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La sconfitta con la Lucchese al Mazza impone alla SPAL di ripartire immediatamente alla ricerca di punti nell’insidiosa trasferta di Sestri Levante (sabato ore 20.45). In conferenza stampa mister Andrea Dossena è apparso conscio dell’importanza della partita, anche alla luce dei problemi di organico che si ritrova a fronteggiare.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI- “Domenica scorsa abbiamo tenuto fuori Awua perché l’anno scorso ha avuto un brutto infortunio sullo stesso muscolo. Abbiamo dovuto adottare tutte le precauzioni del caso e per essere certi dell’entità gli abbiamo fatto fare diverse visite anche durante questa settimana. Non riusciremo a portarlo con noi domani, ma per la prossima sicuramente ci sarà. Karlsson invece torna tra i convocati e valuterò se rischiarlo o meno. Arena e Rao sono disponibili ma non so se lo saranno dal primo minuto mentre Bachini è completamente recuperato”. Saranno sempre indisponibili i lungodegenti Parravicini e Fiordaliso mentre ritornerà nella lista dei convocati il centrocampista Buchel, nonostante abbia trascorso gli ultimi due mesi come un fuori rosa e si sia praticamente sempre allenato in disparte.

LAVORO – “Preparare una settimana dopo una sconfitta come quella di domenica non è stato semplice, perché è servito far vedere ai ragazzi gli errori e tenere allo stesso tempo il morale positivo. I primi a essere delusi del risultato con la Lucchese siamo noi, ma nell’analizzare la partita abbiamo fatto vedere anche le cose buone che sono state fatte in fase di possesso. Come avevo già detto a fine partita domenica non si può però prendere tre gol ogni partita. In settimana abbiamo lavorato molto sulla fase difensiva, sull’essere compatti, sul ricompattarsi il prima possibile per coprire gli spazi che si erano creati e anche sulla concatenazione di errori individuali, come a esempio sull’azione del secondo gol di domenica. Fisicamente tutti i giocatori stanno arrivando, gli infortunati stanno diminuendo e non c’è da registrare altro in negativo sotto questo profilo, toccando ferro (ride, ndr). Sono quindi abbastanza positivo perché è stata una settimana buona”.

MODULO- “Abbiamo ragionato su un cambiamento di modulo, ma sconvolgimenti totali come un 3421 sono ipotizzabili solamente con due o tre settimane di lavoro sul campo. Poi magari negli ultimi dieci minuti si può pensare di mettere un giocatore in più in un reparto, ma resta semplicemente una possibile toppa dell’ultimo minuto. Andare a rimodulare uno schema dopo tre partite non positive mi sembrava l’equivalente di buttare al vento 45 giorni di lavoro, anche se è vero che alcuni ragazzi hanno praticato il 433 solamente per una settimana. Dobbiamo quindi oliarci meglio, concentrarci, relazionarci e sbagliare per poter arrivare a diventare squadra”.

ERRORI – “Penso che gli errori facciano più male ai ragazzi perché sono venuti loro prima dell’analisi dell’errore nei video, prendendosi le loro responsabilità. Credo che quando sei consapevole dell’errore che fai significa che hai già fatto un’autocritica, hai già capito dove hai sbagliato e non vedi l’ora di far vedere che non sei quel tipo di giocatore che commette quegli errori. Ragionando più di reparto so dove voglio arrivare. Non sono l’allenatore che vuole pararsi le spalle, l’importante è che tutti questi ragazzi crescano e raggiungano un risultato di cui tutti possono beneficare. Gli errori collettivi e dei singoli sono stati ormai fatti, così come le cose buone. Prendo a esempio i colpi da fuoriclasse di Antenucci in area di rigore su cui io posso insegnargli veramente poco. Posso dirgli dove e come potrebbe arrivare il pallone, poi il resto è una sua dote. Quello che ci è mancato a mio avviso in certi frangenti è proprio quello di sentire l’odore del pericolo. In altri addirittura siamo forse andati un po’ troppo all’arrembaggio senza guardare i buchi che creavano dietro di noi. Su certe situazioni si può lavorare in settimana, ma non si possono creare la stessa azione e lo stesso movimento in allenamento. Quindi serve anche la bravura del giocatore singolo nella lettura”.

PRESIDENTE – “Siamo in contatto oltre che con il direttore anche con il presidente. È frustrante per tutti e anche personalmente visto che tutti gli altri anni avevo iniziato sempre all’opposto. Partire così fa male perché non vediamo l’ora di prendere un applauso o un ‘bravi’ dai tifosi, anche se in questo momento bisogna essere razionali, pesare bene le parole sui giocatori e motivare adeguatamente i ragazzi con lucidità. Non vediamo l’ora di trovare la prima vittoria che ci può far iniziare un percorso in grado di farci togliere tante soddisfazioni”.

SCELTE – “El Kaddouri è entrato bene domenica, il giorno dopo ha fatto un grande allenamento, con buona intensità. Omar ha bisogno di minutaggio così come Bidaoui, ma a differenza di quest’ultimo ci può essere una possibilità di vederlo dall’inizio. Valuterò se impiegarlo con Zammarini e Radrezza”.

CARICHI – “Alcuni giocatori possono aver sofferto un certo tipo di palestra che facciamo. La corsa viene assorbita nel giro di due settimane, mentre per quanto concerne la forza ci vogliono almeno due o tre mesi. Ci sono ragazzi nuovi che non sono ancora al 100%, ma nel giro di tre o quattro partite penso che possano arrivare al massimo.”

SESTRI LEVANTE- “Il Sestri è una squadra giovane che gioca d’intensità su un campo sintetico, veloce e piccolo. Il terreno di gioco è stretto, il pallone esce poco, si battono i falli laterali molto velocemente e quindi dobbiamo adattarci subito al campo. Hanno variato parecchio nel corso delle prime tre e spero quindi di aver azzeccato almeno uno dei tre moduli (ride, ndr). Giocano con una punta centrale fisica come Parravicini e vanno sempre con tanti uomini in zona palla sia quando vengono pressati che quando vanno a costruire. Bisogna esser bravi a far girare veloce il pallone perché il loro dinamismo può portare difficoltà. Abbiamo provato qualcosa di diverso tatticamente per provare ad essere più incisivi, anche se con la Lucchese abbiamo creato sette palle da gol e sbagliato poi tanto. Dove dobbiamo migliorare è principalmente sulla voglia di non prendere gol”.

 

IPOTESI DI FORMAZIONE (433): Melgrati; Calapai, Arena (Bachini), Bassoli (Sottini), Mignanelli; Zammarini, Radrezza, El Kaddouri (Nador); D’Orazio, Rao, Antenucci.