A margine delle due conferenze di presentazione dei due nuovi acquisti Fabrizio Paghera (1991) e Cristian Spini (2001), il direttore sportivo biancazzurro Alex Casella ha fatto il punto sulla sessione di calciomercato invernale, dichiarando d’essere piuttosto soddisfatto di quanto fatto nell’ultimo mese mese.
BILANCIO – “Innanzitutto ci tengo a ringraziare Andrea Dossena e il suo staff per il lavoro svolto in questi mesi. Domani ci sarà la presentazione di mister Baldini ed entreremo nello specifico delle dinamiche che lo hanno portato qui. Parlando di mercato, la SPAL è stata molto attiva: abbiamo cercato di apportare delle modifiche su una squadra che in estate aveva tanti contratti sul groppone e che nel corso della sessione estiva si è mossa senza però riuscire a completarsi del tutto. Piano piano questa rosa è stata sistemata in questo mese: siamo riusciti a centrare tutti i nostri obiettivi di mercato grazie anche a qualche mese di ragionamento che ci ha permesso di avere le idee chiare ed essere più lucidi. Siamo riusciti a concretizzare delle operazioni nei ruoli in cui avevamo maggiormente bisogno, completando così l’organico per la seconda parte di stagione. Assieme alla proprietà abbiamo cercato di ragionare nel medio periodo: non dobbiamo dimenticarci che l’attuale stagione non sta andando bene e quindi questo avrebbe potuto richiedere un intervento più deciso sul mercato. Tuttavia l’obiettivo di questa società è di mantenere un certo equilibrio economico e di porre delle basi su cui costruire per il futuro”.
CAMBIO ALLENATORE – “Effettivamente le 48 ore che ci sono servite per maturare questa decisione sono state viste come tante, secondo il nostro punto di vista temporale. Tuttavia non sono così tante se consideriamo dove si trova al momento la nostra proprietà, ovvero dall’altra parte del mondo (Stati Uniti, ndr.). Il fuso orario ha inciso sull’organizzazione dei diversi meeting per prendere la decisione finale. Abbiamo tirato le somme subito nel post partita di SPAL-Milan Futuro, ma solo nei giorni successivi abbiamo deciso poi di agire formalmente. Personalmente mi è dispiaciuto molto ufficializzare questo esonero: come già ho accennato proprio dopo la partita di domenica, se avessi visto che il mister non sentiva gli stessi stimoli e la stessa voglia di cambiare le cose come a inizio stagione sarei stato il primo a richiedere dei provvedimenti anche due mesi fa. Io non ho mai visto questa cosa, anzi. Al mister ho sempre riconosciuto la voglia, la tenacia e la determinazione giusta per uscire da questo momento. È pur vero che la sconfitta contro una diretta concorrente per la salvezza ha inciso molto sulla decisione presa dalla proprietà. Sappiamo che in questo lavoro siamo figli degli episodi e in questo momento c’è bisogno di lucidità e di programmazione. Professionalmente nutro un profondo rispetto per Andrea, ma forse ora serviva cambiare e portare una nuova guida tecnica, con l’auspicio di poter risollevare le sorti di questa stagione nelle prossime 13 partite”.
“I colloqui con mister Baldini sono stati davvero molto brevi. Io ero a Milano per proseguire le varie trattative di mercato e questo ci ha fatti arrivare tardi nel chiudere definitivamente la trattativa. Personalmente lo conosco bene perché l’ho spesso incontrato da avversario: predilige un sistema di gioco incentrato sul 433, anche se nelle sue recenti esperienze ha avuto modo di lavorare anche su schemi di gioco diversi, utilizzando persino una difesa a tre. In questi giorni sta conoscendo la squadra e sta lavorando per trovare il miglior modulo da utilizzare sin da subito contro l’Entella, formazione che gioca prevalentemente con un 352. Sono certo che il mister riuscirà a trovare la giusta quadra, magari valutando l’utilizzo di una doppia punta a discapito di una linea difensiva a quattro. Questa è una settimana di studio prima di affrontare la prima della classe: è giusto che il mister lavori in serenità per preparare una sfida davvero insidiosa”
“Partendo dal presupposto che fra la rescissione con il Lecco e l’ufficialità del suo arrivo a Ferrara di tempo ce n’è stato davvero poco per potersi soffermare sulla questione mercato assieme all’allenatore. Nonostante ciò abbiamo provato a renderlo partecipe sin da subito, come è successo nella trattativa di Parigini. Sin da subito si è dimostrato piuttosto contento della squadra a sua disposizione e non vedeva l’ora di iniziare ad allenarla. Come evidenziato dallo stesso allenatore, poi, ad oggi la SPAL è al completo e con diverse alternative per ruolo. Naturalmente è un aspetto da non sottovalutare”.
RADREZZA – “Baldini punta su tutti e si aspetta il massimo impegno da tutti. Quando le cose non funzionano la colpa è collettiva. Ci fosse un solo colpevole la cosa più semplice da fare sarebbe cacciarlo via. Sicuramente il percorso di Igor non è stato del tutto positivo: durante questo mese ci sono state delle occasioni di mercato che però non si sono concretizzate. È stata passata una spugna sul tavolo, quindi chiunque sia rimasto qui deve dimostrare di voler migliorare le cose e di lasciare un segno positivo in questi ultimi sei mesi. C’è grande disponibilità: il mister ha una vasta scelta e questa competitività non può che essere un aspetto positivo”.
SAIANI – “Il ragazzo non voleva rinnovare con la SPAL e non ci sono stati i giusti mezzi per poter eventualmente rivalutare la scelta, poiché c’è sempre stata una certa insoddisfazione. In linea di massima non c’era solo la volontà di provare una nuova esperienza come già successo per altri giovani girati in prestito fra serie D e Serie C, ma anche quella di slegarsi da una realtà come quella biancazzurra. Abbiamo quindi deciso di cedere il giocatore all’Entella, inserendo dei bonus e dei premi sulle future rivendite per evitare una possibile perdita a livello economico. È importante perché se non avessimo cercato di valorizzare gli investimenti e il duro lavoro fatto dalla SPAL in questi anni proprio sul ragazzo sarebbe stato davvero un grande peccato”.
CONTI – “Noi abbiamo sempre cercato di lavorare con equilibrio. La società ha delle idee molto chiare dal punto di vista aziendale, nonché sulla visione del progetto a medio-termine. Il calcio a lungo termine è un’utopia, al contrario invece di una prospettiva incentrata sul bienno o triennio. La volontà era dunque quella di abbassare un monte ingaggi pesante e cercare di avere la possibilità di poter scegliere il tipo di mercato da fare. In questi mesi abbiamo cercato di mantenere un certo equilibrio aziendale, come voluto dalla società. A mio avviso, poi, abbiamo fatto degli innesti di livello, pur sempre seguendo i principi fondamentali della società. Posso confermare che la società è presente: capisco l’insoddisfazione generale, però è importante che ci sia una certa prospettiva. Dobbiamo cercare di fare delle scelte oggi affinché un domani ci si possa fare affidamento”.