foto Roberto Manderioli
Dinamica Media – leaderboard
Dimedia – leaderboard

Trovare un rimedio a situazioni problematiche che si manifestano sistematicamente all’interno del corso di una stagione non è mai semplice. Ne è testimone mister Andrea Dossena che, al di là dei gol subiti dalla SPAL – ben 39 sulle 23 partite disputate in campionato (peggio hanno fatto solo il Legnago con 45) – non sembra aver trovato l’equilibrio a un reparto difensivo già stato nell’occhio del ciclone per i numerosi gol presi da situazioni di palla inattiva durante il corso delle precedenti settimane. 

Con il gol incassato da Durmush nel secondo tempo di SPAL-Sestri Levante, i biancazzurri hanno fatto registrare un altro dato parecchio preoccupante che certifica i problemi difensivi anche da un punto di vista della gestione: sono infatti 12 (!) i punti persi da situazioni di vantaggio della SPAL durante il campionato. Un capitale enorme, soprattutto se si considera che tra le squadre della colonna destra della classifica quella di Dossena è stata tra le migliori nello sbloccare il risultato – 12 volte – eppure è spesso entrata in crisi, vanificando così la possibilità di portare a casa punti preziosi. Spesso sono proprio gli allenatori a legare questo concetto alla maturità di un gruppo e per questo all’esplicita domanda effettuata nel post partita, mister Dossena ha risposto:

“Che la SPAL abbia perso ben 13 punti da situazione di vantaggio è una cosa che purtroppo so bene. Ne parlavo anche con i ragazzi nel discorso che ho fatto prima della partita. Se per mezz’ora ho dominato l’avversario non è che per magia nel tempo restante divento inferiore, quindi si tratta di muri e convinzioni che siamo noi stessi a costruirci, finendo per limitarci. Per questo dico che c’è da lavorare sia a livello di fisico sia di testa, perché se ripetutamente arrivo al 55′ o al 60′ e inizio a calare, e calando regalo palloni utili agli avversari, poi mi metto automaticamente sotto attacco e quindi la partita si trasforma anche agli occhi dei giocatori stessi. Non ho spiegazioni logiche per questo, anche perché sennò l’avrei già risolto”.

I  primi punti persi dalla SPAL da situazioni di vantaggio si rifanno infatti agli scontri di fine ottobre con le due toscane Arezzo e Pianese. Nella prima di queste, dopo un primo tempo positivo concluso con il gol del vantaggio di Karlsson, è decisivo un blackout di dieci minuti dei biancazzurri che si fanno rimontare dai gol aretini di Renzi e Gaddini. Mentre nella seconda la doccia gelata arriva addirittura nel recupero del secondo tempo, con il gol di Mignani sugli sviluppi di un calcio da fermo che pareggia il gol di Rao dopo una partita interamente controllata. Successivamente è stato il turno della Ternana che, sfruttando la superiorità numerica (espulsione di Bruscagin) per un tempo, ha ribaltato il gol di Karlsson con un sonoro 4-1 che ha portato le firme di Curcio, Donati, Cianci e Ferrante. E ancora, è stata la volta del Gubbio che a metà dicembre con il colpo di testa di Tommasini al 95’ ha trovato la risposta all’altra capocciata di Arena. Infine la beffa di sabato scorso col Sestri Levante dopo una prima mezz’ora di controllo del gioco. 

Anche quando ha fatto risultato passando in vantaggio la SPAL ha spesso rischiato parecchio. Si pensi alla partita d’andata col Carpi con una mezz’ora finale da brividi, la strenua resistenza a Rimini, e il vantaggio di due gol a Lucca completamente buttato via prima che arrivasse D’Orazio a sistemare le cose.  Un dato che fa ancor di più suonare il campanello d’allarme su una situazione che va quanto prima risolta per permettere alla SPAL di raggiungere la salvezza.

Lascia un commento