foto Filippo Rubin
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A fine partita l’allenatore del Pineto Ivan Tisci si è presentato in sala stampa con atteggiamento abbastanza polemico nei confronti dell’arbitro Aldi, reo di aver comminato un’espulsione ingiusta nei confronti di Chakir nel primo tempo di SPAL-Pineto 2-1.

RISULTATO – “Siamo stati dei polli a prendere gol dopo un minuto del secondo tempo, lo scriverei a caratteri cubitali. Giocare uno in meno contro una squadra in difficoltà di punti ma non di qualità come la SPAL è molto difficile. Regalare un giocatore agli avversari in questo modo è da polli. In inferiorità numerica è difficile tornare a casa con dei punti, lo dimostrano tutte le partite delle ultime settimane in questa categoria. Presi i due gol abbiamo sentito il contraccolpo, ma quando abbiamo avuto la chance di rigiocarcela in parità numerica la squadra ha dimostrato di poter pareggiare e l’avrebbe anche meritato a mio avviso”.

ARBITRO – “Prima di oggi non mi ero mai permesso di dire nulla agli arbitri, ma oggi faccio un’eccezione. Sono rammaricato per l’espulsione diretta di Chakir perché l’arbitro ha ammesso l’errore coi miei giocatori, ma di non poter tornare sulla decisione. È una cosa molto grave. Nel secondo tempo ci poteva essere un rigore a nostro favore, ma l’arbitro ha detto che doveva essere segnalato dal guardalinee. Io dico che l’arbitro è lui e la responsabilità è sua. Secondo me oggi il direttore di gara non ci ha dato la possibilità di giocarcela ad armi pari. Io credo nella buonafede degli arbitri, loro danno e tolgono, come fa anche il VAR al livello superiore. Gli errori ci possono stare: sul presunto mani in area nostra (su cross di Calapai nel primo tempo, ndr) e sul presunto rigore del secondo tempo (a favore del Pineto, ndr), ci passo sopra, perché l’errore ci sta. Ma sul rosso diretto a Chakir no, è oggettivamente forzato. Ho chiesto al ragazzo se avesse detto qualcosa irriguardoso all’arbitro per essere espulso, ma ha detto di no. L’arbitro ha sottolineato di aver sbagliato, ma di non poter tornare indietro”.

SCHEMI SU CALCIO D’ANGOLO – “Avevamo preparato le palle inattive, un po’ come fanno tutte le squadre perché nel calcio di oggi possono cambiare le partite. Sapevamo che la SPAL ha cambiato spesso modo di difendere sulle palle inattive, passando da uomo a zona, e avevamo provato diverse situazioni. Siamo stati bravi a svilupparle bene”.

PARTITA- “Sono più arrabbiato oggi che domenica scorsa. Stavamo interpretando la partita così come l’avevamo preparata. Siamo andati in vantaggio e potevamo giocarcela a viso aperto. Purtroppo, in quei venti minuti di inferiorità numerica si è vista la qualità della SPAL nelle individualità. Sono contento della prestazione, ma al Pineto servono punti e qui ne abbiamo lasciati tre importanti nella corsa salvezza. A inizio ripresa dovevamo soffrire e lottare, e invece siamo stati ingenui. È la SPAL che mi aspettavo alla vigilia: hanno giocato col loro modulo prediletto, schierando molti giocatori offensivi, bravi nell’uno contro uno. Noi siamo stati bravi a coprire bene il campo e limitare il loro palleggio, cosa in cui la SPAL è tra le migliori del girone, soprattutto nel palleggio nella metà campo avversaria. Potevamo essere più fortunati. La SPAL è stata brava a rientrare in partita dopo lo svantaggio e andare sul doppio vantaggio. C’è poi stata una grande parata di Galeotti, a testimonianza che a volte gli episodi decidono le partite. Penso avremmo meritato il pareggio”.