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Archiviato il discorso mercato, la SPAL è pronta a tornare domenica 8 settembre davanti al proprio pubblico per provare a regalarsi la prima vittoria stagionale. Di fronte agli uomini di mister Dossena ci sarà la Lucchese che dopo un’estate tormentata dall’incertezza proverà a mettersi alle spalle le difficoltà manifestate durante l’inizio di stagione. Per capire meglio cosa aspettarsi dalla squadra toscana abbiamo sentito il collega Fabrizio Vincenti della Gazzetta Lucchese

L’avvio di stagione della Lucchese non è stato sicuramente esaltante: il percorso in coppa si è chiusa al primo turno (sconfitta per 1-0 contro la Pro Vercelli) mentre in campionato la squadra ha raccolto un solo punto in due giornate, proprio come la SPAL. Che tipo di squadra potremo attenderci in vista di domenica?
“La Lucchese che arriva al Mazza domenica è oggettivamente un cantiere aperto. Nella partita di coppa di inizio agosto Gorgone ha dovuto aggiungere a un organico molto ridotto numerosi ragazzi della Primavera che sono serviti prettamente a fare numero. Successivamente il direttore sportivo Ferrarese si è mosso portando a Lucca numerosi elementi tra cui l’attaccante scuola Frosinone Selvini, il centrale Dumbravanu arrivato dalla stessa SPAL e un centrocampista d’esperienza come Catanese proveniente dall’Arezzo. La rosa è stata quindi sicuramente completata numericamente, ma a mio avviso manca più di qualcosa dal punto di vista qualitativo. La Lucchese che abbiamo visto in queste prime uscite non è tuttavia una squadra in confusione perché i giocatori sono apparsi concentrati e volenterosi nel portare a casa punti. È vero in queste prime due partite è stato raccolto solo un punto, ma potevano essere sicuramente due, se non tre visto che con il Pineto c’è stata più di una possibilità di vincere. Credo che in un certo senso stia iniziando a influire anche l’aspetto emotivo visto che l’ambiente inteso come tifoseria si aspettava qualcosa in più, seppur anche dopo la sconfitta con il Gubbio non siano mancati gli applausi ai ragazzi”.

Tornando sul tema mercato il nuovo direttore sportivo Ferrarese è stato nominato a pochi giorni dall’inizio della sessione estiva. Potrebbe indicarci la situazione che ha ereditato? Ha portato a termine gli obiettivi richiesti dalla dirigenza al di là dei problemi che si sono manifestati?
“Il nuovo direttore sportivo si è trovato in una situazione particolare fin dall’inizio perché dopo che Frara (ex direttore sportivo) è stato fatto fuori nel mese di marzo, la Lucchese ha lasciato l’incarico vacante per circa tre mesi nonostante lo stesso Ferrarese fosse già collaboratore all’interno del club. Il direttore si è comunque mosso in modo chiaro e preciso nonostante avesse un budget molto basso. Ha voluto fortemente puntare sui giocatori giovani, in alcuni casi direttamente anche dal campionato di serie D e ha chiuso la trattativa per un attaccante di categoria come Costantino. Insomma, le promesse che ha fatto lui in prima persona sono state mantenute alla lettera, ma non si può dire lo stesso per quanto concerne i vertici societari. Nessuno pretendeva di vedere una squadra che ammazzasse il campionato come il Cesena l’anno scorso, tuttavia allo stesso tempo non puoi fare dichiarazioni del tipo ‘vogliamo vincere sempre’ o ‘arriverà un bomber da venti gol’ se poi non sei in grado di dare seguito a quanto hai detto”. 

L’allenatore Gorgone sembrava pronto a salutare Lucca già nel corso di quest’estate, salvo poi decidere di rimanere per onorare il contratto. Reputa che il mister goda ancora della fiducia all’interno dell’ambiente e soprattutto del tifo oppure una sconfitta contro la SPAL potrebbe già farlo vacillare?
“Parto nel dire che mister Gorgone non ha nascosto pubblicamente che non è stato contento della squadra che gli ha messo a disposizione la dirigenza. Alcuni giocatori non sono voluti venire come ad esempio Tonin che ha preferito approdare al Pescara. Oggettivamente mi sento di dire che in effetti il materiale umano messo a disposizione non è adeguato, perlomeno rispetto agli obiettivi imposti dalla società. Dopo queste dichiarazioni c’è stata senza dubbio una frizione tra mister e società, ma non mi sento di estendere questo discorso ai tifosi che restano preoccupati solamente dei risultati. Ovviamente Gorgone è l’unico anello rimasto che lega la Lucchese del precedente anno a questa, visto che tutto il resto dello staff è andato via, e forse anche per questo nel caso dovessero arrivare due risultati negativi con SPAL e Rimini (4^ giornata, ndr), la sua posizione potrebbe essere messa in grande discussione”. 

 Che tipo di campionato possiamo attenderci da questa Lucchese?
“La Lucchese ha l’obiettivo di galleggiare lontano dalle zone calde, ergo dal polverone che potrebbe risucchiarti nella corsa playout. Poi se verrà ottenuto qualcosa in più, tanto meglio (ride, ndr) ma non sono molto fiducioso. È vero il calcio è strano e se uno prendesse come riferimento i valori economici (es.: Transfermarkt) delle rose, la Lucchese sarebbe solamente la sedicesima forza del girone, ma ovviamente è un dato che lascia il tempo che trova. Se devo però segnalare il problema maggiore di questa squadra seppur stiamo parlando solamente di calcio di fine agosto, credo proprio sia quello del gol. Anche l’anno scorso in un certo senso si è dibattuto su questa faccenda, ma almeno le occasioni venivano costruite e poi non finalizzate, quest’anno invece per il momento non sono arrivate. Non è un caso che non si sia ancora segnato un gol nel corso di queste prime due partite. La formazione titolare non ha ancora disputato una partita: Catanese non ha ancora debuttato, Costantino è ancora indietro a livello di condizione così come Gasbarro che ha anche causato un calcio di rigore contro il Gubbio. Serve trovare degli automatismi e in questo senso non escludo che l’assetto tattico potrebbe essere modificato, seppur non credo che si rinunci alla difesa a tre”.  

Quali sono i giocatori che la SPAL dovrebbe tenere maggiormente d’occhio in vista della partita di domenica? L’ex Dumbravanu potrebbe essere pronto per l’esordio da avversario?
“Per quel poco che si è visto posso dirti che Costantino è un attaccante strutturato, di razza, che non ha raggiunto la condizione fisica ideale, ma dà quella sensazione che se gli dovessero arrivare due o tre palloni in area di rigore, una te la butta sempre dentro. Altra sorpresa positiva è sicuramente quella del portiere Palmisani, già nel giro della nazionale U20, di proprietà del Frosinone. Credo che se non si dovesse perdere per strada sia un giocatore che non resterà in terza serie a lungo. Per quanto concerne Dumbravanu, il ragazzo si è allenato bene in settimana ma con la difesa a tre non credo abbia chance di partire dall’inizio. Sulla carta parte dietro a Fazzi, Sabbione e Gasbarro ma le gerarchie possono sicuramente cambiare nel corso della stagione”.

PROBABILE FORMAZIONE (352): Palmisani; Sabbione, Gasbarro, Fazzi; Quirini, Tumbarello, Welbeck, Catanese (Visconti), Antoni; Fedato, Costantino. 

INDISPONIBILI: Gucher.
SQUALIFICATI: Sasanelli.

LE OPERAZIONI DI MERCATO:
Acquisti: Antoni (dif, 1999, Tau Calcio), Botrini (dif, 2005, svincolato), Welbeck (cen, 1994, Catania), Palmisani (por, 2004, Frosinone), Saporiti (cen, 2001, Potenza), Costantino (att, 1990, Catania), Giacchino (cen, 2003, svincolato), Gemignani (dif, 1996, Arzignano), Dumbravanu (dif, 2001, SPAL), Selvini (att, 2004, Frosinone), Sasanelli (att, 2004, Pescara), Catanese (cen, 1993, Arezzo), Gasbarro (dif, 1995, V. Francavilla), Allegrucci (por, 2005, Romana), Frison (dif, 2002, Carpi), Ciucci (dif, 2005, Ternana)

Cessioni: Tiritiello (dif, 1995, Virtus Entella), Guadagni (att, 2001, Sorrento), Vincent De Maria (dif, 1999, Giana Erminio), Mario Ravasio (att, 1998, Cittadella), Rizzo Pinna (cen, 2000, Cosenza), Russo (cen, 1997, Livorno), Benassai (dif, 1998, Campobasso), D’Ancona (dif, 2005, Livorno), Alagna (dif, 2002, Ascoli), Perotta (dif, 2001, Montecchio), Toma (dif, 2004, Legnago).

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