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La SPAL interrompe la striscia di cinque sconfitte consecutive e pareggia 1-1 a Pescara giocando tutto sommato alla pari con la quinta forza del campionato. La classifica rimane estremamente preoccupante, ma almeno si è visto qualche timido progresso in termini di identità e determinazione. Venerdì 7 marzo al “Mazza” arriverà l’Arezzo: un cliente scomodo, ma che bisognerà aggredire per provare ad accorciare sulla zona-salvezza.

VOTO DI SQUADRA 6 – Primi minuti di discreto ordine, in cui la SPAL esce bene da un paio di situazioni. Il Pescara di questi tempi non è un ostacolo insormontabile, ma Zammarini non riesce a ribadire in rete l’unica occasione del primo tempo per la SPAL, mentre Bentivegna lo fa per gli abruzzesi. La bella punizione di D’Orazio regala il pareggio e poi si vede annullare un gol (anche questo bellissimo) per un fischio discutibile dell’arbitro. Se si aggiunge l’errore pesante sotto porta di Rao, forse la SPAL può ancora recriminare qualcosa. L’impressione è che l’idea di gioco ci sia, ma manchino consapevolezza e sicurezza minimi per metterla in pratica con più applicazione e incrementare la produzione offensiva. Il tempo stringe, ma se si cerca di valutare la globalità della situazione la SPAL di Pescara fa parte di un percorso forse sui binari giusti.

GALEOTTI 6 – Non può nulla sul gol del vantaggio del Pescara, con il tiro che parte da molto vicino. Non benissimo con i piedi, un po’ indeciso in qualche uscita alta, una da brivido alla mezz’ora della ripresa, ma nel complesso se la cava senza problemi seri.

FIORDALISO 5,5 – Di nuovo titolare, stavolta abbassato nei tre centrali: allontana i cross come può. Dubbio il contatto in area nel quale sembra colpire Dagasso, ma lo sviluppo dell’azione porta al gol di Bentivegna. Cerca ripetutamente il lancio per le punte, ma la maggior parte di questi tentativi sono palloni gettati via. Esce con i crampi più che comprensibili alla seconda presenza da titolare dopo l’infortunio (dal 34′ s.t. NINA 6 -Esordio assoluto in maglia SPAL, fa densità a centrocampo e nel forcing finale per cercare di mantenere quantomeno il pareggio. Fa ammonire Cangiano dopo un buon recupero palla).

NADOR 5,5 – Si ritrova a marcare due uomini nell’occasione del vantaggio abruzzese, uno dei quali è proprio Bentivegna che segna, ma lui non poteva farci più di tanto. Quando è il suo turno di far partire l’azione ha un’altissima percentuale d’errore mentre con i soliti eccessi di confidenza rischia di combinare la frittata almeno un paio di volte. Migliora nel finale badando più al sodo.

BRUSCAGIN 5,5 – Soluzione a sorpresa al posto di Bassoli considerata anche l’indisponibilità di Arena, nemmeno tra i convocati. Attento in copertura nell’allontanare i palloni che spiovono in area, leggermente lontano nell’occasione dell’1-0, in cui forse manca il suo apporto a sostegno di Nador, ma l’azione è molto veloce e fortunosa (dal 1′ s.t. D’ORAZIO 7,5 – Al secondo pallone toccato pareggia con una bellissima punizione a giro con il destro. Va vicinissimo alla doppietta nel giro di pochi secondi prima con una punizione fotocopia messa in angolo da Plizzari, poi con il destro al volo che trova l’angolino annullato per un presunto fallo di Calapai. Vivace e presente.

CALAPAI 6 – Mette il cross che genera l’occasione di Zammarini, ma è l’unica cosa che si ricorda del suo primo tempo. Quando la difesa passa a quattro è bravo a leggere le linee e chiudere come può sui lanci che arrivano dal lato opposto, liberando senza mezze misure. Servirebbe però qualcosina di più da un giocatore con la sua corsa, soprattutto con il modulo del primo tempo che gli concede campo e libertà di sganciarsi (dal 29′ s.t. BASSOLI 6 – Si piazza al fianco di Nador, chiude e allontana i cross che arrivano nella sua zona).

ZAMMARINI 6 – Baldini lo sceglie come spalla di Radrezza per corsa e filtro. Va vicinissimo al gol al quarto d’ora facendo il possibile, ma non riuscendo a ribadire in rete una respinta difettosa di Plizzari. A dieci dalla fine si butta dentro bene e crossa per Rao invece di calciare: scelta corretta, peccato per l’esito. Chiude da terzino destro facendo il suo anche lì.

RADREZZA 6,5 – In una partita non poco confusionaria, è incaricato di mettere ordine a centrocampo in entrambe le fasi. Intercetta diversi palloni che è bravo a ripulire per cercare di alimentare le azioni di suoi. Bene anche i corner, su cui la SPAL fa vedere anche qualche schema perlomeno interessante. Un po’ troppo innamorato del pallone con qualche tocco di troppo, come al solito, ma che non crea grattacapi. Giocatore recuperato. Peccato per l’ammonizione che gli farà saltare la prossima.

MIGNANELLI 6 – Galleggia tra il sostegno in proiezione a Parigini e l’aiuto dietro a Bruscagin. Non una prova degna di nota, prudente per i suoi standard, ma comunque con la sufficiente dose di concretezza. Non è però il terzino di inizio stagione, e vale per lui il discorso fatto per Calapai.

SPINI 5 – Cerca spesso la giocata di prima intenzione verso Antenucci o Parigini per saltare una linea di pressing degli avversari. Sbaglia però tanto in fase di possesso, sia palla al piede, sia in appoggi e passaggi. Finisce per essere inconsistente e rimane negli spogliatoi all’intervallo (dal 1′ s.t. RAO 5,5 – Nuovamente dalla panchina, nei primi cinque minuti completa un buon dribbling e due cross bassi non raccolti però dai compagni. Il suo ingresso cambia l’intensità offensiva della SPAL, ma la sua valutazione è inevitabilmente influenzata dal gol sbagliato. Errore abbastanza grave sull’assist di Zammarini: arriva prima della palla e non riesce a calciare, su un rigore in movimento, la palla della potenziale vittoria).

PARIGINI 5,5 – Confermato a sinistra nel tridente, ancora una volta è il giocatore con più iniziativa, anche se pare più appesantito rispetto alle scorse uscite (dal 18′ s.t. AWUA 5,5 – Dentro una volta raggiunto il pareggio per riequilibrare il centrocampo e garantire più copertura lasciando Rao e D’Orazio e sostegno di Antenucci. Un fallo inutile sulla cui punizione è bravo in presa Galeotti, e poco altro).

ANTENUCCI 5,5 – Fa tanta fatica a trovare spazio in area. Lasciato spesso isolato, cerca di venire incontro per giocare di sponda, ma gli riesce in una manciata limitata di occasioni. Riesce comunque a rendere giocabili palloni che scambia soprattutto con Parigini.

 

BALDINI 6 – Conferma il 343 e inizialmente la SPAL pare anche riuscire a reggere dietro e costruire un paio di azioni manovrate, pur senza riuscire poi ad arrivare a finalizzare. L’idea di cercare il lancio lungo verso le punte, specie dopo lo svantaggio, non pare uno schema azzeccatissimo per concomitanza di imprecisione e caratteristiche delle punte. Passa al 4231 nel secondo tempo inserendo Rao e D’Orazio, con quest’ultimo che lo ripaga con la punizione del pareggio. A conti fatti su un campo non facile la sua SPAL conferma i piccoli passi avanti fatti, mette in campo un minimo di gioco e con un po’ più di fortuna, o cinismo, avrebbe pure potuto portare a casa il bottino pieno. In una squadra che fatica a trovare il gol, ha giustamente lavorato sui calci piazzati e si è visto, come nell’occasione del gol annullato.

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