foto Filippo Rubin
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Pareggio amarissimo per la SPAL che incassa gol all’ultimo minuto di recupero pagando a caro prezzo l’ennesima dormita difensiva in un momento chiave della partita. Nonostante il continuo sbracciare e urlare di mister Dossena per tenere tutti svegli e sul pezzo, la difesa spallina perde l’uomo nell’ultima azione che poteva portare il Gubbio al pareggio. Un’idea di quello che è successo in campo ha provato a darla proprio l’allenatore della SPAL, ecco le sue parole nel post-partita.

ANALISI – “Una partita che secondo me abbiamo approcciato benissimo perché ho visto i ragazzi convinti e concentrati e infatti i primi venti minuti abbiamo fatto girar bene il pallone e siamo andati meritatamente in vantaggio. Il primo tempo tutto sommato è stato positivo, forse gli ultimi minuti un po’ in sofferenza. Nel secondo tempo abbiamo fatto un altro tipo di partita. In questo momento era troppo importante riuscire a portare a casa i tre punti, sia io sia i ragazzi sappiamo benissimo che la miglior difesa è tenere il pallone il più lontano possibile dalla nostra porta. In questo momento siamo questi e dobbiamo accettarlo, un passo alla volta dobbiamo cercare di riportare quella serenità che qualche settimana fa eravamo riusciti a portare. Quella che anche se vai sotto vedi il traguardo lì vicino e il pallone è molto più leggero. In questo momento abbiamo cercato di portare i tre punti a casa e ce l’avevamo quasi fatta. Sarebbero stati tanto importanti per noi. Non è stato neanche un errore, ma una situazione di gioco, mezzo metro a favore nostro o a favore loro ti fa la differenza quando cerchi di difenderti così. Con la Torres c’eravamo sempre riusciti e invece qui a 40 secondi dalla fine siamo incappati nel pareggio. Ribadisco comunque che i ragazzi hanno sudato la maglia e venduto a caro prezzo la pelle quindi la vedo come una prestazione positiva”.

PAREGGIO – “È stata una partita da risultato mentale, ossia che nel primo tempo hai provato a fare la partita e sei andato in vantaggio, nel secondo tempo quando devi portare a casa il risultato e ti abbassi per cercare il contropiede è logico che lasci il dominio della palla all’avversario. Sicuramente se il Gubbio avesse pareggiato dopo cinque minuti del secondo tempo il nostro atteggiamento sarebbe cambiato, invece abbiamo provato a difenderci con i denti fino all’ultimo e non ci siamo riusciti. Ci portiamo a casa un punto da Gubbio e quindi guardiamo il bicchiere mezzo pieno”.

PREOCCUPAZIONE – “Ci facciamo del male da soli con certe analisi e con le lamentele. In questo momento siamo questi. Al nostro interno siamo consapevoli della situazione. Io i ragazzi devo difenderli e dargli tranquillità in questo contesto non facile. Un passettino alla volta se ne esce. Un mese fa sui giornali leggevo che dopo tre partite potevamo sognare l’aggancio alla zona playoff. Il calcio A volte si va troppo veloce. Non abbiamo fatto il girone d’andata che volevamo ma se continuiamo a tirarci la zappa sui piedi non facciamo il bene della SPAL“.

ARENA – “Ha sentito una contrattura sul flessore e quindi non abbiamo voluto rischiarlo“.

TAROLLI – “L’ho voluto mettere dentro per il suo dinamismo perché so che porta aggressività ed era una partita in cui avevamo bisogno di rubare qualche pallone sulla trequarti per poi ripartire. Sono contento per tutti i ragazzi della Primavera perché lavorano duro ed è giusto che abbiano delle soddisfazioni”.

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