foto ufficio stampa Rimini Football Club
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La SPAL si prepara ad affrontare il Rimini in quella che sarà la prima gara di mister Baldini al Paolo Mazza. Un derby dalle implicazioni significative per la classifica e che mette di fronte due squadre reduci da momenti molto diversi. I biancazzurri che arrivano dopo 3 sconfitte consecutive (Carpi, Milan Futuro e Virtus Entella) e gli ospiti imbattuti da ben 5 gare e freschi di qualificazione alla finale di Coppa Italia di serie C. Per comprendere meglio il momento dei biancorossi abbiamo sentito il collega Alessio Pranzetti del Corriere Romagna.

Prima delle ultime due gare, vinte contro Ascoli e Trapani, il Rimini veniva da un periodo non brillantissimo fatto di 5 pareggi in 6 gare. Si può dire che nell’ultima settimana è arrivata una svolta in termini di entusiasmo e risultati?
“Sicuramente il Rimini è riuscito a svoltare un periodo complicato in termini di risultati. È pur vero che sono cinque partite che non perde e questo non è mai successo in questa stagione. La striscia di risultati utili consecutivi si è sempre fermata a quattro. Poi è chiaro che il Rimini non riusciva a vincere perché non faceva gol: su cinque pareggi ottenuti il risultato è sempre stato lo stesso (0-0). Dopo le vittorie contro Ascoli e Trapani c’è grande entusiasmo: d’altronde i biancorossi non avevano mai raggiunto una finale di Coppa Italia di serie C in 113 anni di storia”.

Finora il Rimini ha segnato tanto quanto la SPAL (30 gol) ma ha anche la terza miglior difesa del girone (20): Buscè punta di più sulla solidità o in alcuni periodi c’è stato un problema con la produzione offensiva?
“Mister Buscè punta principalmente sulla solidità. Andando nel dettaglio, il Rimini gioca con un portiere che dialoga molto con i cinque difensori a disposizione, ovvero i tre centrali e i due laterali alti, i quali possono diventare dei veri e propri terzini all’occorrenza. È una squadra che gioca con il baricentro basso e questo le permette di prendere pochi gol, ma al contempo impedisce di farne altrettanti. Martedì (contro il Trapani, ndr) ha creato tanto, così com’è successo a Pontedera e Perugia. Tuttavia il Rimini non è quel tipo di squadra: ogni tanto può capitare la partita giusta, ma mediamente il gol fa fatica ad arrivare”. 

In linea generale la squadra sta rispettando le aspettative di inizio stagione? La piazza come sta vivendo questo momento, a maggior ragione vista la conquista della finale di Coppa Italia di serie C?
“Non ci sono particolari differenze fra questa stagione e quella precedente, se non qualche punto di più. A mio avviso il Rimini sta rispettando le aspettative, anche perché questa squadra è solita viaggiare nei reparti medio-bassi della zona playoff. L’unica vera differenza risiede nella finale di Coppa Italia, visto che nella scorsa stagione i biancorossi si sono dovuti arrendere in semifinale contro il Catania. La serata di martedì è stata davvero bella: mister Buscè ci puntava molto, ma l’ambiente non ci ha mai creduto così tanto. Ora si spera che questo traguardo possa essere anche un trampolino di lancio per il proseguimento della stagione, a partire proprio da domenica contro la SPAL”.

Nella finestra di calciomercato invernale il Rimini ha effettuato sei operazioni: come valuta la gestione del mercato della società? E che impatto hanno avuto i nuovi acquisti?
“Personalmente penso che questo sia stato un mercato buono: Leonardi non ha ancora giocato perché deve ancora adattarsi al gioco di Buscè. Inoltre non è proprio al 100%, quindi vedremo se riuscirà a giocare qualche minuto da qui al termine della stagione. Ci si aspetta molto da lui, anche perché un paio di anni fa la Gazzetta dello Sport lo descrisse come un centravanti simile a Lautaro e Vieri. Discorso analogo per Gagliano, che però è riuscito a disputare qualche spezzone di partita. L’acquisto migliore è Conti, centrocampista con tanta gamba che riesce a offrire il meglio di sé quando subentra dalla panchina”.

Come sta andando la stagione degli ex biancazzurri De Vitis e Ubaldi?
“Ubaldi sta avendo qualche difficoltà: il suo rendimento è al di sotto delle aspettative. Di solito quando parte dalla panchina fa bene, mentre nelle occasioni in cui viene schierato dall’inizio non incide molto. In più l’ex SPAL ha delle caratteristiche molto simili a Parigi e per questo il mister non li vede bene insieme. De Vitis invece dà sicurezza al reparto difensivo e mette a disposizione dei suoi compagni la sua esperienza nel ruolo. Sebbene abbia una certa età e spesso combatta con qualche infortunio di troppo, il suo apporto è molto importante”. 

Ci sono giocatori di cui la SPAL dovrebbe preoccuparsi maggiormente?
“Parigi è sicuramente un giocatore da temere, visto che sta attraversando un buon momento. A centrocampo occhio a Conti e Malagrida, che a gara in corso possono essere un’arma letale. Ultimo ma non per importanza, Cioffi è un altro profilo da tenere d’occhio: è un attaccante che ha tanta qualità e che, nonostante gli infortuni, può rappresentare un vero pericolo per le retroguardie avversarie”.

IPOTESI DI FORMAZIONE (352): Colombi; Bellodi, De Vitis, Lepri; Cinquegrano, Malagrida, Langella, Fiorini, Longobardi; Cioffi (Gagliano), Parigi.

INDISPONIBILI: Semeraro, Falbo, Brisku, Vitali e Jallow
SQUALIFICATI
: nessuno



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