Dimedia – leaderboard
Dinamica Media – leaderboard

Si chiude a Gubbio il girone d’andata dei biancazzurri, che arrivano alla sfida di domenica al “Barbetti” con un bottino di 17 punti in 18 partite. In Umbria la SPAL vuole chiudere con una nota positiva una prima metà di campionato a dir poco preoccupante: a confermarlo è Andrea Dossena in occasione della conferenza prepartita.

DISPONIBILI/INDISPONIBILI – Qualche buona notizia giunge dall’infermeria: per la sfida di domenica, infatti, rientrano a pieno regime BassoliArena, mentre procede bene il recupero di Awua in vista della trasferta di Ascoli. Rimangono assenti i lungodegenti Fiordaliso, Bachini, Bidaoui, Camelio, Iglio, KarlssonSottini. Il centrale verrà operato lunedì. Sono squalificati El Kaddouri – ultimo turno da scontare – e Nador. I giovani promossi dalla Primavera sono Tommaso Angeletti (2005), Oumar Conté (2007), Alex Roda (2008) e Simone Tarolli (2007).

VIS PESARO – “Penso che i ragazzi siano maturi e consapevoli di cosa hanno fatto a Pontedera, così come in casa con la Vis Pesaro. Come ci hanno sempre detto i tifosi non dobbiamo vincerle tutte, ma dobbiamo sudare sempre la maglia e dare quello che abbiamo. A Pontedera non l’abbiamo fatto e di questo ci scusiamo. Con la Vis Pesaro potevamo fare meglio sotto l’aspetto del gioco. Questa settimana abbiamo cercato di capire dove possiamo essere più incisivi e come poter portare più peso specifico nelle zone offensive del campo. Abbiamo lavorato sui calci piazzati, vista la nostra grande difficoltà. In generale i ragazzi devono capire che dobbiamo venire fuori da questa situazione”. 

GUBBIO – “La classifica è difficile da analizzare, mi fa troppo male vederla. Domenica andremo a Gubbio, dove c’è una squadra in difficoltà e che ha appena cambiato l’allenatore. Per noi ci sono molte incognite, ma questo non deve ostacolarci. Naturalmente sarebbe stato bello arrivare a questa partita con alle spalle un filotto di vittorie, ma purtroppo non è stato possibile. Di certo riuscire a ottenere un risultato positivo domenica e arrivare con lo spirito giusto per l’ultima partita dell’anno ci può essere d’aiuto. Dal canto nostro possiamo mettere un po’ più di esperienza rispetto a loro, ma ciò che serve davvero è la voglia e l’atteggiamento di vincere la partita”.

INFORTUNI – “Quelli che abbiamo avuto sono stati tutti infortuni pesanti: c’è chi ha avuto un passato travagliato e che una volta qui ci è cascato di nuovo, altri come Karlsson che la ricaduta durante la fase di recupero lo ha tenuto fermo per ulteriori tre settimane. A nostro avviso questo boom di infortuni sembra essere dato dallo storico personale dei ragazzi. Io e il mio staff ci siamo fatti parecchie domande sui nostri metodi di lavoro o sul tipo di campo in cui abbiamo lavorato. La verità non la sapremo mai: nel corso del campionato abbiamo provato ad alleggerire i carichi di lavoro per non rischiare altri infortuni. Sicuramente con l’anno nuovo Awua, Karlsson e Bachini potranno rientrare a disposizione. A esempio sia Bachini che Sottini hanno avuto degli stop dovuti a delle situazioni incontrate già nel loro passato, dunque in quel caso lì io e il mio staff ci sentiamo meno in colpa”. 

PAURA – “La paura spesso ti può aiutare a far alzare la soglia dell’attenzione. Alcune volte abbiamo sbagliato l’approccio, alcune altre  pensavo di avere la squadra con il vento in poppa e invece non è nemmeno entrata in campo. In altre situazioni ho visto l’aggregazione e la forza di volontà di un gruppo nell’uscire dalle situazioni complicate. In settimana mi sono confrontato con i ragazzi, così come nell’intervallo della partita SPAL-Vis Pesaro, dove peraltro penso di essere stato anche fin troppo duro con loro. Spero che i ragazzi capiscano l’importanza di questa sfida: è stato particolare prepararla perché abbiamo dovuto analizzare i singoli elementi e lo storico del nuovo allenatore (Gaetano Fontana, ndr.). Non è semplice capire cosa può dare un mister subentrato in così poco tempo. Anche loro hanno problemi di formazione, ma in ogni caso un ipotetico ballottaggio fra un giocatore e un altro poteva permetterti di alzare il livello e di entrare in competizione. Sicuramente il cambio di allenatore ti accende una scintilla in più per qualche settimana. Dobbiamo stare attenti: abbiamo provato diverse situazioni di gioco che ci aspettiamo dal Gubbio. Spero di aver coperto tutti gli aspetti tecnico-tattici e mentali che andremo ad affrontare”.

DISCONTINUITÀ – “La mazzata di Pontedera è stata davvero pesante. Lo ripeto sempre ai ragazzi: tutti abbiamo momenti difficili e tutti affrontiamo delle cadute, ma dobbiamo avere voglie di ripartire. È tutto l’anno che ho voglia di dimostrare qualcosa di meglio, nonché di dare la consapevolezza ai ragazzi di essere una squadra forte e di rendere orgogliosi i tifosi. Non è stato possibile, ma nonostante tutto dobbiamo continuare. La sfida è difficile, ma dobbiamo crederci prima di tutto. In più possiamo anche dire che grazie al periodo di riposo, a qualche rientrante dagli infortuni e a qualche innesto sul mercato vedremo di migliorarci ancora di più”.

SINGOLI – “Personalmente penso di poter dare un buon minutaggio sia ad Arena che a Bassoli. In ogni caso ci sono quattro giocatori che si giocano un posto su tre disponibili, quindi non mi preoccupo per questo. Polito? Mi è piaciuto: è andato oltre ai suoi limiti, rimanendo concentrato e coerente alle sue abilità. Tuttavia i crampi a fine partita sono più che normali, poiché in allenamento non si può replicare in maniera esatta la partita. Ballottaggio Buchel-Radrezza? Stavolta ho le idee chiare, ma non le dirò”. 

MERCATO – “Con la società non abbiamo ancora parlato della parte economica. Io e il direttore (Alex Casella, ndr.) discutiamo molto su aspetti prettamente inerenti al calcio giocato. Al momento i giocatori sono tutti sotto contratto con altre squadre, quindi in questo caso devi sempre andare a bussare alla porta delle altre società. Stiamo sviluppando i nostri pensieri: a oggi ci sono certi i giocatori sul mercato, ma fra due settimane potremmo ritrovarcene altri quindici. Ci dobbiamo rapportare con queste realtà qui, dando uno sguardo a ogni categoria fra serie D e serie B. Credo, però, che non sia giusto fare una rivoluzione. Dobbiamo capire che la SPAL è questa: non troveremo venti volti nuovi rispetto a quelli che ci sono adesso”.

GIOVANI –“Continuo a ripetere che i giovani che abbiamo sono dei buoni elementi, ma per esperienza personale non è così semplice buttarli dentro quando hai dei compagni esperti con 100-200 partite che sono nervosi e alle prese con i loro problemi. Non è semplice entrare in un frullatore così. Quando le cose vanno bene entri in campo con una serenità in più. Io mi ricordo quando firmai per l’Udinese nel 2006: era una società che acquistava ragazzi in una fascia d’età fra i 21 e i 26 anni per poi rivenderli. Tuttavia quella squadra non lottava mai per la retrocessione, rimanendo sempre a metà della classifica. In tal senso non c’era paura che un tuo sbaglio potesse portare la squadra nella zona calda della classifica. Questo ti permetteva di entrare in campo con tranquillità e con una spensieratezza maggiore. Da questo lato i giovani portano una grande voglia di incidere e di giocare, ma è complicato inserire un ragazzo in questo momento. Ad esempio, se uno di questi ragazzi perde una marcatura su una situazione di calcio piazzato, nostro tendine d’Achille, viene massacrato. Il loro valore è alto, ma non è così semplice metterli dentro in questo periodo”.

 

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Galeotti; Bruscagin (Polito), Arena, Bassoli; Calapai, Zammarini, Buchel, D’Orazio, Mignanelli; Rao, Antenucci.

Lascia un commento