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Niente da fare per la SPAL: la FIGC ha fatto sapere tramite un comunicato ufficiale sui propri canali di informazione che la penalizzazione di 3 punti imposta ai biancazzurri e, contestualmente, l’inibizione di tre mesi per Joe Tacopina sono confermate e da scontare nella prossima stagione 2024-2025. Respinto quindi dalla Corte Federale d’Appello il ricorso presentato dalla società per i ritardi negli emolumenti Irpef e Inps dei primi due mesi del 2024.

La violazione degli articoli 6 e 33 del Codice di Giustizia Sportiva della FIGC aveva portato alla decisione da parte del tribunale federale nazionale della FIGC di penalizzare la società SPAL con un punto di penalizzazione per ogni infrazione delle leggi suddette e inibendo per 3 mesi il presidente Tacopina. Come avevano spiegato in un approfondimento apposito dello scorso giugno, momento in cui la penalizzazione venne ufficializzata, l’articolo 33 in particolare stabilisce come le società di serie B e di serie C siano tenute al pagamento delle ritenute Irpef, dei contributi Inps e del fondo di fine carriera relativi agli emolumenti dovuti in favore dei tesserati, lavoratori dipendenti e collaboratori addetti al settore sportivo con contratti ratificati nei termini fissati dalle disposizioni federali. I pagamenti sono strutturati con finestre bimestrali e la SPAL ha mancato quello del quarto bimestre, riferito appunto ai mesi di gennaio e febbraio, versando il dovuto in ritardo. Il pagamento del quinto bimestre (marzo e aprile) è invece andato a buon fine, anche perché era propedeutico all’iscrizione al prossimo campionato.

Dal canto suo la SPAL aveva cercato di ridimensionare le preoccupazioni sorte ovviamente tra i tifosi con un comunicato societario in cui si sottolineava la natura burocratica del ritardo e l’immediato impegno della società stessa nel cercare di sanare la situazione pagando quanto dovuto.



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