La SPAL perde anche con il Campobasso e mette in fila la quinta sconfitta consecutiva di un orribile inizio di 2025 prendendo gol quasi subito e subendo il raddoppio dopo il rigore parato da Galeotti. La salvezza diretta dista cinque punti, con Perugia e Lucchese che devono ancora giocare, e la prossima giornata i biancazzurri andranno a Pescara. Il KO interno coi molisani ha conseguenze pesantissime in classifica ma non rispecchia fedelmente quanto fatto vedere in partita.
VOTO DI SQUADRA 5 – Ai punti la SPAL nel complesso gioca meglio e riesce anche a creare diverse occasioni, come le due nette con Spini e le due traverse colpite da Arena e Haoudi. Il problema è che nonostante il nuovo vestito tattico con tre centrali dietro la solidità è un utopia e la SPAL va sotto dopo tre minuti a difesa schierata, concedendo poi un rigore che (sulla respinta) chiude il match in coda al primo tempo. Partita di difficile analisi perché forse una delle migliori per interpretazione, impegno e pericolosità offensiva. D’altro canto però questa SPAL prende gol alla minima accelerazione, di nuovo in avvio di gara, e soprattutto non fa più punti. La ruota non gira, anche quando la prestazione potrebbe essere accettabile, bastano due occasioni agli avversari per fare bottino pieno al ‘Mazza’.
GALEOTTI 6 – Sul vantaggio del Campobasso sbagliano prima Arena e soprattutto Nador, ma lui ha le sue responsabilità nell’indecisione del movimento da fare. Di Nardo poteva fare quello che voleva, ma il mezzo passo con cui ferma la prima uscita sembrerebbe dargli una mano. Bravo a neutralizzare il rigore di Di Nardo, non può nulla sulla ribattuta i rete di Pellitteri. Rimane attento anche nel finale nell’unico tiro in porta che arriva.
ARENA 5 – Bifulco gli fa vedere i fantasmi quando lo fa uscire fuori tempo e imbuca di prima per il gol di Di Nardo. Stessa cosa quando lo salta in velocità a metà primo tempo andando a un passo dal raddoppio. Compensa con un paio di buoni anticipi in uscita, andando a un soffio dal gol con la consueta pericolosità in area avversaria sulle palle inattive e una bassa traversa colpita di testa nel primo tempo (dal 15′ s.t. KARLSSON 5 – Dentro per cercare alla disperata quantomeno il pareggio e riempire l’area, ne vede ben poche. Ha quantomeno il merito di impegnare Neri con il colpo di testa sulla cui respinta segna Antenucci).
NADOR 4,5 – Parte molto macchinoso e infatti dopo neanche cinque minuti Di Nardo gli scappa via in campo aperto e segna sull’imbucata di Bifulco, compromettendo ancora una volta la partita dai primi minuti. Non riesce a far valere i suoi centimetri e chili contro la rapidità degli uomini offensivi del Campobasso che lo lasciano spesso sul posto. Saltato in maniera quasi sistematica in velocità, alla lunga riesce a metterci qualche pezza con il fisico.
BASSOLI 5,5 – Si trova di fianco a Nador sul lancio che porta al vantaggio ospite, ma di sicuro non è il principale responsabile. Si spinge parecchio in avanti dando il suo apporto in termini di cross e arrivando pure alla conclusione con il destro in chiusura di primo tempo. Colpo di testa in avvio di ripresa sugli sviluppi di corner in cui la prende anche troppo pulita e finisce tra le braccia di Neri. Nonostante non garantisca sicurezza, a conti fatti è quello che ne combina di meno, perlomeno nell’ottica dei due gol subiti.
FIORDALISO 5,5 – Confermato titolare dopo la prova solida contro il Rimini, può anche alzare il suo raggio d’azione in fase offensiva. Svirgola in curva un bel cross di Parigini cercando la conclusione al volo, ma non poteva fare molto di più. Dietro soffre un po’ Martina e Bifulco, ma senza mai andare in apnea (dal 1′ s.t. CALAPAI 5 – Ci prova subito sugli sviluppi di una punizione con un destro fuori giri. Dietro continua a mettere in mostra le lacune e gli svarioni che gli stanno costando il posto. Errori in serie in appoggio, difficilmente i suoi cross creano situazioni pericolose).
RADREZZA 5,5 – In un centrocampo a due interni ha ancor di più nei piedi la bussola e la gestione del pallone. Bravo a cambiare fronte e in diversi recuperi palla uncinati in situazioni di difficoltà. Qualche errore di troppo però, specie quando è ora di verticalizzare.
AWUA 5 – Con Radrezza di fianco e l’inferiorità numerica in mezzo, ha compiti di interdizione e di copertura delle spalle del compagno in fase di impostazione. Fa il suo con qualche giocata essenziale e qualche imprecisione tecnica, seppur non grave (dal 1′ s.t. HAOUDI 6 – Come al solito alterna giocate di qualità ed efficacia a centrocampo a errori banali. Ha i piedi per cercare di cambiare la situazione e infatti colpisce la parte alta traversa con un destro da fuori. Cresce con il passare dei minuti intercettando palloni che escono dalla retroguardia molisana e cercando di renderli giocabili per i suoi).
MIGNANELLI 5 – In questo schieramento deve dare man forte a Bassoli, ma ha sicuramente più libertà per spingersi in avanti a sostegno di Parigini. In una di queste combinazioni crossa bene per Spini che non riesce però a ribadire in rete di testa. Netta la deviazione di mano che porta al rigore: è in ritardo su Pierno con un posizionamento sbagliato e il braccio che colpisce la palla è altissimo. Macchia una prova di grande propositività. Suo il cross per Karlsson da cui nasce il gol di Antenucci.
SPINI 4 – Si divora tre gol nel primo tempo, con differenti percentuali di colpa, ma due dei quali abbastanza netti. Al decimo spara addosso a Neri l’assist di Parigini dal limite dell’area piccola sul suo piede, poco dopo non centra lo specchio di testa seppur sbilanciato, infine ha l’occasione più clamorosa quando il suo colpo di testa a botta sicura viene salvato sulla linea da Calabrese (dal 1′ s.t. D’ORAZIO 5 – Si piazza a destra per aggiungere qualcosa dopo che il compagno aveva sbagliato due occasioni clamorose: batte il calcio d’angolo sulla testa di Bassoli. Evanescente dopo i primi minuti di apparente entusiasmo, sbaglia numerosi cross e l’attitudine è completamente sbagliata).
PARIGINI 6,5 – Da subito molto attivo sulla sinistra, mette dentro il cross da cui nasce l’occasione fallita da Spini, e ha lo spirito di iniziativa nel puntare l’uomo e creare superiorità e occasioni. Il migliore anche nel secondo tempo, peccato che nessuno riesca a tramutare in gol i suoi assist (dal 15′ s.t. RAO 5 – Appena entrato riceve e calcia dal limite, colpendo male. Gli manca lo spunto dei bei giorni, non riesce a incidere nemmeno negli uno contro uno che erano sempre stati il suo pane. Perlomeno si spende in sacrificio per rimediare ai palloni persi).
ANTENUCCI 6 – Battaglia con Remy per favorire i movimenti e il gioco degli esterni, con Parigini particolarmente ispirato. Lamenta un rigore in avvio di secondo tempo dopo che aveva preso bene posizione sulla sponda di Parigini. Perde l’attimo per il tiro poco dopo su un pallone rimasto vagante in area. Ci prova quando ha l’occasione: non riesce a rendersi più di tanto pericoloso, ma ci mette comunque la zampata nel recupero. Undicesimo stagionale, ultimo ad arrendersi come sempre, esempio per tutti.
BALDINI 5,5 – Opta per un nuovo assetto tattico, mandando in campo tre centrali in quello che è a tutti gli effetti un 343. I tre centrali dietro però ballano e infatti la SPAL va sotto dopo tre minuti e concede il rigore che le spezza le gambe a fine primo tempo. A onor del vero si vede giocare e soprattutto creare occasioni, ma non basta, anche perché i gol non arrivano se non a tempo scaduto. Deve lavorare dietro, perché la difesa è davvero troppo esposta a rischi e ogni volta che viene attaccata regala qualcosa: soprattutto nel primo tempo la SPAL difendeva a difesa schierata in superiorità numerica aspettando l’avversario, e non è certo parso l’approccio ideale. Il rischio è che sia troppo tardi. Tre sconfitte su tre da quando è arrivato.