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La lunga settimana di presentazioni dei nuovi acquisti della SPAL si chiude con quella di Omar El Kaddouri, trequartista classe 1990 con un lungo passato in serie A tra le file di Torino, Empoli e Napoli. Già al lavoro con il mister (ed ex compagno di squadra) Dossena da più di un mese, il giocatore è apparso molto soddisfatto del ritorno in Italia dopo sette anni di distanza. 

La consueta introduzione è spettata al ds Alex Casella: “Con Omar concludiamo la campagna acquisti degli ultimi giorni. Come sapete era un giocatore che era qui da diverso tempo per allenarsi e più volte mi avevate chiesto la possibilità di un suo tesseramento, ma la mia risposta è sempre stata negativa per il fatto che in quel periodo il giocatore stava valutando possibilità estere. Le cose sono poi cambiate nel corso degli ultimi giorni e siamo chiaramente orgogliosi di avere un giocatore con la sua qualità all’interno della rosa. La sua esperienza ci può dare tanto per fare in modo di alzare il rendimento di tutta la squadra durante il corso di questa stagione”.

La parola è poi passata al giocatore che ha risposto alle domande dei cronisti.

SCELTA – “Inizialmente, conoscendo il mister, mi sono allenato con la squadra con l’obiettivo di mantenere una buona forma fisica. Queste erano le premesse poi mi sono trovato bene con Dossena, con i giocatori, con il direttore e con il presidente. Mi è piaciuto particolarmente l’ambiente e dopo aver visto la grande atmosfera nella partita inaugurale con l’Ascoli posso dire che sono rimasto stupito. Da qui in poi ho iniziato a pensare che la SPAL potesse rappresentare l’occasione giusta per tornare in Italia dopo sette anni e mi sento di dire che questo sia il posto perfetto per ripartire. La SPAL è una società importante che seppur abbia passato una retrocessione nel corso degli ultimi anni resta una squadra che merita categorie più importanti”. 

OBIETTIVI – “L’obiettivo è tornare prima possibile al 100%. Con il mister si lavora tanto e in questo mese mi son allenato forte, ma per raggiungere il massimo livello serve che trovi il ritmo partita. Con la mia esperienza voglio aiutare i tanti bravi giovani in squadra che necessitano dei consigli di giocatori che hanno avuto carriere in campionati importanti. Spero quindi di trasmettergli questa esperienza e fare quindi un gran campionato con una squadra che sta già migliorando tanto”.

DOSSENA – “Il mister l’ho conosciuto nel 2012 quando ho firmato con il Napoli dopo la buona stagione che avevo fatto con il Brescia. Giocavo poco in quell’anno perché arrivavo dalla serie B ed ero molto giovane. Lui mi ha aiutato molto e le poche partite che ho fatto le ho disputate vicino a lui in quanto giocavo mezzala sinistra e lui quinto a sinistra. C’è sempre stato un buon rapporto di rispetto con un giocatore che aveva già avuto esperienze importanti come quella del Liverpool. Quando poi ho visto che Dossena è stato nominato allenatore della SPAL ho provato a contattarlo per sapere se ci fosse stata la possibilità di allenarmi con la squadra. È la prima volta che un mio compagno di squadra diventa il mio mister e per questo mi sento un po’ vecchio (ride, ndr), però posso dire che mi ha sorpreso veramente molto. L’ho già detto a qualche giocatore, non me lo aspettavo così bravo e preparato. Ha voglia di fare bene e di trasmettere alla squadra la sua esperienza quindi credo che se continuerà su questa squadra in futuro potrà togliersi più di qualche soddisfazione”. 

ESTERO – “I miei sei anni in Grecia sono andati benissimo sia a livello calcistico sia nella sfera personale: penso che il livello del campionato greco sia molto sottovalutato. I miei bambini sono innamorati del paese perché sono cresciuti lì (ride, ndr). Ho giocato in Europa League, in Conference League, ho fatto le qualificazioni di Champions, ho vinto coppe quindi sono stati anni bellissimi. L’anno scorso ho vissuto un anno un po’ complicato perché ho fatto i primi sei mesi da svincolato e poi a gennaio ho firmato in Romania. Entrare così a campionato in corso quando tutti i giocatori erano già in ritmo non è stato facile ed è quindi andata meno bene. Reputo comunque che sia stata un’esperienza che mi sia servita, anche se dopo nove anni mi mancava molto l’Italia a livello calcistico e non solo”.  

LIVELLO – “Avendo visto le prime due partite credo ci sia un buon livello, forse anche un po’ più alto rispetto alla massima serie rumena che ho affrontato l’anno scorso. È un campionato difficile perché spesso si crede che il campionato di serie A sia più complicato rispetto a quello di B e C mentre io personalmente ho fatto più fatica più sotto. Sarà necessario lavorare tanto e sudare in campo seppur a livello qualitativo sarà un po’ meno complicato rispetto alla serie A. Non sottovaluto il campionato perché ci ho già giocato nel 2010 e so cosa serve per fare bene”.

RUOLO – “In carriera ho fatto tutti i ruoli: l’esterno, la mezzala e in Grecia ho giocato anche davanti alla difesa quindi diciamo che a centrocampo mi trovo bene un po’ ovunque. Il ruolo dove mi trovo meglio resta comunque la mezzala perché è una posizione che ti permette di toccare tanti palloni, facendoti entrare subito in partita proprio come piace a me. Facendo il trequartista, quando si affrontano squadre chiuse questa possibilità è un po’ più complicata ma sono sicuro di riuscire ad adattarmi in qualsiasi ruolo di centrocampo”.   

CONDIZIONE – “Penso di essere pronto a giocare con la squadra già da domenica. Poi partire da titolare è più complicato, però sono pronto a dare una mano alla squadra nel corso del secondo tempo. Ovviamente sarà il mister a decidere ma dalla mia parte io ho grande voglia di giocare e sentire l’atmosfera dello stadio, anche perché l’anno scorso ho giocato poco”.