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È un’altra partita delicata quella che attende la SPAL sul difficile campo dell’Arezzo sabato 26 ottobre (ore 17:30). Gli uomini di mister Dossena hanno assoluta necessità di raccogliere punti per allontanare momentaneamente la crisi e iniziare al meglio il trittico di partite in una settimana che potrà già essere decisivo per tenere il passo delle squadre che ambiscono alla salvezza. Proprio per questo Andrea Dossena è apparso molto concentrato nella consueta conferenza stampa della vigilia. 

DISPONIBILI/INDISPONIBILI- “Bachini abbiamo deciso di lasciarlo ai box per vedere di metterlo in condizione nel giro di tre-quattro settimane. Gli altri sono tutti a disposizione anche se la situazione di El Kaddouri va presa con le pinze perché anche in settimana si è visto che quando è in campo lui i ragazzi si attaccano per uscire da situazioni di difficoltà. Vede calcio che gli altri vedono con tempi più lunghi e proprio per questo va gestito con grande tranquillità per evitare ricadute. Bassoli è invece più avanti così come Arena che sta velocizzando i tempi di recupero. Non credo di rischiare Alessandro dall’inizio in questa partita, ma se dovesse esserci necessità di impiegarlo dopo dieci minuti sarà pronto”. Saranno sempre out i lungodegenti Fiordaliso, Parravicini e Iglio.

MOMENTO PSICOLOGICO – “Quando siamo rientrati dopo i due giorni di stacco prima di tutto ho dovuto vedere come stavano di testa i ragazzi. Forse il Pescara ha meritato qualcosina in più di noi, ma non si è vista tutta questa differenza tra le due squadre. Io ero principalmente preoccupato per quello avvenuto dopo la partita. Ho visto i ragazzi vogliosi di venirne fuori perché siamo in un momento difficile e per uscirne fuori servono sicuramente gli attributi, richiesti a gran voce anche dai tifosi. Per riuscirci dobbiamo essere quindi più concentrati, avere più fame e voglia. Mi vengono in mente in questo senso i calci piazzati su cui abbiamo subito tanto sia marcando a uomo sia a zona. Questo sta a significare che ciò che conta è prima di tutto la concentrazione e l’attenzione nel capire come si muoverà l’avversario, nel mettersi bene con il corpo e stare in costante movimento. Quello fa la differenza tra il prendere gol o non prenderlo. La svolta non è molto lontana perché se il tiro di D’Orazio respinto fosse finito sui piedi di Zammarini, la partita sarebbe terminata in parità e i titoli dei giornali sarebbero stati sicuramente diversi. Invece, accettiamo giustamente le critiche e ci facciamo delle autocritiche, anche se ho visto una squadra vogliosa di mettere da parte il momento complicato. Siamo una macchina piantata nel fango che ha necessità di una prima spinta che possiamo dare solo noi. Una volta che c’è la spinta da parte nostra potrà arrivare quella dei tifosi o del singolo giocatore”. 

CONDIZIONE FISICA – “I dati a disposizione ci hanno detto che eravamo una squadra che correva tanto, ma non riusciva a fare dei cambi di passo. Sono due settimane che stiamo facendo allenamenti specifici per aumentare questo strappo, lasciando qualcosa sul volume che non rappresenta un problema. Questa mattina in rifinitura, analizzando i dati, ho visto che i ragazzi sono andati tutti bene sia per quanto concerne gli ipotetici titolari, sia chi partirà dalla panchina. Ho bisogno quotidianamente di avere risposte da parte dei ragazzi sia per questa partita, sia per quella di martedì”.

TRITTICO DI PARTITE – “Ormai è un mese e mezzo che gli ultimi arrivati sono con noi. Alcuni hanno avuto un calo prima, altri l’hanno avuto qualche settimana fa e altri sono rientrati dall’infortunio come Awua che a dati sta migliorando parecchio. È vero che non abbiamo a disposizione una rosa molto ampia e soprattutto in certi ruoli siamo a una scelta sola. Ma io non posso fare i programmi su tre partite, massimo su due. Per questo la trasferta di Terni sarà condizionata da quanto saranno dispendiose le partite di Arezzo e con la Pianese di martedì”.

CONTESTAZIONE – “Dopo la partita con il Pescara non abbiamo detto nulla, ci abbiamo messo la faccia e abbiamo ascoltato il tifoso arrabbiato, di cuore, che ha cercato di darci qualcosa. Nel mondo del calcio è stato contestato Paolo Maldini quindi credo che in questo senso tutti possono essere contestati, tutti possono avere momenti felici e tutti momenti brutti. Fa parte del nostro lavoro, ma per vivere in questo mondo bisogna uscirne. C’è chi ovviamente vede la critica in maniera più leggera e chi legge tutto quello che proviene dai maledetti social, ma in questo momento quello forte cerca di isolarsi. Personalmente ci sono dieci persone sulla faccia della terra che se fanno un commento negativo possono farmi crollare, il resto non conosce il mio modo e quindi sono sereno. Facendo questo lavoro sei giudicato per quello che dai in campo, quindi bisogna essere bravi a comprendere che in determinati momenti è solo la passione che ti fa dire qualcosa che magari non pensi per davvero. Il tifoso ti vomita addosso quello che prova perché vuole che quella maglietta arrivi il più in alto possibile”.

SENATORI – “Quando si parla di leader o senatori è complicato farlo fuori dal campo o quando le prestazioni non coincidono con quanto racconti. Se è un momento difficile, le prestazioni non potranno essere positive. Tralasciando Mirco (Antenucci, ndr) che è l’emblema dello spogliatoio e della SPAL in generale, visto che è quello che si arrabbia di più quando perde una partitina senza mai mancare a un allenamento, porto anche l’esempio di Bassoli. A Rimini ha dato tranquillità, ha incitato e aiutato i compagni, poi la domenica dopo è mancato a Campobasso per infortunio. Alessandro ci prova a stare vicino alla squadra, ma molte volte è il campo che ti permette di essere senatore. I ragazzi ci stanno provando così come ci hanno provato venerdì con il Pescara dove tutto sommato per quello che avevamo programmato abbiamo giocato bene. Ci vogliono gli attributi dai senatori, ma anche dei ragazzi e dei giovani che devono essere pronti a prendere gli insulti e le critiche. Il calcio è una selezione naturale quotidiana e se uno vuol emergere deve essere freddo ovunque senza farsi condizionare. Questo discorso l’ho fatto anche a Karlsson che mi ha chiesto aiuto per affrontare questo momento complesso. Lui sta lavorando bene, ma non sta mancando in niente e se l’anno scorso ha fatto 13 gol in un ambiente meno qualitativo di questo sono sicuro che le occasioni arriveranno”.

ANTENUCCI/KARLSSON – “Sono più orientato a far partire Karlsson dal primo minuto per il tipo di lavoro che abbiamo in mente e soprattutto per sfruttare meglio Mirco quando ci sarà la possibilità di offendere un po’ di più. Nei primi minuti l’avversario è concentrato mentre più passa il tempo più le disattenzioni si fanno probabili e in questo senso Antenucci in area di rigore è implacabile”.  

RADREZZA – “Igor ha avuto delle partite in cui è stato sotto tono. Ne ho parlato la settimana scorsa con lui, in particolar modo del match contro l’Entella in cui ha detto di non essere riuscito a riconoscersi in campo. È stata una chiacchierata super positiva e l’ho vista come se si volesse sfogare. Anche lui pian piano ne uscirà, ma non abbiamo una pozione magica, serve sbagliare per imparare. Molte volte i ragazzi si chiudono in una gabbia nel loro cervello senza sapere che in realtà è una trappola. Sono ragazzi che devono avere il coraggio di sbagliare, sapendo che è anche necessario rimediare perché l’avversario non vede l’ora di farci del male: dobbiamo essere bravi a osare”.

MODULO – “L’idea tattica l’ho cambiata con il Pescara. Ho visto che i ragazzi in settimana si sentivano più solidi e ho voluto proporre una difesa a cinque che è andata bene la scorsa settimana. In questa abbiamo invece provato sempre con la difesa a cinque qualcosa di diverso che spero venga applicato ad Arezzo”.

MELGRATI – “Ho sempre avuto portieri che stavano sotto la traversa per non prendere l’acqua (sorride, ndr). Chi non ci prova non sbaglia e sicuramente sarebbe stato più facile per Melgrati rimanere in porta. Se poi la palla lo colpisce è stato bravo a fare il miracolo, se non lo ha fatto pazienza, non ci poteva fare nulla. Spero che domenica esca ancora e tolga dall’area qualche pallone pericoloso. Ho una società che apprezza quello che stiamo facendo al di là dei risultati. Voi tifosi giustamente mi avete fatto traballare la panchina, ma stiamo continuando a lavorare per uscirne. A testa alta e con coraggio serve andare avanti così come deve continuare a fare Melgrati”.

AREZZO -“Loro hanno variato un po’: hanno fatto un 433, un 4231 e in alcuni casi hanno giocato a cinque dietro. Hanno un difensore a destra mancino che taglia spesso dentro il campo così come faceva Quarta l’anno scorso con la Fiorentina di Italiano, per creare un po’ quel disordine nelle maglie avversarie. Cercano spesso palla sugli esterni dove hanno grande velocità, salvo Guccione che è un po’ meno veloce, ma ha grande qualità nel mancino. La punta centrale è strutturata e ci sono ottime mezzali di inserimento. Grandi transizioni, ripartenze, buon pressing e capaci di avere più soluzioni nel corso delle gare. Abbiamo preparato tante situazioni e dobbiamo quindi essere bravi a leggere la partita”.

Probabile formazione (352): Melgrati; Bruscagin, Nador, Sottini; Calapai, Zammarini, Buchel (Radrezza), Awua, Mignanelli; Rao, Karlsson.