Il protagonista indiscusso di Pescara-SPAL 1-1 è sicuramente Ludovico D’Orazio: gol del pareggio direttamente da punizione defilata, il bis sventato da Plizzari per millimetri e poi un gol (altrettanto bello) annullato pochi minuti dopo per fallo in attacco su cui c’è più di qualche dubbio. Tocca al 33 spallino parlare nel post-partita a nome della squadra per commentare la sua prestazione e il punto guadagnato.
“Nel secondo tempo penso sia stata un po’ tutta la squadra a entrare in campo con una marcia in più. Siamo contenti di aver pareggiato su un campo difficile e contro una squadra forte, ma rimane un po’ di amarezza per le occasioni che abbiamo avuto nel secondo tempo e per il gol annullato. Penso che però possiamo portare a casa tante cose positive da questa trasferta. Lo schema su cui ho segnato lo abbiamo in realtà provato anche nel primo tempo con Parigini, però è stato schermato. Nel mio caso il difensore è stato bravo a leggere il blocco di Calapai: non so giudicare se fosse fallo, io guardavo il pallone. Siamo stati sfortunati“.
“Sono tornato effettivamente a fare il mio ruolo di esterno d’attacco, ma in situazioni come quella di oggi e in generale in questo periodo il mister chiede di sacrificarci com’è giusto che sia in qualsiasi ruolo. Oggi Zammarini ha fatto il terzino, a esempio. Cerchiamo di dare il massimo qualsiasi sia la posizione“.
“Un pareggio in serie C può muovere la classifica, soprattutto se ottenuto contro una squadra che fino a qualche mese fa si giocava il campionato. Loro hanno un po’ abbassato i ritmi, ma rimangono un squadra forte e per noi è un pareggio che ci fa comodo per la classifica. Potevamo però vincere, soprattutto per come si è messa la partita nel secondo tempo. Le occasioni non sono mancate: quella di Rao nel secondo tempo, ma anche quella di Zammarini nel primo che ha colpito il pallone con uno strano rimbalzo. Le occasioni ci sono state da entrambe le parti, è stata una partita aperta fino alla fine e quindi credo che abbiamo fatto il massimo: purtroppo andiamo via con un solo punto“.
“Perché non siamo andati dai tifosi alla fine? Siamo rimasti in cerchio a parlare e confrontarci: Mirco voleva parlare alla squadra“.
