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Nella situazione della SPAL ci sarebbero parecchi santi da invocare, ma trattandosi di questioni strettamente terrene Andrea Dossena non può fare altro che predicare concentrazione e fiducia alla vigilia della complicata trasferta di Terni (sabato, ore 15). Al “Liberati” non si vince dal 2012, quando un eccezionale gol di Castiglia consentì ai biancazzurri sfavoriti di portare via tre punti insperati.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI – Non ci sarà Arena, che ha pagato il rischio del rientro anticipato contro la Pianese e nemmeno El Kaddouri, al quale è stata diagnosticata una borsite a un ginocchio. “Nel caso di Arena – ha spiegato Dossena – c’è stato un risentimento e probabilmente avrà bisogno di una decina di giorni per recuperare. El Kaddouri invece aveva avuto un fastidio prima della partita di Arezzo e la prima risonanza aveva dato esito negativo. Un altro esame strumentale ha invece rivelato una borsite che si dovrebbe mettere a posto in una settimana“. Rimangono indisponibili anche i lungodegenti: Fiordaliso, Bachini e Parravicini.

CAMBIAMENTI – “Qualche cambiamento di formazione ci sarà. Due o tre giocatori li cambierò anche perché le tre partite si iniziano a sentire. Tutti dicono di stare bene, però l’esperienza mi fa dire che alcuni giocatori che hanno speso tanto hanno bisogno di essere gestiti. Ho fatto i cambi nelle altre partite sapendo che c’era un carico che poteva condizionare“.

MORALE E PREPARAZIONE – “Il giorno seguente alla partita con la Pianese ci siamo presi il tempo per scaricare perché la serata è stata pesante per tutti. Era necessario lasciare che la mente si raffreddasse un po’, senza andare subito sulle correzioni. A questo ci siamo dedicati nei giorni successivi con una full immersion. Riguardando la prestazione ho visto una buona trama di gioco, che i concetti sono stati appresi e il modulo sta entrando nelle corde dei ragazzi. I primi allenamenti erano sporchi, ora sta diventando tutto più fluido. Le prestazioni nelle ultime tre partite ci sono state, spero che a Terni ci siano la stessa concentrazione e voglia di vincere. I dati statistici dopo 12 partite ci dicono che siamo la miglior squadra per possesso e passaggi fatti, mentre altri indicatori – come il recupero palla, i gol presi, la gestione delle transizioni – ci fanno capire su quali aspetti dobbiamo lavorare. Abbiamo via via impostato un lavoro diverso e anche con la Pianese si è visto. Tante volte su rimessa del portiere abbiamo rubato palla e creato pericoli. Certo, se la Ternana ce lo concederà dovremo essere più cinici perché in questo siamo un po’ mancati. Loro sono solidi e concedono poco, davanti hanno un potenziale di primissimo piano. Per ottenere qualcosa dovremo sbilanciarci, ma anche stare attenti perché su palla diretta possono fare male“.

CALCI PIAZZATI – “Un’analisi l’avevamo fatta già fatto dopo Campobasso perché i gol presi iniziavano a essere un po’ tanti. In quest’ultimo caso siamo andati a vedere e le marcature c’erano tutte. Solo che alcuni ragazzi sono rimasti sull’uomo e il pallone è passato a 50 centimetri. Inconsciamente c’è chi non è intervenuto perché era più preoccupato di non far segnare l’avversario. Qualcosa di diverso l’abbiamo provato, ma anche poco tempo fa sono stato a Coverciano e mi è stato detto che la medicina è la concentrazione. Chiaro che questo va messo in pratica, a prescindere dal sistema difensivo che si sceglie“.

MODULO E MERCATO – “Per ora andremo avanti con questo sistema e se ci aiuterà a fare risultati e ad uscire dalle difficoltà rimarremo su questa strada. Per ora altre strade non si possono percorrere, non c’è la tranquillità giusta. Il 352 è la soluzione più solida, poi una volta fuori dalla tempesta faremo le opportune considerazioni anche in vista del mercato. Ma la linea difensiva che avevamo martedì è tra le prime cinque in classifica. Siamo invece corti davanti e a centrocampo. Tuttavia mancano ancora due mesi a gennaio e ci sono otto partite, quindi concentriamoci sul portare a casa i risultati per poi vedere cosa c’è a disposizione“.

CARICA – “In linea generale è vero che partite come quella di sabato sono più facili da preparare per via della forza dell’avversario. Non c’è bisogno che io motivi i ragazzi. Ma non c’era bisogno nemmeno con la Pianese. Non siamo nella situazione della tipica squadra di metà classifica che magari si rilassa se incontra un avversario meno altisonante. Ho sempre visto la voglia di venirne fuori e se c’è un aspetto su cui mi sono trovato in difficoltà è stato tenere sul pezzo la squadra quando il risultato si fa negativo. Con Virtus Entella e Campobasso non c’è proprio stata reazione, mentre nelle ultime gare la squadra è sempre stata viva. Sto vedendo determinazione e unione di intenti e per questo dopo il pareggio dell’altra sera a mio giudizio era più sano togliere qualcosa che aggiungere altre parole. Quando fai il 70% di possesso, crei occasioni e poi vai a casa con l’1-1 fa veramente male. In questo momento da parte dei ragazzi vedo il giusto rispetto per i valori della classifica e anche quella forma di paura che in una partita come quella di sabato ti aiuta a tenere tutti i sensori attivi per evitare di prendere gol“.

NADOR – “La prestazione di Steve è stata di livello abbastanza alto ma può dare anche di più. In tutta onestà gli ho detto che secondo me non è un centrocampista ma un difensore. E se si applica lì può fare una signora carriera. Deve continuare così e limitare le perdite di concentrazione perché se sei l’ultimo uomo in difesa non ti puoi concedere disattenzioni. In certi momenti sono stato anche abbastanza ruvido nei suoi confronti, l’ho punto per vedere una reazione. Ora sta meglio anche a livello fisico. Complici le stagioni giocate da centrocampista ha la tendenza a far partire l’azione in un centro modo e per una squadra come la nostra che fa del possesso un’arma di difesa può essere una risorsa utile“.

RADREZZA O BUCHEL – “Marcel ci dà struttura, la capacità di leggere certe situazioni e fare il fallo tattico se la situazione si mette male. Soprattutto per non prendere il contropiede. Igor invece sta tornando su buoni livelli e ci può aiutare nel possesso palla, dando un ritmo più alto allo sviluppo del gioco. Penso abbia fatto bene martedì. Chiaro che non mi aspetto da lui che vada a saltare contro avversari di un metro e novanta, ma che sia bravo a far viaggiare il pallone“.

CLASSIFICA – “Il Pescara sta volando sulle ali dell’entusiasmo: è un gruppo giovane con un allenatore che sa tirargli fuori il massimo. Mi pare si sia creata la giusta alchimia. Le altre che stanno davanti erano state pronosticate, come nei casi di Ternana e Virtus Entella. Noi siamo finiti ad avere dei problemi un po’ come accaduto a Perugia e Ascoli. La Pianese finora ha fatto un ottimo percorso, ma al Mazza non mi ha fatto la stessa impressione che mi aveva fatto nella gara contro il Gubbio. Ora c’è chi ha ancora l’entusiasmo iniziale, ma poi si andrà a livellamento. Vedo una parte centrale molto piatta, in cui le cose possono cambiare in fretta. Andare a giocare a Milano è difficile, il Legnago stesso è in ripresa, noi nelle ultime partite abbiamo dato dei segnali. Mi pare che dal centro classifica in giù ci sia un livello abbastanza equo“.

 

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Melgrati; Bruscagin, Nador, Bassoli (Sottini); Calapai (D’Orazio), Zammarini, Buchel, Awua, Mignanelli; Rao, Karlsson (Antenucci).

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