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A margine della vittoria per 0-2 in casa della SPAL Fabio Gallo si è detto chiaramente soddisfatto per tre punti conquistati con grande merito.

“Abbiamo fatto un’ottima prestazione, penso sia una vittoria meritatissima, quindi sono contento e lo sono anche per i ragazzi perché ci siamo presi ciò che non eravamo riusciti a raccogliere pur giocando bene con il Pescara e anche nelle precedenti con Carpi e Pianese. La squadra è matura, gioca a calcio e la vittoria arriva in una cornice bellissima dove si è molto stimolati a giocare”.

“Molto spesso le partite vengono incanalate da episodi: giovedì ci è capitato un episodio avverso, mentre oggi siamo stati bravi nel concretizzare il gol del vantaggio in un momento molto particolare che poi ha lasciato il segno nei giocatori della SPAL, perché poi il primo tempo è finito ma nel secondo abbiamo comunque legittimato”.

“Vincere qui, in uno stadio del genere, ci deve dare la lucidità di capire che serve essere sempre umili per fare prestazioni del genere. Appena pensi di essere bravino poi vieni punito; io non smetterò mai di dirlo, me lo ha imposto la mia carriera da calciatore non essendo mai stato un talento, ma essendo comunque stato in grado di ritagliarmi il mio spazio. Finché rimani umile hai la possibilità di raccogliere risultati che neanche immagini, e questa squadra ha questo nel DNA e deve diventare sempre più una costante”.

Mister Gallo si è soffermato anche sulla SPAL e sulla preparazione della partita, che ha di fatto annullato le fonti di gioco di Dossena: “Io ho visto la SPAL giovedì perché ha giocato prima di noi: la terza partita in una settimana in serie C la paghi, perché in serie C non ci sono i motori che hanno i giocatori di serie A. Però la SPAL è una squadra forte, che ha delle individualità che possono mettere in difficoltà ed è successo anche oggi. Noi siamo stati bravi, secondo me, a prepararla nel modo giusto, lavorando bene con i due attaccanti, tenendo la squadra corta, conoscendo le caratteristiche della mia squadra; i quinti hanno forza e resistenza, i centrocampisti pure e grandi inserimenti. Il tutto pur mantenendo i concetti di gioco su cui abbiamo iniziato a lavorare dal 16 di luglio: io non amo un palleggio straordinario perché se è sterile e non guadagni metri non ha senso, se invece palleggi liberando i giocatori che per te sono determinanti ha senso, e questa squadra lo sta facendo bene”.

“Mignanelli e Rao sono i giocatori che fino ad adesso hanno determinato: Mignanelli ha un piede straordinario e non lo scopriamo adesso, la maggior parte dei gol di Antenucci sono arrivati da quella parte. Far giocare Bariti, che attacca sempre, ha messo un giocatore molto offensivo davanti a Mignanelli, e infatti ha fatto l’assist per il gol dello 0-2. Su Rao ho messo un giocatore con la stessa frequenza di passo in modo tale da poter essere almeno alla pari nell’uno contro uno”.



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