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Nella giornata di lunedì 2 settembre, coincisa con l’ingaggio di Vincenzo Polito e la firma del contratto di Omar El Kaddouri, si è scatenata un po’ di confusione attorno alla SPAL rispetto al numero di calciatori svincolati che la società può effettivamente mettere sotto contratto per fare fronte alle lacune in organico.

Tutto è nato da un approfondimento apparso su “La Casa di C, in cui si asseriva che le società professionistiche “possono tesserare un massimo di due giocatori svincolati fino al 12 dicembre 2024“. Un passaggio che è stato poi condiviso a catena su pagine social e su alcuni media, creando anche una certa apprensione tra i tifosi biancazzurri.

Il problema è che l’informazione riportata da La Casa di C è inesatta, perché l’articolo 12 del comunicato 226/A della Figc riporta sì delle limitazioni, ma sono relative solo ai calciatori che hanno risolto il loro rapporto di lavoro entro la fine dei due periodi di campagna trasferimenti.

In altre parole: se un calciatore è rimasto libero entro il 30 giugno 2024 non ci sono problemi, se invece ha firmato la risoluzione contrattuale nel periodo che va dal 1 luglio al 31 agosto 2024 ecco che scatta il limite di due. Per farla ancora più breve: la SPAL può tesserare tutti gli svincolati che vuole a patto che non siano stati legati a una società dopo il 30 giugno. Mentre se dovesse offrire un contratto a qualcuno rimasto libero dentro l’ultima finestra di mercato occuperebbe uno dei due posti stabiliti dalla Figc.

Per fare un esempio pratico: la Casertana, nel girone C, ha messo sotto contratto l’ex biancazzurro Raul Asencio proprio nella giornata di lunedì 2 settembre. Se il club campano volesse tesserare anche Caputo (ex Empoli) e Baldini (ex Cittadella) violerebbe l’articolo 12 in quanto entrambi si sono liberati all’interno della finestra di mercato, proprio come l’attaccante spagnolo. Non sarebbe invece questo il caso se tesserasse Ciano e Ciciretti che risultano liberi dalla data del 30 giugno.