Dopo tre vittorie consecutive la SPAL è attesa da un’altra prova impegnativa sul campo di un Pontedera che ha assoluta necessità di fare punti per uscire dal periodo negativo e avvicinare i biancazzurri in classifica, distanti quattro punti. Non è ovviamente di questo avviso mister Andrea Dossena che, nella consueta conferenza stampa della vigilia, ha fatto intendere in maniera netta che servirà tenere la soglia della concentrazione al massimo livello.
DISPONIBILI/INDISPONIBILI- “Lo staff medico sta lavorando per recuperare i giocatori infortunati, ma rispetto alla scorsa settimana non abbiamo recuperato nessuno. Per Sottini si parla di un lungo periodo di stop per il fatto che si sta valutando anche l’opzione dell’operazione chirurgica, mentre El Kaddouri sta lavorando con noi a pieno regime da due settimane ed è quindi pronto per giocare. I giovani che saranno portati in panchina saranno i sei della scorsa settimana: Lorenzo Andreoli (2006), Tommaso Angeletti (2005), Leroy Cecchinato(2007), Omar Conté (2007), Simone Tarolli (2007) e Alex Roda (2008).” La situazione degli infortunati rimane critica. Non sono convocabili Fiordaliso, Arena, Bachini, Ntenda, Iglio, Camelio, Awua, Kane, Bidaoui e Karlsson.
PARTITA – “Non penso ci sia il rischio che i ragazzi possano prendere la partita sottogamba perché sanno che poi la settimana successiva di lavoro sarebbe condizionata dal risultato negativo: la lezione di questi primi mesi penso e spero sia stata capita. Sicuramente davanti a noi troveremo un Pontedera arrabbiato e voglioso di fare punti perché anche nelle sconfitte è stata una squadra che non si è mai arresa. In questo momento si trovano in una zona di bassa classifica, ma i problemi non sono ovviamente in attacco visto che fanno gol e hanno due giocatori molto pericolosi come Ianesi e Italeng. Dobbiamo essere concentrati e mettere in campo lo stesso atteggiamento che abbiamo avuto sabato scorso con la Torres”.
SPIRITO – “Penso che la serenità derivata dalle vittorie si sia vista un po’ anche in campo: quando fai qualcosa di buono e poi analizziamo, si intravedono tanti spunti positivi. E quando vedi qualcosa di buono cerchi di riproporlo. Ho visto un buon sviluppo del gioco e una gamba pimpante in tanti giocatori che sono scesi in campo. Con la Torres ovviamente avevamo di fronte un avversario di qualità superiore rispetto alle precedenti partite e ho visto la voglia di non prendere gol, la voglia di frapporsi tra la palla e la nostra porta e tante altre cose positive. Poi il risultato può dire quello che vuole, ma l’ importante che prestazione, la concentrazione e la voglia sia quella messa in campo con la Torres. Questo lo si vede nella concentrazione dei ragazzi, nella volontà di osare un qualcosa in più, nella maglia che pesa di meno, nella corsa più fluida, nella giocata pensata prima come anche nella lettura più rapida dello smarcamento. Non era sicuramente un aspetto facile da apprendere visto che quando avevo cambiato modulo più di un mese fa, avevo visto che c’era tanto lavoro da fare soprattutto in sviluppo. Oggi vedo invece i ragazzi muoversi bene. Rao era forse più abituato ad avere la fascia amica alle spalle, ma sta imparando a muoversi con le linee e dialogare con Antenucci. D’Orazio nel cambio di ruolo sta capendo le varie posizioni in fase difensiva e l’atteggiamento necessario per fare il centrocampista. Sono tutti aspetti che necessitano di tempo, degli errori facendo tesoro delle cose buone e perfezionarle”.
CAMMINO – “Nelle tante riunioni fatte nel periodo negativo abbiamo cercato di pensare e fare di tutto per uscire dal momento. Quello che sto cercando di far capire ai ragazzi che venti giorni fa era tutto negativo e sembrava un anno veramente tragico. Adesso non è un anno felicissimo, ma penso che la pacca sulla spalla, il complimento o il mezzo sorriso che arriva ai ragazzi da parte della gente deve far sentire meglio quello sì ma allo stesso va anche lasciato da parte. Nel momento in cui si inizia a pensare che non c’è più bisogno di cattiveria o agonismo, è il momento in cui torni punto a capo. Oggi siamo più sereni ma per far vedere che la lezione è stata veramente capita, i ragazzi devono continuare a battere il ferro finché è caldo”.
SOLUZIONI TATTICHE – “Per andare a sviluppare cambia affrontare un 352 o un 442. Abbiamo lavorato più su un modulo in questo senso mentre per quanto riguarda la fase di aggressione, credo sia più semplice affrontare un 442 in quanto ci sono meno scalate da fare in fase di marcatura. Ci aspettiamo una gara diversa per l’avversario e il campo (in sintetico, ndr) e anche in base a quello, le scelte dei cambi potranno essere diverse. Non ho comunque dubbi sulla formazione titolare, anche per quanto riguarda il ballottaggio Buchel-Radrezza ma non voglio dirvi niente per non dare vantaggi all’avversario (ride, ndr)”.
DIFFICOLTÀ – “Molte volte proprio quando ci sono le difficoltà, l’atteggiamento del gruppo viene fuori. Molto probabilmente anche io, così come i ragazzi, ho vissuto momenti di scoraggiamento ma è proprio in quell’esatto momento che serve andare oltre le difficoltà ed essere forti. Poi quando i risultati arrivano il traguardo sembra più vicino e questo oggettivamente ti spinge di più a buttare il cuore oltre l’ostacolo. In certe partite soprattutto nel secondo tempo come a Terni e Campobasso abbiamo perso la bussola, ma in tutte le altre la squadra ci ha sempre provato e non è mai stata una squadra allo sbando. Nell’ultimo periodo i risultati ci stanno dando ragione e per questo voglio che si continui così. La fortuna nell’emergenza non me la voglio mai augurare però credo sia venuta fuori un po’ più di responsabilità visto che la formazione era già praticamente fatta al venerdì. Il fatto di saper di dover giocare dall’inizio può essere stato un motivo di crescita per alcuni giocatori”.
MERCATO – “Sicuramente nel rapporto quotidiano scappa sempre con il direttore il discorso legato al come dovremmo intervenire. Il problema è che il mercato di gennaio è parecchio complesso perché chi sta facendo bene non viene ceduto, chi non sta giocando non può andare in campo dopo quattro giorni per le condizioni e perché non conosce i compagni, quindi bisognerà stare attenti a cosa viene offerto. Sicuramente qualche chiamata è stata fatta ma è molto presto e ripeto sarà complicato muoversi”.
IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Galeotti; Bruscagin, Nador, Bassoli; Calapai, Zammarini, Buchel (Radrezza), D’Orazio, Mignanelli; Rao, Antenucci.