Con l’annuncio ufficiale del suo ingaggio dal Venezia Óttar Magnús Karlsson (1997) diventa il secondo islandese della storia della SPAL dopo Ellertsson (2002). Ha firmato un contratto fino a giugno 2026 con opzione per un ulteriore anno. In teoria Karlsson ricalca le caratteristiche delineate da Alex Casella per il centravanti titolare della SPAL di Dossena: ottime doti fisiche, bravo a lavorare spalle alla porta per aiutare la squadra a salire e costruire, fare la prima pressione e avere più soluzioni per segnare. Si parla del più classico degli attaccanti centrali, dal fisico imponente visti i 190 cm e gli 80 kg di peso, bravo nella protezione della palla e nel colpo di testa. E proprio con un’incornata ha segnato proprio alla SPAL lo scorso 6 gennaio in Vis Pesaro, prima giornata del girone di ritorno poi finita 1-1 per un gol di Maistro direttamente da calcio d’angolo all’ultimo dei 4 minuti di recupero concessi. Per farci un’idea del tipo di calciatore (di persona) abbiamo fatto due chiacchiere con il collega Emanuele Lucarini del Corriere Adriatico e de La Gazzetta dello Sport.
“Karlsson è sicuramente un buon giocatore. Un attaccante alto, bravo ad attaccare la profondità, bravo ad aiutare la squadra in fase di ripiegamento, con alcune caratteristiche atipiche per una prima punta, in quanto seppur sia molto strutturato fisicamente ama svariare sul fronte offensivo, tanto da poter essere impiegato anche da esterno alto. Nonostante l’altezza imponente reputo che il giocatore sia più forte a calciare piuttosto che a colpire di testa, ma può sicuramente migliorare sotto questo aspetto. L’anno scorso a Pesaro ha fatto globalmente bene: tra dicembre e febbraio ha avuto due mesi strepitosi in cui appena toccava palla segnava, poi si è un po’ fermato senza però mai far mancare l’apporto alla squadra. Dal punto di vista umano è un ragazzo veramente splendido e tranquillo che parla benissimo l’italiano. Penso che possa fare bene in una piazza importante come lo è la SPAL, ma bisogna ovviamente capire che cosa gli chiedano di fare. Può andare tranquillamente in doppia cifra, poi se gli chiedono di fare venti gol penso che sia un po’ difficile“.
Karlsson muove i suoi primi passi calcistici nel Vikingur, una delle principali squadre del panorama calcistico islandese, e come il nome della squadra genera l’associazione con i vichinghi così Karlsson ha girovagato per il calcio occidentale in cerca della realtà in cui affermarsi. Dopo l’esordio ad appena 16 anni in 1. deild karla (la seconda divisione del calcio islandese) con la maglia del Vikingur, il giocatore viene notato dall’Ajax che decide di investire su di lui inserendolo nelle rose dellegiovanili dove rimane a formarsi in compagnia di giocatori come De Ligt e Van De Beek prima di essere ceduto in prestito allo Sparta Rotterdam a metà della stagione 2015-2016. Il primo tentativo di lanciarsi nel calcio dei grandi non va però come previsto e Karlsson raccoglie solo 4 presenze e 1 gol nel campionato riserve olandese (una sorta di squadra B della stessa formazione di Rotterdam). Come spesso accade per i giovani che non trovano il successo sperato, Karlsson ritorna al Vikingur per disputare la stagione 2016 in prima squadra e nella massima serie. Le cosa sembrano finalmente andare per il verso giusto: 9 gol in 22 presenze complessive, elezione come miglior prospetto scelto direttamente dai giocatori dello stesso campionato e una chiamata del Molde che decide di metterlo sotto contratto con un triennale a cui non si può rinunciare.
Nel Molde inizia a farsi strada anche un certo Erling Haaland, di tre anni più giovane, ma i due hanno ben poco da spartire se non il fisico e il ruolo. Negli anni successivi infatti la storia del norvegese la conosciamo tutti ed è fatta di reti su reti e trofei. Karlsson fatica ad imporsi anche in Norvegia, ma rimane comunque un giocatore tenuto in considerazione vista la sua giovane età e il fisico non comune. In vista di gennaio 2018 viene ceduto agli svedesi del Trelleborg, ma anche qui sembra non riuscire a far fruttare il suo potenziale. 17 presenze stagionali, accompagate da 1 gol e 1 assist, sono qualcosa, ma non abbastanza per chi vuole imporsi nel mondo del calcio. Il trasferimento diventa ancora una volta inevitabile e stavolta è il Mjallby, altra formazione svedese, a voler puntare su di lui con un biennale. Che sia la volta buona? Nulla da fare nemmeno qui e allora ecco il ritorno a casa dopo appena 6 mesi a luglio 2019 e nuova esperienza al Vikingur che gli aveva dato la possibilità di assaporare un futuro nel calcio ad alti livelli.
I numeri delle successive due stagioni sono finalmente positivi: 7 gol in 10 presenze complessive nella restante parte della stagione 2019, 17 realizzazioni in 22 gettoni nel 2020. A portarlo in Italia per puntare su di lui è il Venezia nel settembre 2020, per la prima stagione interamente sotto la guida di Niederauer. Pur senza strafare (solo 7 presenze nella serie B culminata con la promozione in A del Venezia), Karlsson si guadagna altre chance per rimanere nel calcio che conta. La prima arriva nella sessione di calciomercato estiva, quando viene prestato al Siena nel girone B di serie C e dove raccoglie 20 presenze totali e 2 reti nel girone d’andata. Tutto ciò prima dell’ennesimo stravolgimento, dato che viene spedito negli Stati Uniti a giocare per gli Oakland Roots nella seconda divisione a stelle e strisce. Per lui una stagione da assoluto protagonista: 32 presenze, 19 reti e 3 assist tra regular season e playoff promozione. Al rientro in Italia non c’è tempo da perdere e un altro prestito a gennaio 2023 alla Virtus Francavilla in serie C per sfruttare la scia positiva di rendimento. Le 7 presenze e un solo assist sono numeri impietosi, ma ormai è chiaro che Karlsson è un giocatore su cui si possa puntare a questi livelli. Nella stagione 2023-2024 è la Vis Pesaro a voler puntare forte su di lui alla guida del reparto avanzato e anche se l’avventura non inizia nel migliore dei modi (Karlsson ha di fatto iniziato a giocare regolarmente alla 15esima giornata dopo una serie di infortuni), chiude in crescendo a suon di gol (10 a fine stagione, segnati tutti tra novembre e febbraio) e prestazioni a favore della squadra. Poi il rientro al Venezia neopromosso e la conseguente ricerca di una realtà in cui mettersi alla prova.
In una recente intervista a La Casa Di C lo stesso Karlsson ha dimostrato di non aderire al classico stereotipo del calciatore e sottolineato l’importanza del viaggio e del suo continuo doversi mettere alla prova con nuove realtà come due dei punti principali che lo hanno formato come uomo e come calciatore. Si è poi augurato di trovare finalmente un po’ di stabilità: che Ferrara e la SPAL siano la sua soluzione definitiva?
ha collaborato Tommaso Vissoli