La SPAL non riesce a uscire dal momento di crisi e viene raggiunta nel finale da un Gubbio che pareggia meritatamente per 1-1. Un solo punto conquistato nelle ultime tre fa suonare un campanello d’allarme per la SPAL che dovrà necessariamente tornare a fare punti già a partire dal prossimo turno con l’Ascoli per non affondare ancora di più in zona playout.
VOTO DI SQUADRA 5 – Tutto bene (o quasi) fino al gol del vantaggio di Arena, seppure senza particolari scintille. Poi di minuto in minuto subentrano le insicurezze ormai croniche che portano alla difesa del risultato senza alcuna proposta in fase offensiva che non sia quella del lancio lungo. Il gol preso a tempo quasi scaduto non può che essere logica conseguenza di quasi 60 minuti di energie rivolte quasi esclusivamente a limitare gli avversari.
GALEOTTI 6,5– Nella fase iniziale i compagni si appoggiano tanto a lui in fase di costruzione dal basso, ma dopo il vantaggio inizia a dover sporcare anche i guanti sui tentativi di Maisto. Sul secondo in particolar modo è perfetto nel rispondere con un grande riflesso sul tentativo di mancino ad altezza dischetto del rigore, così come è bravo a controllare i tentativi velenosi di D’Ursi e Fossati nella seconda frazione. Benissimo anche in uscita su David nel secondo tempo. Viene beffato in pieno recupero dal colpo di testa di Tommasini a distanza ravvicinata.
BRUSCAGIN 5,5 – Gara soprattutto di amministrazione. Concede poco e nulla a un cliente scomodo come D’Ursi. Commette qualche errore in fase di costruzione, ma la puntualità e l’attenzione in chiusura vengono meno proprio nel finale in cui insieme a Bassoli si perde Tommasini tutto solo sul secondo palo.
ARENA 7 – Rientra da titolare al centro della difesa per sostituire lo squalificato Nador, giocando un tempo di grande fame e concentrazione. In anticipo è sempre puntuale ad arginare i tentativi di Maisto e soprattutto di Tommasini sul finale della prima frazione. Si fa vedere anche in fase offensiva dove dopo essersi divorato il vantaggio su invito di Mignanelli: è bravo a staccare in terzo tempo sul calcio d’angolo di D’Orazio al 19’ per portare avanti i suoi. Sfortunatamente la sua gara termina dopo un solo tempo per l’ennesimo problema fisico della sua stagione (dal 1′ s.t. POLITO 6 – Entra con il compito di mantenere alta la soglia della concentrazione della retroguardia e lo fa facendo subito sentire il fisico con un intervento duro su Durso. Nel momento del forcing offensivo del Gubbio non va in affanno, confermando quanto di buono fatto vedere nell’ultima gara).
BASSOLI 5,5 – Come Arena torna titolare dopo essersi messo alle spalle il risentimento all’adduttore che lo aveva tenuto fuori nelle ultime due. Nel primo tempo ci mette un po’ ad ingranare, soprattutto in fase di costruzione, salvo poi riprendersi al meglio con tanti buoni interventi in anticipo e una serie di tentativi rimpallati, non ultimo quello di Tommasini a metà ripresa. Rovina la sua prova perdendosi completamente in marcatura il centravanti avversario al 96′.
CALAPAI 5,5 – Cerca spesso la verticalizzazione verso le punte, a volte anche un po’ alla cieca. L’idea è efficace in avvio, ma il netto abbassamento del baricentro lo porta a dover giocare in mezzo al campo non sempre con precisione. Non c’è invece nulla da rimproverare sulla pressione e l’abnegazione in fase di non possesso.
ZAMMARINI 5 – Tanta corsa a vuoto. Sbaglia poco nelle letture senza palla ma non sembra mai offrire mai una soluzione adeguata nei momenti in cui il pallone scotta.
BUCHEL 4,5 – Viene preferito a Radrezza ma si dimostra irritante per la maggior parte del tempo. Lento e senza idee (dal 23′ s.t. TAROLLI 6 – Viene buttato nella mischia in una parte di gara parecchio complicata visto che la SPAL è costretta a difendersi con le unghie e con i denti nella propria metà campo. Il ragazzo mostra comunque personalità già al suo primo pallone toccato con una buona entrata in scivolata per sradicare un buon pallone sulla trequarti difensiva).
D’ORAZIO 6 – È uno dei più propositivi. In fase di costruzione si abbassa spesso largo sulla destra per offrire a Calapai la giocata verticale sulla punta, per poi andarsi a inserire alle spalle degli esterni con grande efficacia. Non è sempre preciso nell’ultima giocata, ma la sua trasformazione non può che essere presa da esempio. Serve inoltre il quinto assist stagionale con un corner battuto magistralmente sulla testa di Arena (dal 34’ s.t. RADREZZA 5 – Rileva un D’Orazio stremato senza mai entrare in partita. Perde completamente la bussola nel gestire le iniziative di Fossati che va prima vicino al pari servendo un cross per Fossati e poi con un tiro che il portiere della SPAL riesce a respingere).
MIGNANELLI 6 – Partita a due facce quella dell’esterno biancazzurro. Nel primo tempo si mette subito in luce con un elegante velo per Rao, con una sgasata che costa a Zallu l’ammonizione e infine con una sterzata e un cross preciso per la testa di Arena che finisce clamorosamente fuori. Nel secondo tempo cala di ritmo, sicuramente anche per le difficoltà della squadra.
RAO 5 – Si muove tanto per non dare punti di riferimento, ma diverse volte si trova a litigare con il rimbalzo della palla, facendo quel tocco in più o allungandosi troppo la sfera. Il terreno di gioco non lo favorisce, ma quando la squadra necessita di rifiatare non sembra riuscire con le sue classiche accelerazioni a portare il pallone lontano dall’area. La sua partita è condizionata anche da un giallo per proteste (dal 34′ s.t. CONTE ng – Entra nel finale con la speranza di replicare il gol in contropiede messo a referto con il Legnago. Non tocca alcun pallone degno di nota e si prende un giallo allontanando la palla su una rimessa laterale in maniera abbastanza inutile).
ANTENUCCI 5 – Cerca con grande spirito di aiutare la squadra facendo salire le mezzali sui tentativi di sponda. Nel primo tempo se la cava, poi va un po’ in riserva e cerca di abbassarsi per dare una mano al pacchetto arretrato. Respinge bene un tentativo di D’Ursi con la testa, ma il suo secondo tempo si limita purtroppo solamente a questo.
DOSSENA 5 – Lui il carattere ce lo mette, ma la sua SPAL propone gioco per circa 20 minuti prima di rimanere vittima delle sue ansie. Che sono comprensibili, ma starebbe a lui (e alla dirigenza) trovare soluzioni perché i punti persi in questo modo iniziano ad accumularsi e a fine stagione potrebbero pesare enormemente. Se poi a incidere sul rendimento sul campo ci sono dei problemi societari sarebbe il tempo di dirlo apertamente.