Il 18 ottobre, alle 20.31 circa, la partita tra Pescara e SPAL fu interrotta per pochi minuti a causa di una pioggia di fumogeni lanciati dietro la porta difesa da Melgrati, sotto la Curva Ovest. Fu un gesto di protesta dovuto soprattutto allo sfinimento nei confronti di una squadra (e di una società) che già in quel momento iniziava a dare segni di preoccupante fragilità. I biancazzurri, nonostante una prestazione decorosa (soprattutto in confronto alle 4 sberle prese a Campobasso), persero la sfida 1-0 subendo gol con l’ennesimo colpo di testa stagionale, a un quarto d’ora dalla fine. Poteva non essere un problema così grande se solo il messaggio di quel giorno fosse stato colto almeno per un po’. Visto che i numeri della gestione-Tacopina, esposti in grandissimi striscioni su tutta l’area della curva, sono stati il cuore della protesta, abbiamo deciso di ripartire da lì per vedere cosa (non) è cambiato.
Confronto pre-Pescara (9 partite) vs post-Pescara (19 partite)
- Punti: prima di quel 18 ottobre la SPAL aveva conquistato 10 punti sul campo. Una media di 1,11 a partita che a fine stagione fa circa 42. Per fare un confronto, con questi punti la stagione scorsa avrebbe affrontato i playout in due gironi su tre. La scossa chiesta dalla curva quindi serviva ecco. Peccato che da quella sera la media sia scesa a 0,89, con 17 punti in 19 partite.
- Vittorie: la SPAL nel suo primo quarto di campionato aveva battuto Sestri Levante, Carpi e Rimini. Tre vittorie in nove partite. Dopo Pescara le vittorie sono state soltanto quattro, in più del doppio degli incontri giocati (media di 4,75).
- Vittorie in casa: uno dei più grandi problemi delle ultime stagioni è quello delle vittorie casalinghe. La SPAL nelle prime nove giornate era scesa in campo quattro volte al Mazza, vincendo solo col Carpi. Pescara poteva essere la seconda, ma non è stato così. Da lì i biancazzurri sono tornati nel campo di corso Piave dieci volte, vincendo solo con Pineto e Torres. La media è quindi scesa da 0,25 (1/4) a 0,20 (2/10).
- Gol subiti: l’unica voce in cui la SPAL è, numeri alla mano, migliorata, anche se l’avvio thriller di Dossena non era oggettivamente sostenibile nel lungo periodo. Nelle prime nove partite la SPAL ha incassato 18 gol (!), con la media tonda di due a partita. Da lì è scesa a 1,63 (31 gol subiti in 19 incontri). Se sembra meglio, peggio di 1,63, nella storia ha fatto solo la SPAL 2019/2020.
- Gol fatti: anche i gol fatti sono calati. La SPAL nelle prime nove partite ne aveva segnati 11 (1,22 a incontro). Dopo i fumogeni di Pescara 20 (1,05 a partita) e quasi esclusivamente grazie al contributo di un quarant’enne.
- Classifica: prima di SPAL-Pescara, i biancazzurri erano diciassettesimi con sette punti. Oggi la casella occupata è la stessa, fatto salvo che la zona salvezza è passata da un punto a sei di distanza. Ma questo è comprensibile. Quello che forse lo è meno è che la squadra su 28 partite ne abbia passate 24 in “zona rossa”. L’unico momento in cui la SPAL ne ha tenuto la testa fuori è stato tra la 15^ e la 18^, dalla vittoria sul Legnago al pareggio col Gubbio.