Dopo quattro turni di campionato SPAL e Sestri Levante arrivano al confronto diretto del “Giuseppe Sivori” con un grande bisogno di raccogliere punti dopo un avvio di stagione parecchio complicato per entrambe. Quella di sabato potrebbe essere infatti un crocevia importante per il destino dei biancazzurri, proprio come lo è stato il match di ritorno del precedente campionato, terminato 3-2 in favore degli uomini di mister Di Carlo che hanno poi raggiunto la salvezza nei turni rimanenti. Per capire cosa aspettarci dal Sestri ci siamo fatti aiutare dal collega Danilo Sanguineti, de Il Secolo XIX.
Il Sestri Levante arriva all’appuntamento di sabato dopo un trittico di partite in cui ha raccolto una sconfitta di misura con il Gubbio, un pareggio a reti inviolate con il Pineto e una sconfitta pesante con il Pontedera per 4-1. Che tipo di squadra e soprattutto atteggiamento potremmo attenderci?
“Il discorso è molto semplice anche se serve fare un piccolo passo indietro. L’anno scorso il Sestri ha fatto l’azzardo di mantenere 8/11 della formazione titolare e la stessa guida tecnica (Barilari, ndr) che ha vinto con grande anticipo il campionato di serie D di due anni fa. La squadra era sì partita male, ma con gli acquisti del mercato di gennaio si era addirittura salvata con un turno di anticipo. Quest’anno la società ha voluto giocarsi un azzardo ancora più grande se è possibile, puntando su una rosa rivoluzionata per due terzi e un allenatore che non ha mai allenato una prima squadra. Per il momento i risultati non stanno dando ragione alla dirigenza, visto che al di là della sconfitta con il Gubbio in cui il Sestri ha incassato un solo tiro, di quella pesante con il Pontedera dove la squadra si è sfaldata dopo il secondo gol e del pareggio interno con il Pineto dove gli ospiti hanno cestinato almeno due palle gol clamorose, la squadra ha creato veramente troppo poco. È vero che anche l’anno scorso il Sestri ha raccolto poco nelle prime giornate (4 punti nelle prime 5), ma la partita di sabato inizia già a essere particolarmente delicata soprattutto da un punto di vista psicologico. La squadra sa di non poter perdere e per questo mi aspetto un atteggiamento difensivo, visto e considerato che se dovesse prendere gol sarebbe veramente difficile portare a casa punti”.
A partire da questa stagione il Sestri è tornato a disputare le gare casalinghe nello stadio di casa. Crede che possa essere un fattore durante il corso della stagione?
“Partendo da un dato prettamente numerico, nella prima gara casalinga con il Pineto c’erano circa 900 persone, ma non escludo che sabato ci possa essere anche meno gente. A prescindere dal numero il Sestri è una squadra giovane che proprio per questo si carica particolarmente nel giocare davanti al proprio pubblico, a maggior ragione dopo aver giocato una stagione intera in uno stadio non proprio. I tifosi sanno però anche loro che sabato è vietato sbagliare e per questo ci potrebbe essere un po’ di pressione sui giocatori”.
Qual è stata la principale discontinuità a livello di ideologia di gioco tra i due allenatori Barilari e Scotto, arrivato proprio nel corso di quest’estate?
“Barilari era un vero e proprio valore aggiunto, ma sapeva che con questo budget molto limitato sarebbe stato difficile compiere un secondo miracolo consecutivo. Per questo il mister ha deciso di accettare la chiamata del Sorrento dove sta continuando a vincere e dimostrare il proprio grande valore. Scotto invece potrebbe essere una sorpresa, ma sta ancora imparando, per questo lo reputo un po’ un azzardo. Barilari infatti fu preso dopo le esperienze nelle giovanili di Entella e Spezia prima di conseguire la promozione in serie C con una squadra che ha mantenuto anche l’anno successivo. Scotto invece non ha proprio esperienza con le prime squadre. Fino a giugno ha guidato l’U16 con l’Entella con cui ha ottenuto buoni risultati, ma diciamoci la verità: la filosofia di giocarsi la vita a ogni singola partita non è quella di un settore giovanile. Non ha e non può avere la stessa spregiudicatezza del suo predecessore e questo spiega anche i tre moduli provati nel corso delle prime tre partite”.
Aprendo il discorso mercato, che tipo di sessione estiva è stata condotta da parte della dirigenza? La squadra è uscita rafforzata dalla campagna acquisti?
“È stata senz’altro una sessione estiva in cui si è speso molto meno dell’anno precedente. La dirigenza ha deciso di cambiare tanto, puntando su alcuni profili provenienti dalla serie D e su tanti giovani presi in prestito da settori giovanili di rilievo. Sono infatti stati utilizzati tutti gli otto slot a disposizione per i prestiti, ma la società non ha posto vincoli circa il minutaggio da attribuire ai giovani. L’anno scorso il Sestri è stata la terza squadra che ne ha utilizzati di più, ma tutti e tre gli under (Gala, Omoregbe e Toci) sono stati deludenti. Oggi è difficile giudicare se la squadra si è rinforzata o meno perché è veramente tutto un rischio di cui si capirà qualcosa in più solamente tra qualche mese”.
Quali sono le reali aspirazioni di questa squadra in termini di piazzamento in classifica?
“Raggiungere la salvezza sarebbe come vincere la Champions League. Ovviamente l’obiettivo sarebbe quello di evitare i pericolosi playout, ma il girone B di quest’anno è veramente complicato. Ci sono squadre che hanno dietro città importanti come Campobasso, Terni, Ascoli, Rimini, Virtus Entella, Ferrara, Pescara e Perugia. Altre con un passato importante come Gubbio e Carpi e infine il Milan Futuro che sicuramente alla lunga verrà fuori. A livello di cittadine come Sestri potrebbe esserci il Pineto e la Pianese ma sono due società che hanno costruito due realtà solide, investendo parecchio”.
Quali sono i giocatori che la SPAL deve tenere maggiormente d’occhio sempre considerando lo status di forma?
“Al di là della situazione parecchio complicata credo che la sorpresa più grande di queste prime tre partite sia Francesco Conti, centrocampista di proprietà della Sampdoria classe 2004. Credo sia un giocatore pronto non solo per il Sestri, ma anche per un’eventuale serie B con i blucerchiati. Altro giocatore che potrebbe creare qualche grattacapo è sicuramente Clemenza anche se è ancora parecchio indietro fisicamente”.
PROBABILE FORMAZIONE(433): Anacoura; Podda, Pane, Montebugnoli, Furno; Nunziatini, Oneto, Conti; Clemenza, Parravicini, Brugugnone.
LE OPERAZIONI DI MERCATO:
Acquisti: Parravicini (att, 1997, svincolato), Brunet (cen, 1998, svincolato), Santovito (dif, 1999, svincolato), Raineri (dif, 2005, Spezia), Fusco (por, 2003, svincolato), Pavanello (Pisa), Durmush (att, 2005, Pisa), Conti (cen, 2004, Sampdoria), Primasso (dif, 2005, Pisa), Rosetti (cen, 2005, Bologna), Montebugnoli (dif, 2002, Olbia), Pittino (dif, 2005, Genoa), De Felice (att, 1996, Turris), Oneto (cen, 1996, Fiorenzuola), Brugognone (att, 2005, Empoli), Nunziatini (cen, 2003, Torres).
Cessioni: Oliana (dif, 1999, Carrarese), Busatto (att, 2002,Pro Sesto), Forte (att, 1999, Campobasso), Sandri (cen, 2001, Milan Futuro), Candiano (cen, 1992, Siracusa), Troiano (cen, 2001, Ligorna), Matteucci (dif, 2000, Prato), Andreis (cen, 2002,Sanremese), Raspa (por, 2002, Lavagnese), D’Antoni (att, 2003, Sanremese) , Grosso (dif, 2003, Ligorna), Schirru (cen, 2004, Taranto), Vaughn (cen, 2004, Taranto).