La partita tra Rimini e SPAL aprirà il programma dell’ottava giornata nel girone B e metterà di fronte due squadre che si trovano in uno stato di salute molto diverso. Da una parte i romagnoli che viaggiano con l’entusiasmo di tre vittorie consecutive e dall’altra il gruppo di mister Dossena reduce dai due KO senza appello con Milan Futuro e Virtus Entella. Per comprendere meglio il momento dei romagnoli abbiamo sentito il collega Alessio Pranzetti del Corriere di Romagna.
L’inizio di stagione del Rimini non è stato dei migliori, ma dopo il pareggio contro la Lucchese la formazione di mister Buscè ha trovato una serie di tre vittorie consecutive. Quali sono le motivazioni di questo cambio di rotta improvviso?
“Non ci sono molte ragioni. A mio avviso l’aspetto determinante è stato il cambio del modulo. Mister Buscè ha cominciato il campionato con un 433 a causa degli infortuni dei diversi esterni d’attacco, ma come si è visto le cose non sono andate per il verso giusto. Da Lucca in poi ha poi optato per un 442 e da lì è riuscito a raccogliere 10 punti in 4 partite. Al momento, dunque, il Rimini sembra aver trovato il giusto modo di giocare e di interpretare le partite”.
Nelle prime uscite stagionali del Rimini si è spesso parlato di una squadra senza identità e ancora in fase di crescita, complice anche l’arrivo di un allenatore nuovo che ha provato più di qualche sistema di gioco. Dati i tre successi consecutivi e l’utilizzo di un 442, si può dire che il Rimini ha trovato la sua quadra? C’è ancora qualcosa da rivedere?
“Non credo proprio che il Rimini faccia un passo indietro dopo questo cambio di modulo, salvo necessità. È pur vero che per la sfida contro la SPAL i romagnoli hanno recuperato Cioffi e Malagrida – al contrario di Chiarella, ancora ai box – dunque questo potrebbe anche presagire a un ritorno del vecchio stile di gioco. Tuttavia sono piuttosto convinto che mister Buscè continuerà a giocare con il 442 o al massimo con il 352”.
Durante l’ultima sessione di calciomercato il Rimini ha stravolto l’intera squadra, perdendo anche dei pezzi importanti della scorsa stagione come Morra e Lamesta. In linea generale i romagnoli ne sono usciti più rinforzati?
“Bisogna sottolineare una cosa: le cessioni di Morra e Lamesta sono sicuramente importanti. Basti pensare che nella scorsa stagione hanno collezionato 31 gol insieme. Inoltre anche la partenza dei due centrali difensivi Gigli e Pietrangeli si è sentita parecchio. A mio avviso, dunque, il Rimini rappresenta un’incognita: all’inizio del campionato reputavo che dalla scorsa sessione di calciomercato ne fosse uscito indebolito. Tuttavia, guardando le ultime partite, la squadra continua a utilizzare gli stessi interpreti reduci della scorsa stagione (circa 8 su 11), raccogliendo risultati positivi. Un esempio è l’attaccante Cernigoi: l’intenzione iniziale della società era quella di venderlo, ma poi si è optato per la sua permanenza. Il risultato? In 7 partite ha già segnato 4 gol, rivelandosi il vero uomo in più di questa squadra. In conclusione, secondo me il Rimini è ancora complicato da inquadrare, ma di certo ha dimostrato di non essere una squadra debole come si poteva pensare a inizio stagione”.
La scorsa stagione il Rimini è riuscito a raggiungere il secondo turno preliminare dei play-off di serie C, arrendendosi solo ad un pareggio contro il Perugia. Dopo tanti cambiamenti quali sono gli obiettivi della società per quest’anno?
“L’obiettivo primario resterà sempre la qualificazione ai playoff. Quest’anno pare che la società abbia alzato le proprie ambizioni e vorrebbe puntare ad arrivare fra le prime 3-4, ma di sicuro il Rimini punterà a classificarsi fra le prime 10 in classifica”.
Nell’attuale rosa del Rimini ci sono due volti conosciuti dalle parti di Ferrara: Alessandro De Vitis (stagione 2015/2016) e Leonardo Ubaldi (prodotto del settore giovanile). Come sta andando la loro stagione finora e in che modo possono influire maggiormente nell’idea di gioco di mister Buscè?
“Partendo da Ubaldi, il centravanti ex Pisa ha segnato già due gol, precisamente nella sconfitta in casa contro la Virtus Entella e nella vittoria fuori casa contro il Perugia. A mio avviso il suo rendimento è migliore quando subentra a partita in corso, piuttosto che dall’inizio. Già l’anno scorso ha dato una bella impressione e in questa stagione è partito con il piede giusto. De Vitis per ora gioca poco: su un campo ostico come quello di Lucca si è fatto male al bacino, rimanendo dunque escluso dai convocati per le partite successive. In occasione della gara contro l’Ascoli è rientrato e ha giocato a centrocampo, subentrando a Cernigoi e fornendo una buona prestazione. In linea di massima, è ancora presto per giudicarlo in maniera chiara”.
Ci sono giocatori di cui la SPAL dovrebbe preoccuparsi maggiormente?
“Sicuramente il giocatore più pericoloso è Cernigoi, il quale sta vivendo un momento molto positivo in termini di gol. Un altro elemento da tenere d’occhio è il centrocampista Garetto, già a quota 2 gol. Il classe 2001 risulta essere un vero e proprio pericolo sulle situazioni di palla inattiva, viste le sue doti fisiche. Per non parlare del portiere Colombi, che nonostante l’età rimane un perno fondamentale per la squadra. In sintesi la spina dorsale di questo Rimini è ciò di cui la SPAL deve preoccuparsi di più”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (442): Colombi; Longobardi, Lepri, Gorelli, Semeraro; Megelaitis, Langella, Fiorini, Garetto; Cernigoi, Parigi (Ubaldi).
INDISPONIBILI: Chiarella.
SQUALIFICATI: nessuno.