foto Roberto Settonce
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Perugia e SPAL si incontrano al “Curi” in una situazione di cantiere aperto. Col calciomercato che si chiuderà all’incirca un’ora dopo il fischio finale della gara, entrambe le squadre presenteranno degli organici in via di definizione. Gli umbri, allenati dal giovane Alessandro Formisano, nella prima trasferta stagionale hanno trovato un pari con un 3-3 pirotecnico in casa della Pianese, peraltro in rimonta. La società sta vivendo un passaggio di proprietà non semplice, con l’aggiunta di cessioni di giocatori importanti della scorsa stagione. Per capire meglio lo stato del Perugia, lo abbiamo chiesto a Gabriele Ripandelli, giornalista de “Il Messaggero“.

La seconda di campionato coincide con il debutto al “Curi”, la giornata finale del mercato e anche con la data teorica del closing per il passaggio di proprietà da Santopadre a Javier Faroni: che aria tira nell’ambiente perugino con tutta questa carne al fuoco?
“La trattativa con l’imprenditore argentino Javier Faroni ha riportato un po’ di entusiasmo nella tifoseria come testimoniano anche i 1400 abbonamenti già venduti. Dopo anni di contestazione nei confronti del presidente Massimiliano Santopadre la cessione dell’80% delle quote viene letta come una sorta di liberazione. Resta però strisciante un po’ di scetticismo fino alla chiusura dell’operazione, considerando anche lo slittamento della data delle firme. Il mercato, invece, non ha acceso la piazza che era però ben consapevole delle possibilità economiche della società e della volontà di puntare sui giovani. Arriviamo, infine, al campo: le due vittorie in Coppa hanno lasciato l’immagine di un bel Grifo, il debutto in campionato ha riacceso il borbottio delle critiche”.
Il mercato finora ha riservato cessioni pesanti come Santoro, Iannoni e Vulikic: queste partenze sono state adeguatamente compensate? Con quale strategia si è mosso il direttore sportivo Giugliarelli? E cosa ci si può aspettare prima della chiusura della sessione estiva?
“Il Perugia ha scelto di proseguire il progetto giovani cominciato la scorsa stagione. Un’idea che riguarda tutta l’identità della squadra dal direttore sportivo e dall’allenatore fino ai giocatori, promossi dalla Primavera o arrivati dal mercato. Le cessioni di Iannoni e Santoro erano prevedibili e a livello di nomi non sono state veramente rimpiazzate. Ma in ogni reparto il Perugia si è assicurato alcuni giovani interessanti che vanno scoperti. Sono attesi in giornata Cisco e Giraudo, che agiranno sulla fascia e potranno già essere convocati per la gara di venerdì con la SPAL. Per quanto riguarda gli ultimi giorni il presidente Santopadre e il direttore Giugliarelli li vivranno da Milano nella casa del calciomercato. Si cerca un difensore centrale, che potrebbe essere Bianconi. Il resto è tutto un gioco di tasselli: se qualcuno esce, qualcuno entra. Ma Bartolomei, Seghetti e Sylla, tre dei giocatori di maggior spessore, sembrano destinati a restare”.
C’è un obiettivo dichiarato per la stagione in corso?
“In casa Perugia si parla ormai di percorso di crescita da proseguire. I biancorossi proveranno a lottare per la promozione diretta, ma se non dovessero raggiungere il primo posto non sarà vissuto come un fallimento. L’idea è quella di valorizzare i tanti giovani in rosa e giocare al meglio. Però non dimentichiamoci che in caso di passaggio effettivo di proprietà, andranno ascoltate le parole di Faroni”.
La partita con la Pianese ha riservato un inizio da incubo (0-3 in neanche mezz’ora), poi è arrivato un pareggio: che indicazioni si possono trarre da questo movimentato debutto?
“Era calcio d’agosto in Coppa Italia, resta calcio d’agosto alla prima di campionato con la differenza che qui i punti iniziano già a pesare. È ancora presto per trarre dei giudizi considerando che il mercato è aperto e che la stagione biancorossa inizia in emergenza. Il pre-stagione è stato impostato con Souarè, Lewis e Squarzoni, ma tutti e tre erano assenti al debutto per infortunio. Formisano ha dovuto quindi buttare dentro giovani che devono ancora conoscersi, così come il portiere Gemello arrivato da poco. L’inizio è stato shock, come ha rischiato di esserlo il finale con quel calcio di rigore al 97′ sbagliato dalla Pianese. Troppi errori con una squadra schierata troppo alta. Con i cambi a fine primo tempo qualcosa è stato sistemato e la reazione nervosa è stata importante. Considerando l’età media della squadra, durante la stagione i tifosi non dovranno stupirsi se si potrebbero trovare a vivere delle montagne russe di emozioni”.
La partita con la Spal arriva in un momento nel quale il Perugia sembra avere più di qualche problema con gli infortuni, soprattutto in difesa. Questo come si rifletterà nelle scelte di mister Formisano?
“Formisano potrebbe proporre la difesa a tre. Oltre ad Angella ancora non al top, restano Amoran (20 anni), Viti (18 anni), Plaia (18 anni) e Morichelli (22 anni). Souarè non dovrebbe recuperare, mentre Dell’Orco si è operato al ginocchio per la lesione del menisco mediale e laterale con tempi stimati di recupero di due mesi”.
Ci sono giocatori dai quali la SPAL dovrebbe guardarsi con particolare attenzione?
“Ad accendere la fantasia dei tifosi del Grifo dopo la tripletta più assist al Latina è Palsson. Trequartista islandese, che non è mai stato un bomber ma sembra dare del tu al pallone. A 26 anni vive la prima esperienza fuori dal suo paese. Montevago ha fatto intravedere qualcosina del suo potenziale nella passata stagione a Gubbio, oggi è chiamato a crescere in personalità e il suo sviluppo potrebbe giovare al calcio italiano. Ci sono poi l’esperienza di Ricci, i tempi di Bartolomei e la curiosità sui nuovi arrivati come Bacchin che da punta si sta adattando a giocare a sinistra. Infine, non si può dimenticare Polizzi che alla prima di campionato da subentrato ha portato in campo un gol e un assist”.
PROBABILE FORMAZIONE (3-4-2-1): Gemello; Viti, Amoran, Plaia; Polizzi, Bartolomei, Torrasi (Di Maggio), Bacchin; Palsson, Ricci; Montevago. Allenatore: Formisano.
INDISPONIBILI: Lewis, Souaré, Dell’Orco, Lisi, Squarzoni.
SQUALIFICATI: nessuno.


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