesa di approfondimento dettagliato.

1. Servirà molta pazienza sul mercato
Con un groviglio di contratti da far impallidire squadre di serie A e un mercato che fino ai primi di agosto è spesso stagnante, ci si dovrà armare di molta pazienza. Dovranno averla Casella e Dossena per non fare troppi errori e dovrà essere una virtù coltivata anche dai tifosi, che giustamente hanno voglia di voltare pagina e vedere qualcosa di diverso dopo una stagione deludente. Ma per quanto il nuovo ds sia stia dimostrando risoluto e possa lavorare instancabilmente, bisognerà fare i conti con procuratori e altre società, ognuno con le sue condizioni ben precise. Questo significa che per bel po’ avremo di fronte una SPAL provvisoria. Non potrà essere altrimenti.

2. Quello che è stato l’anno scorso non vale (quasi) più
Fino a che non si arriverà a ridosso dell’inizio del campionato – e forse nemmeno allora – non avrà alcuna utilità fare previsioni sulle gerarchie della squadra sulla base di quanto abbiamo visto nei 12 mesi precedenti. Casella e Dossena sembrano piuttosto rigidi nel loro proposito di far partire tutti alla pari (o quasi) per lasciare che siano gli allenamenti del mister a far emergere quelli più meritevoli di far parte della SPAL da corsa 2024/2025. Indicative in tal senso sono le risposte che Casella ha dato in conferenza stampa sulle domande relative al futuro a breve termine di Antenucci e Maistro. Uno è un vero e proprio monumento nella storia della SPAL e l’altro è il giocatore attualmente più pagato (dietro a La Mantia, che però ha richieste). Apparentemente entrambi dovranno sudare per entrare nelle grazie del nuovo tecnico. Dall’altro lato della medaglia c’è che qualcuno uscito maluccio dall’ultimo campionato (a Ferrara o altrove) potrebbe trovare nel nuovo corso le motivazioni giuste per smentire chi lo vede inevitabilmente lontano dalla maglia biancazzurra.

3. Nessuno è incedibile, ma nemmeno facilmente cedibile
Casella è stato chiaro: se arriva una buona offerta per qualcuno la SPAL ha il dovere di valutarla. Non tanto perché ci siano buchi di bilancio (che comunque ci sono) o ordini di smobilitazione generale, ma perché nel calcio di serie C è meglio l’uovo oggi della gallina domani. I giocatori dai quali ricavare risorse in grado di portare benefici non trascurabili alle casse societarie sono oggettivamente pochi. Thiam e Rao su tutti (e per ragioni diverse), per altri (Contiliano, Parravicini) dipende molto dalle circostanze perché vengono da un’annata non brillante. Oltre a questo andrà considerato un altro aspetto: chi vorrà andare via – e tanti avranno ragioni valide per volerlo – dovrà farlo alle condizioni della società, senza che per l’ennesima volta ci sia un segno meno da annotare.

4. Si torna per un po’ all’AG VOL LA PUNTA
Non c’è nemmeno bisogno che sia la stampa a costruirci una narrazione sopra. Casella in conferenza stampa ha tracciato l’identikit del numero nove che dovrà spostare gli equilibri negli ultimi sedici metri di campo e ha pure detto che non sarà né Comi né Zilli. Per cui si apre un’altra eccitante caccia alla mitologica punta. Vale la pena ricordare che un giocatore della SPAL in grado di andare in doppia cifra di gol manca da tre anni (Mattia Valoti, 2020/2021) e l’ultimo centravanti a farcela è stato Andrea Petagna (2019/2020). Sembra quasi passato un decennio, visto tutto quello che è successo.

5. Le amichevoli non diranno assolutamente nulla
Diretta conseguenza del punto 1, ma non solo. Casella ha ribadito ancora una volta come a Dossena piaccia lavorare sull’intensità attraverso allenamenti molto duri e questo inevitabilmente condizionerà la prima parte del precampionato. In attesa di vedere all’opera la truppa nei primi allenamenti (ammesso ci sia qualche seduta a porte aperte) ci si può già mettere nell’ordine di idee che le amichevoli di luglio serviranno perlopiù per spezzare le sedute con un impegno più sbilanciato sull’aspetto ludico e vedere applicati alcuni concetti di carattere tattico.



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