Il primo acquisto biancazzurro della sessione invernale di calciomercato è Hamza Haoudi (2001), talento di origine marocchine nato e cresciuto in Toscana, che ha già debuttato con i biancazzurri in occasione di SPAL-Perugia. Dai primi minuti di gioco è riuscito a suscitare un discreto interesse sulle sue qualità, ma la sua condizione fisica resta il dubbio principale per il resto della stagione.
A rompere il ghiaccio nella sala stampa del centro sportivo “G.B. Fabbri” ci ha pensato il direttore sportivo Alex Casella, che oltre a spendere delle buone parole sul ragazzo ha dato qualche aggiornamento sulle intenzioni della SPAL in questa finestra di mercato.
“Do il benvenuto a Hamza, un giocatore che avete visto già all’opera nell’ultima partita casalinga in cui ha avuto modo di dare una mano alla squadra. È un ragazzo che è stato vicino a vestire la nostra maglia in estate, ma all’ultimo sfumò. Ringrazio lui per la voglia che aveva di venire alla SPAL, oltre che di dare una mano a una squadra in difficoltà. La classifica di oggi non è di certo la classifica che ci aspettavamo cinque mesi fa, quindi il fatto che lui abbia scelto di venire qui invece che accettare altre proposte gli fa onore. Questa decisione può solo che rafforzare il rapporto che c’è, poiché abbiamo già lavorato con lui, sia io sia il mister. Entra nello scacchiere del centrocampo per dare più qualità, oltre che dare una mano alla squadra a livello numerico. È chiaro che in questi mesi abbiamo avuto difficoltà di questo tipo, quindi sarà un giocatore davvero utile, come è successo domenica scorsa. La sua qualità e la sua positività sarà messa a disposizione della squadra”.
La palla è poi passata allo stesso Haoudi, che prima di rispondere alle domande della stampa ha ringraziato la società per l’opportunità di intraprendere questo nuovo percorso con la sua nuova squadra: “Ringrazio la fiducia del presidente e di tutta la società. Sono felice del contratto anche per il prossimo anno, ma prima di tutto voglio concentrarmi su questi sei mesi”.
PRIME SENSAZIONI – “Chiaramente la SPAL parla da sé. Questa piazza non appartiene a questa categoria, merita qualcosa di diverso. In più i tifosi sono spettacolari, riempiono la curva ogni domenica. Le prime sensazioni non possono che essere buone: ho avuto modo di giocarci contro tre anni fa in serie B, quando vestivo la maglia del Frosinone. Sono molto felice di essere qui e di dare una mano alla squadra. Prossima sfida con la Lucchese? Sarà strano giocare nello stadio della città in cui sono nato, ma non vedo l’ora di tornare. Non può che essere una partita speciale per me”.
DOSSENA – “Col mister ci ho già lavorato a Vercelli, assieme al direttore (Casella, ndr.). Personalmente mi ci trovo molto bene: quando mi ha chiamato non ho esitato a raggiungerlo”.
RUOLO – “Nasco come mezzala, ma all’occorrenza posso anche fare il trequartista o il mediano basso. Tuttavia mi baso principalmente sulle scelte del mister: l’importante è dare tutto me stesso e seguire le indicazioni dei mister. I vecchi paragoni con Hamsik? È un grande onore, ma credo fosse solo un soprannome che mi diedero a Livorno al primo anno di serie C, dove sono riuscito a fare bene. Cerco di rubargli qualcosa: è stato un giocatore formidabile, ma la cosa più importante per me è aiutare la squadra”.
CONDIZIONE FISICA – “Stare fermo sei mesi non fa mai bene a un giocatore. È pur vero che mi sono allenato tutti i giorni, sia con la squadra sia individualmente. Quando ero a Frosinone ho chiesto di scendere in Primavera per potermi allenare con più frequenza, anche con l’utilizzo del pallone. Spero di ritrovare presto la condizione, ma sono sicuro di farcela in poco tempo. Ora mi sento decisamente meglio rispetto a prima, poiché lavorare con la squadra è una cosa totalmente diversa. Attualmente mi sento una settantina di minuti nelle gambe: i venti contro il Perugia li ho tenuti molto bene, quindi sono fiducioso”.