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Sembrava tutto apparecchiato per una striminzita vittoria che poteva dare un po’ di respiro e invece con la Pianese è arrivato un altro pareggio che conferma tutti i limiti della SPAL attuale.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – L’incapacità di questa squadra di difendere un vantaggio sta diventando un altro dei tanti motivi che porta a fischiarla, anche quando fa partite che in altre circostanze verrebbero considerate buone. Con questa premessa il voto da dare sarebbe 4, ma risulterebbe ingiusto. Perché la SPAL ha giocato con ordine e discreta fluidità, pur di fronte a un avversario che ha scelto deliberatamente di lasciarglielo fare. Ma certe amnesie, che costano punti, sono imperdonabili.

MELGRATI 6 – Inoperoso fino al 60′ quando salva sulla botta centrale di Nicoli. Fa da spettatore sul pasticcio che vale il pareggio.

ARENA 6 – Fa quello che c’è da fare con una Pianese che per larghi tratti pensa solo a stare nella sua tana. Esce per un problema fisico (dal 40′ s.t. BRUSCAGIN 4,5 – Ok, deve entrare praticamente a freddo. Ma era difficile fare di peggio in dieci minuti: un liscio che spiana la strada a Nicoli – con la palla che va fuori – e poi il contrasto perso che permette alla Pianese di segnare quasi per sbaglio).

NADOR 5,5 – Fino al 90′ tutto bene o quasi. Poi interviene goffamente sull’ultimo calcio d’angolo della Pianese e innesca la serie di rimpalli che vale l’1-1.

BASSOLI 6 – Per lui uno sforzo fisico equivalente a 80 minuti di jogging sulle mura cittadine (dal 37′ s.t. SOTTINI 5,5 – Entra e azzoppa subito un avversario con una scivolata inutile).

CALAPAI 6,5 – Nicoli non gli dà tutto questo fastidio e quindi può giocare in proiezione offensiva per la maggior parte del tempo. Nel primo tempo mette un bel cross per Karlsson: fuori. Nel secondo chiede a Rao di scartare il cioccolatino: fatto.

ZAMMARINI 6 – Boer gli toglie un gol che sembrava fatto. Con la Pianese quasi sempre schiacciata indietro ha facolta di creare qualcosa in più. Preciso nei frequenti cambi di gioco per Mignanelli (dal 37′ s.t. BIDAOUI ng – Tocca un pallone).

RADREZZA 6 – La Pianese ha un piano per tenergli sempre qualcuno appiccicato addosso e quindi si incarica soprattutto di mantenere l’ordine e dirigere le operazioni lì in mezzo. Un suo ripiego difensivo diventa un assist involontario per l’unica occasione da gol degli avversari.

AWUA 6 – Come se operasse tramite tunnel sotterranei: spunta in zone del campo non sempre prevedibili e questo comporta vantaggi e svantaggi. Tra i primi: recuperi di palla utili, tra i secondi qualche intralcio per i compagni durante lo sviluppo delle azioni. Sbaglia più di qualche appoggio, però mette in porta Karlsson al 15 con un passaggio non scontato per un medianaccio.

MIGNANELLI 6,5 – Si applica quanto detto a Calapai, ma senza l’assist. Minaccia continua per gli avversari da quella parte del campo. Furioso alla fine per un fischio un po’ superficiale dell’arbitro.

RAO 7 – ll gol, facile facile lì in mezzo all’area sul pallone messo alla perfezione da Calapai. Ma anche una traversa con rimpallo e un tentativo a metà secondo tempo. Fonte di energia (dal 37′ s.t. BUCHEL ng – In teoria dovrebbe gestire, si trova invece a dover velocizzare. Non ne ha il tempo).

KARLSSON 5,5 – Si applica, ma non concretizza. Grave non inquadrare la porta sul bel pallone servito da Awua al 15. Segna un gol che viene annullato, ma era più difficile sbagliarlo (dal 14′ s.t. ANTENUCCI 6 – Cosa gli si può dire? In mezz’ora appoggia per un tiro di Rao, rifinisce per il cross vincente di Calapai, va vicino al gol su punizione).

DOSSENA 5,5 – Dopo dodici partite si può dire che il materiale a sua disposizione è davvero preoccupante per quantità e qualità. Lui ci ha messo senz’altro del suo nell’insistere con un certo tipo di proposta fuori dalla portata delle capacità del gruppo, ma che altro può fare per scuotere dei giocatori che dormono sui calci piazzati degli avversari?

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