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Il 18 marzo 2017 la SPAL affrontava per l’ultima volta il Carpi allo stadio “Cabassi”. I biancazzurri si imposero con una grande prova di forza, un 4-1 corsaro che non ammetteva repliche e soprattutto sanciva che la SPAL meritava la posizione di comando della serie B. I biancazzurri, infatti, vincendo tennero a distanza il Frosinone secondo (+2) e allungarono sul Verona terzo (+4), bloccato a Vercelli. Il pallone quel girono se lo portarono a casa gli attaccanti: doppietta di Floccari nel primo tempo (il secondo gol fu una vera perla), Antenucci su rigore e Zigoni con la ciliegina sulla torta nel finale.

Carpi-SPAL 1-4 (p.t. 0-3)
Carpi (532): Belec; Struna, Lasicki (dal 1′ s.t. Bifulco), Poli, Gagliolo, Letizia; Lollo (dal 19′ s.t. Bianco), Mbaye, Fedato; Lasagna (dal 31′ s.t. Beretta), Mbakogu. Allenatore: Castori.
SPAL (352): Meret; Bonifazi, Vicari, Cremonesi; Lazzari (dal 14′ s.t. Ghiglione), Arini, Castagnetti, Schiavon, Del Grosso; Antenucci (dal 33′ s.t. Zigoni), Floccari (dal 46′ s.t. Finotto). Allenatore Semplici.
Arbitro: Nasca di Bari
Marcatori: 8′ p.t. Floccari (S), 11′ p.t. rig. Antenucci (S), 38′ p.t. Floccari (S), 9′ s.t. Lasagna (C), 46′ s.t. Zigoni (S).

 

“Non ho più parole per descrivere questa squadra. È stata una partita bellissima: anche se vedo i ragazzi allenarsi quotidianamente, vedere gare di questo tipo ci lascia a bocca aperta. Il Carpi è una squadra che lo scorso anno giocava in A, quindi questa era una delle trasferte più difficili del campionato. Averla vinta con questo risultato è una grande soddisfazione, poteva addirittura finire con una goleada. Va bene così e andiamo avanti per la nostra strada consapevoli delle nostre capacità. Bellissimo il nostro pubblico oggi, se ci fosse stata la possibilità avremmo praticamente giocato in casa, è una cosa che va rimarcata perché non so se si ripeterà”.

Walter Mattioli, intervista post partita

Ma dov’erano gli attuali giocatori della SPAL quel giorno di primavera? Abbiamo deciso, come ci piace di tanto in tanto fare, di dare una sbirciata agli almanacchi del passato.

Su 31 giocatori attualmente in rosa, 14 erano ancora impegnati nei rispettivi settori giovanili. Parliamo di tutti quelli nati nel nuovo millennio: Antonciuc, Boccia, Camelio, D’Orazio, Galeotti, Iglio, Kane, Nador, Meneghetti, Ntenta, Parravicini, Rao, Saiani e Sottini.

I classe 1999 Arena e Fiordaliso erano al primo anno di Primavera, rispettivamente con le casacche di Bari e Torino. Quell’anno la massima serie del campionato Primavera era composto da 42 squadre (tra cui la SPAL), divise in tre gironi. Fu vinto dall’Inter, in cui giocava il classe 1998 Awua. Il nigeriano quell’anno lo passò soprattutto da subentrante a partita in corso, ma venne chiamato in causa in quasi tutte le partite. Fu titolare l’ultima, quando i nerazzurri battendo la Fiorentina 2-1 si aggiudicarono il titolo di campioni d’Italia di categoria. In mediana quel giorno fece coppia con il fresco ex Carraro. Aveva l’età per essere arruolabile in Primavera anche Polito (1999), che invece giocò coi grandi in serie D, vestendo le maglie di Frattese (Frattamaggiore, provincia di Napoli) e Castelvetro (provincia di Modena). Anche Radrezza e il suo Campodarsego (provincia di Padova) affrontarono lo stesso campionato. Il centrocampista collezionò 30 presenze in campionato e segnò 3 gol, chiudendo la stagione al terzo posto.

In Lega Pro erano impegnati quattro degli attuali giocatori e tutti ebbero una stagione da protagonisti a livello personale (almeno 25 partite). Tuttavia a livello di squadra non andò tanto bene a nessuno di loro. Il Prato di Melgrati si salvò ai playout, battendo (anzi pareggiando) e condannando al dilettantismo il Tuttocuoio di Bachini. Il Sudtirol di Bassoli mancò i playoff, chiudendo dodicesimo. Stessa sorte per il Modena di Calapai (quattordicesimo) nel medesimo girone.

In serie B affrontarono la SPAL da avversari Mignanelli (26 presenze con l’Ascoli) e Bruscagin (capitano del Latina retrocesso, 39 presenze). Dopo una prima parte di stagione molto positiva in Lega Pro col Mantova (20 presenze, 4 gol), a gennaio salì al piano superiore anche Zammarini, ingaggiato dal Pisa. Anche per lui il campionato si chiuse con una retrocessione. Fu una stagione incolore sia per l’Avellino sia per Bidaoui, che coi lupi mise insieme la miseria di 16 presenze e 0 gol. E a proposito di lupi, ovviamente in cadetteria c’era Antenucci, autore di una stagione da 20 gol e protagonista della storica promozione in serie A.

In serie A militavano due giocatori, Buchel ed El Kaddouri, entrambi nell’Empoli, e anche a loro toccò la sorta della retrocessione. Per Buchel fu una stagione da gregario (15 presenze per poco più di 800 minuti di gioco) mentre El Kaddouri dopo cinque spezzoni (poco meno di 40 minuti totali) col Napoli di Sarri passò anche lui ai toscani a gennaio. Segnò 3 gol (di cui uno ai partenopei) in 15 partite. Non abbastanza per salvare la nuova squadra. Anche se il livello è differente, si può parlare di “serie A” anche per Karlsson: tra maggio e ottobre 2016 l’allora diciannovenne vestì la maglia del Vikingur Reykjavik, massimo livello islandese (19 presenze e 7 gol). Da aprile 2017 (quindi sul finire della stagione italiana) passò al Molde, squadra di primo livello norvegese.

Infine menzione anche per mister Dossena: dopo essere rimasto svincolato dal Chiasso (serie B svizzera) nell’estate 2016 restò senza squadra fino al febbraio 2017, quando firmò un contratto fino a giugno 2017 con il Piacenza, in Lega Pro. Quella coi biancorossi fu la sua ultima esperienza da calciatore.