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Nessuna sorpresa a Chiavari: la solita e fragile SPAL ci mette otto minuti per incassare due gol dalla Virtus Entella, compromettendo così una partita già difficile di suo. Quanto fatto vedere dopo il pesante svantaggio non è tutto da buttare, ma va da sé che per provare ad allontanarsi dalla zona playout servirà altro.

VOTO DI SQUADRA 5,5 – Se dietro si dorme è dura cavare qualcosa da partite complicate come queste. La Virtus Entella non fa niente di spettacolare, ma buca la SPAL in due situazioni già viste e riviste nel corso della stagione. Nel primo tempo il solo Antenucci cerca di combinare qualcosa e riesce a impensierire Del Frate in due occasioni. Nella ripresa i cambi e la momentanea superiorità numerica sembrano quasi portare l’inerzia sui binari favorevoli, ma l’esuberanza di Molina fuga ogni speranza, eccezion fatta per la zuccata di Parigini. Caratterialmente si è visto qualcosa in più e lo dimostra un secondo tempo sbilanciato in avanti, ma il tempo per invertire la rotta è sempre meno.

GALEOTTI 5,5 – Colpito due volte a freddo. Sull’1-0 si ritrova a tu per tu con Casarotto, smanacciando il tentativo di tocco sotto in uscita ma lasciando lì il pallone a disposizione per il dieci di casa. Sul raddoppio Castelli calcia da distanza ravvicinata e la sensazione in presa diretta è che si potesse anche azzardare l’uscita. Bravo in avvio di ripresa a neutralizzare il destro potente di Franzoni.

CALAPAI 4,5 – Sua la marcatura sbagliata su Castelli che segna il 2-0, ma è solo la punta dell’iceberg di un inizio gara terrificante. Di Mario scherza con lui e Bruscagin in più di un’occasione, lasciandolo anche sul posto in maniera abbastanza evidente in chiusura di primo tempo. Prova a reagire mettendo dentro qualche cross e cercando la soluzione personale nel secondo tempo, ma ci mette anche diversi palloni regalati agli avversari (dal 42′ s.t. PARIGINI 6,5 – Debutta per il tutto-per-tutto finale. Un’accelerazione su cui non gli viene fischiato il fallo e il colpo di testa preciso che dà speranze nel recupero. Nient’altro nei pochi minuti a disposizione, ma è un gol che comunque potrebbe cambiare il significato del suo acquisto).

BRUSCAGIN 5 – Rispolverato da centrale, perde il duello chiave che mette in porta Casarotto per l’1-0 immediato. Al di là della ruggine, non pare essere interprete ideale con questi compagni e contro questi avversari.

BASSOLI 5 – Neanche il tempo di prendere le misure che Casarotto lo anticipa, si invola e porta avanti l’Entella. È uno dei più in difficoltà in impostazione, con il campo veloce che di certo non lo aiuta.

MIGNANELLI 5,5 – Anche lui subisce l’avvio-shock sbagliando almeno un paio di scelte in uscita con la palla. Recupera con il passare dei minuti affidandosi a una buona dose di grinta in spinta e in copertura. Il meno peggio della linea difensiva, ma alterna giocate d’astuzia a errori banali.

ZAMMARINI 5 – Il nuovo mister lo aveva preso come esempio in conferenza stampa, sottolineando il rendimento sotto le sue capacità. Non si discosta da quanto fatto vedere finora con l’ennesima prova anonima. Un colpo di testa su cui poteva fare meglio a pochi passi dalla porta e nient’altro (dal 19′ s.t. SPINI 5,5 – Ci prova con il mancino dopo un buon movimento premiato da Rao, non centrando la porta. Intraprendente nelle poche occasioni in cui entra nel vivo, si assenta però a tratti).

PAGHERA 6 – Riproposto al centro, non si limita a compiti di rottura ma cerca anche di badare al sodo in costruzione con qualche buona palla verticale. Spettatore incolpevole sui due gol, prova a rendersi utile con un paio di cambi gioco, ma la sua partita dura solo mezz’ora quando chiede il cambio per un problema muscolare si spera di lieve entità (dal 33′ p.t. RADREZZA 6 – Con il cambio in panchina era uno degli indiziati per ritornare in auge e l’infortunio di Paghera lo riporta in campo più in fretta del previsto. Al decimo della ripresa va a centimetri dal gol con un mancino da fuori sugli sviluppo di calcio d’angolo. Cerca di far girare la squadra, anche se non ha molte opportunità per farlo. Intraprendente, almeno quello).

AWUA 4,5 – In avvio è bravo a chiudere di testa in ripiego, in fase di possesso però pesano tanto i suoi limiti tecnici. Si fa davvero fatica a trovare altro di positivo nella sua partita, considerando che va in difficoltà ad ogni discesa dei liguri, e quando ha la palla nei piedi dimostra inadeguatezza che accentua ancora di più la già confusionaria collocazione in campo della SPAL. Diffidato e ammonito, salterà il Rimini (dal 1′ s.t. D’ORAZIO 5,5 – Viene ammonito dopo dieci minuti ancor prima di toccare un pallone e anche lui come Awua e Molina era diffidato. Si ritrova presto a dover coprire le spalle a Radrezza, pur con licenza di offendere. Tanto nervo, anche non necessario, ma ben poca concretezza. Buono invece il calcio d’angolo battuto sulla testa di Parigini).

KARLSSON 4,5 – Lui e Molina sono le punte di struttura a sostegno di Antenucci schierato centralmente. A differenza del nuovo arrivato, che perlomeno tocca qualche pallone, il suo apporto è praticamente nullo. Giocatore da recuperare perché pare davvero un entità estranea a questa squadra (dal 1′ s.t. RAO 6 – Pronti via e parte in contropiede solitario facendosi settanta metri di campo in velocità, ma tarda il tentativo di conclusione con il sinistro e si fa chiudere da Del Frate. La sua velocità è un fattore e infatti scappa anche via mettendo un cross non sfruttato da Molina).

ANTENUCCI 6 – La sua posizione è l’ago della bilancia tra la trequarti e l’attacco centrale. Come sempre è il trascinatore e prova a dare la scossa ai suoi: al ventesimo colpisce il palo, alla mezz’ora impegna Del Frate con un gran sinistro. L’ultimo ad arrendersi.

MOLINA 4 – Prima da titolare: Baldini lo propone in una posizione ibrida in cui agisce quasi come ala sinistra. Non rimane granché della sua prova in termini di gioco, ma si vede quanto meno la voglia di provarci in qualche protezione palla e qualche sponda tentata. Fa prendere il secondo giallo a Karic in duello aereo, ma poi è altrettanto ingenuo a colpire Di Mario su una situazione analoga: già ammonito, e avrebbe saltato Rimini in quanto diffidato, prende il rosso diretto ristabilendo la parità numerica.


BALDINI 5,5
– Il suo piano-partita diventa carta straccia in neanche dieci minuti a causa di una difesa che si conferma imbarazzante, a prescindere dagli interpreti. Quello sarà il fronte sul quale dovrà lavorare tantissimo in ciò che resta del campionato. Ma comunque le scelte iniziali non convincono granché: Molina, Antenucci e Karlsson insieme producono molto poco (se non con qualche eccezione rappresentata dall’eterno capitano) e la rinuncia a Rao toglie velocità e imprevedibilità. Gli servirà senz’altro tempo per entrare nei meccanismi e capire il miglior vestito tattico, anche a fronte di squalifiche e infortuni (stavolta Paghera) che lo costringeranno a trovare soluzioni alternative.

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