foto Filippo Rubin
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Come ogni mercoledì sera l’appuntamento in diretta de LoSpallino@Live ha permesso agli appassionati di SPAL di discutere di diversi argomenti, fra cui la prestazione deludente contro il Sestri Levante ma anche gli sviluppi del mercato di gennaio quando si avvicina la fase finale della sessione. Una grossa mano a tal proposito l’ha data il direttore sportivo Alex Casella con un collegamento che ha permesso di analizzare alcuni dei temi di più stretta attualità. Il responsabile dell’area tecnica ha anche approfittato dell’occasione per ufficializzare l’ingaggio di Cristian Spini (2001) dal Trapani.

SPINI – “Sicuramente sarà a disposizione del mister per la prossima partita, poi se giocherà o meno questo non lo so. Andrea di solito aspetta almeno venerdì prima di fare la formazione: non avendo ancora mai fatto un allenamento con noi non credo sia già stato deciso se giocherà o meno. Sono contento del suo arrivo perché era uno di quei giocatori che abbiamo seguito sin da agosto, ma poi il Trapani si era inserito prepotentemente nella trattativa con argomenti economici molto pesanti. Sicuramente la voglia del ragazzo di indossare la maglia della SPAL ci ha aiutati in questa finestra di mercato, perché ha avuto la pazienza di resistere ad altre chiamate, nonché di aspettare che si sbloccasse il nostro mercato in entrata. È vero anche che la situazione a Trapani è un po’ turbolenta: la squadra ha cambiato tre allenatori, tre direttori sportivi e si è ritrovata con circa 35 giocatori tesserati nel giro di cinque mesi. A mio avviso Spini non si trovava benissimo con il modulo di gioco attuale, perché lui dà il meglio di sé quando gioca da attaccante esterno. Penso che venire alla SPAL sia una grande opportunità per lui, poiché arriva in una piazza importante e giocherà in un modulo più congeniale alle sue caratteristiche. Sono convinto che in questo ambiente possa fare anche meglio di quanto aveva fatto nella sua esperienza al Lumezzane da neopromosso (5 gol e 5 assist)”.

ATTACCO – “Zilli è un giocatore che in questa finestra di mercato non si muoverà, perché per il momento il Cosenza non lo reputa cedibile. In più il ragazzo sta avendo spazio e presumibilmente la sua scelta è quella di giocarsi le sue carte in serie B. Per Ongaro il discorso è leggermente diverso: siamo stati vicinissimi a lui prima che poi cominciasse a segnare a raffica nelle ultime partite. È vero che il suo profilo rispecchia un po’ ciò che stiamo cercando e ciò che ci serve lì davanti. Stavo leggendo qualche commento mentre ero in attesa e ho visto che si è parlato anche di Parravicini del Sestri Levante: è un giocatore di grande struttura, ma noi vorremmo uno anche in grado di accelerare in campo aperto. In questi giorni per Ongaro si sono fatte avanti Avellino, Pescara e lo stesso Trapani, quindi la concorrenza è alta. Non parlerei di obiettivo sfumato, ma diciamo che stiamo valutando anche altre soluzioni, perché una società come il Trapani ha dimostrato di avere la possibilità economica migliore di quasi tutte le altre realtà della categoria. Questo in sede di trattativa fa la differenza. Vedremo nei prossimi giorni cosa si riuscirà a fare: sicuramente cercheremo di avere un altro giocatore in attacco. Noi in realtà un elemento con le caratteristiche di cui abbiamo bisogno lo abbiamo sempre avuto (Karlsson, ndr.), ma purtroppo ha sempre avuto qualche problema fisico. Ora sta bene e già nella prossima potrà rientrare, così da dare una mano alla squadra e a Mirco (Antenucci), che tiene la bandiera dell’attacco in mano da un bel po’ di partite. È necessario cercare un’altra soluzione per stare del tutto tranquilli a livello numerico”. 

CENTROCAMPO – “Da qui fino alla fine del mercato cercheremo di trovare qualche innesto anche in mezzo al campo, ma di certo non agiremo tanto per farlo. Se riusciremo a trovare qualcuno in grado di fornirci un apporto diverso allora potremo ragionarci, ma nel caso contrario rimarremmo così come siamo ora”.

MERCATO IN USCITA – “Per quanto riguarda Buchel credo sia stato giusto rispettare le volontà del giocatore. In estate non siamo riusciti a trovare la giusta soluzione per lui, cosa che invece è successa in questa finestra di mercato. Nell’ottica di rinnovare un po’ l’organico per il futuro abbiamo valutato, assieme al mister, di virare su profili con caratteristiche diverse, com’è successo nel caso di Haoudi. Discorso analogo anche per Radrezza: abbiamo dieci giorni per lavorare sulla migliore decisione per tutti. Se Igor dovesse rimanere dovrà essere pronto a dare molto di più di quanto si è visto in questi primi sei mesi. La priorità deve essere quella di mettere la SPAL davanti a tutto: chiunque non sarà in grado di farlo, allora è chiaro che ci saranno dei ragionamenti diversi”.

RAO – “Rao sta suscitando grossissimo interesse da parte di società di serie A. Il Catanzaro non ci ha mai chiamati per palesare un suo interesse a intavolare una trattativa. Onestamente non credo nemmeno sia possibile per una società di serie B poter competere con le squadre della categoria superiore, che inevitabilmente si sono mostrate piuttosto interessate al ragazzo. La proprietà vuole tenerlo e penso che lui sia un giocatore importante per la squadra: con il ritorno del vecchio modulo, poi, è tornato a fornire quelle prestazioni che gli sono valse quei gol e quelle giocate molto importanti per il risultato finale delle partite. Insomma, è chiaro che è un giocatore che ci serve per recuperare i punti persi per strada”. 

STAGIONE – “Senza perderci a guardare cosa fanno gli altri credo sia opportuno concentrarsi su ciò che abbiamo qui e su quello che abbiamo raccolto, che è al di sotto delle aspettative. Ci sono stati periodi in cui avevamo 9-10 giocatori infortunati e questo ha inciso moltissimo sul nostro campionato. Dobbiamo puntare ad avere più giocatori disponibili, avere più freschezza mentale e più forza nelle gambe, perché tutti questi fattori hanno avuto un peso specifico. Sabato scorso abbiamo fatto 45 minuti di buon livello, poi siamo calati molto sia mentalmente sia fisicamente. Ecco, qui avere una ventina di giocatori disponibili e pronti per giocare avrebbe fatto la differenza. Se noi stiamo bene e abbiamo fiducia ritengo che possiamo uscire fuori da questa situazione”. 

Sabato ho visto una partita in cui per circa 45 minuti abbiamo giocato molto bene, soprattutto a centrocampo. Andando sui singoli ho visto molto bene D’Orazio, così come tutto il reparto è riuscito a giocare un calcio semplice, veloce e talvolta pulito. Da lì in poi abbiamo perso troppi palloni con Awua, qualche svista di Zammarini e più in generale i giri del motore della squadra si sono abbassati. Ci aspettiamo molto di più anche da El Kaddouri, perché sono convinto che questo tipo di giocatori possano darci una grande mano. Haoudi ha fatto già vedere di che tipo di giocate è capace e penso che appena troverà la condizione potrà incidere notevolmente, anche in fase di interdizione”.

BIDAOUI – “Aveva trovato un po’ di continuità, poi qualche problema fisico l’ha frenato nella continuità. Capisco l’arrabbiatura dei tifosi: se un giocatore arriva qui e fa male, il primo responsabile sono per forza io. Nel mio lavoro è bravo chi sbaglia meno: a oggi il risultato è questo e ne prendo atto. A settembre, col mercato chiuso, non ho avuto molte altre alternative e ho sperato che per questa parte di campionato non avesse tutti questi problemi fisici. A prescindere dalla prestazione contro il Sestri, cercheremo di lavorare su di lui in modo che ci possa dare qualcosa in più, vista la grande fiducia che gli abbiamo dato”.

TACOPINA – “Il presidente lo sento quotidianamente: non c’è una singola operazione di mercato che non venga prima condivisa con la proprietà. Lui, così come Marcello Follano, sono persone molto partecipi, seppure a distanza. Ormai sono sei mesi che lavoro qui e quasi tutti i giorni sento commenti negativi sulla società e sul fatto che la SPAL non riuscirà a rispettare le scadenze. Tuttavia loro continuano a mantenere salda la società e a darci la possibilità di poter investire sul mercato. Anche l’operazione di Spini ha richiesto un investimento non esattamente trascurabile. Il fatto che Tacopina non sia qui fisicamente è dato dagli impegni professionali, non ultimo il processo al quale sta lavorando ora a Los AngelesPerò posso garantirvi che c’è sinergia. Posso anche comprendere che la piazza sia stata abituata a una proprietà locale, che dunque era molto più presente e dava maggiore tranquillità”.

FUTURO – “Questa proprietà ha attraversato momenti davvero negativi, però ora sta cercando di dare continuità al progetto piuttosto che agire in modo affrettato come può essere capitato nelle stagioni precedenti. Non è facile, perché il calcio è un azienda che deve confrontarsi con dei tifosi, ma la volontà è quella di riuscire a programmare bene i prossimi anni. Con dei risultati ben diversi da quelli raccolti finora e una situazione migliore per quanto riguarda i contratti e le disponibilità economiche sul mercato si potrà costruire veramente qualcosa di buono. Mi dispiace per i tifosi, poiché da fuori non sempre si riesce a comprendere a pieno cosa c’è dietro le scelte di una società. Stiamo cercando, però, di fare delle operazioni ponderate, come inserire dei prospetti più giovani e più congeniali al modulo del mister”. 

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