L’Arezzo è un avversario storicamente molto indigesto per la SPAL: bisogna infatti tornare indietro addirittura di 11 confronti nell’arco di 23 anni per trovare un successo dei biancazzurri, ma questa tendenza andrà necessariamente invertita per mantenere vive le poche speranze di salvezza senza playout. I toscani, da parte loro, sorridono: dopo un periodo di appannamento fatale per le sorti della panchina di Emanuele Troise sembrano essere riusciti a trovare l’equilibrio con il calcio offensivo di mister Cristian Bucchi. Per capire cosa aspettarci dagli avversari abbiamo sentito il collega Andrea Avato di Amaranto Magazine.
L’Arezzo arriva alla partita con la SPAL in un buono stato di forma, certificato dalle due vittorie consecutive e da una posizione di classifica piuttosto rassicurante. Che tipo di atteggiamento e gara si aspetta dalla squadra toscana?
“Bisognerà aspettarsi sicuramente un atteggiamento propositivo, aggressivo e offensivo da parte dell’Arezzo perché è questa la mentalità che mister Bucchi sta cercando di trasmettere alla squadra da quando è arrivato. Le prime due partite con Torres e Ternana hanno fatto storia a sé principalmente per il grande valore degli avversari, poi la squadra ha trovato una quadra. Giocherà sicuramente con Guccione play, Capello mezzala e tre attaccanti davanti per provare a imporre il proprio ritmo, anche se non sarà facile visto che alla SPAL manca la vittoria da parecchio tempo”.
L’inizio del girone di ritorno altalenante è costato la panchina a Troise che è stato sostituito da mister Bucchi. Al di là della trazione maggiormente offensiva della squadra, quali sono stati i principali accorgimenti tattici proposti?
“La novità rispetto a Troise è che Bucchi cerca di lavorare principalmente sulle qualità della squadra, nel senso che prepara ovviamente una partita guardando e studiando gli avversari, ma prima di tutto, cerca di imporre le qualità tecniche della propria squadra. Troise invece, dava più spazio al contro-gioco, nel senso che studiava gli avversari per poi adattarsi con accorgimenti precisi. Questo fattore ha sicuramente un po’ snaturato la squadra e forse è proprio per questo uno dei motivi per cui non si è creato il feeling tecnico che ci si sarebbe aspettato. Bucchi però è arrivato ad Arezzo da quattro partite quindi la valutazione sul suo lavoro è ancora in itinere…”.
Da numerosi addetti ai lavori l’Arezzo viene vista come la mina vagante in vista soprattutto dei playoff. Quale tipo di percorso è lecito aspettarsi dagli amaranto nella post-season? Gli acquisti di gennaio hanno alzato il livello della squadra?
“Mina vagante potrebbe essere, ma dipende soprattutto da come l’Arezzo arriverà alla fine del campionato da un punto di vista di condizione tecnica e atletica. L’arrivo di Bucchi deve ovviamente portare a una svolta, a un rendimento migliore, perché il problema della squadra è sempre stata la scarsa costanza. Gli innesti di gennaio sono stati sicuramente importanti perché a parte Dezi, arrivato da svincolato (non gioca da aprile 2024, ndr), gli altri sono giocatori di livello: Gilli, Ravasio che ha già segnato due gol consecutivi ma che venerdì non ci sarà e lo stesso Capello che ha sempre fatto la C ad alto livello, sono giocatori che hanno alzato il livello qualitativo della rosa”.
Nelle file dei toscani oltre all’ex Shaka Mawuli, milita un giocatore che in estate è stato molto vicino alla SPAL ovvero Santoro. Come sta procedendo la loro stagione?
“Si parla di due giocatori che per motivi diversi sono stati sotto rendimento, ma questo è un problema che ha riguardato un po’ tutta la rosa. Ora forse la squadra sta salendo un po’ di tono, ma in generale Mawuli ha fatto una prima parte di campionato insufficiente e lo stesso Santoro, che per una parte del campionato è divenuto anche titolare, non ha mai convinto appieno”.
Quali sono i giocatori che la SPAL deve maggiormente temere in vista della partita di venerdì, anche dal punto di vista difensivo, visto che gli amaranto sono la squadra con il maggior numero di gare senza gol al passivo del girone (14)?
“I giocatori da temere sono sicuramente quelli davanti. Tavernelli e Pattarello sono in una buona condizione fisica ma potrebbe essere pericoloso anche Ogunseye visto che non segna da ottobre e ha tantissima voglia di riscatto. La qualità di Guccione e Capello potrebbe essere un altro fattore. In fase difensiva l’Arezzo nell’ultimo periodo ha subito poco principalmente per le buone prestazioni collettive: Chiosa e Gilli hanno fatto due belle partite nelle ultime due vittorie, ma tengo a sottolineare che è più l’atteggiamento di squadra che ha permesso all’Arezzo di non subire gol”.
Nell’ultima partita contro il Sestri, si è registrato il record negativo stagionale di presenze allo stadio. A cosa è dovuto questo allontanamento dei tifosi?
“Questa è una domanda complicata perché ci sono da considerare una serie di fattori. Il rendimento della squadra dell’ultimo periodo non ha aiutato l’afflusso, ma già in estate si era registrata un’inversione di tendenza rispetto alle ultime due stagioni per i rincari consistenti degli abbonamenti e dei biglietti. Poi la squadra non ha mai giocato in maniera coinvolgente perché anche quando ha fatto risultato le prestazioni non hanno mai convinto fino in fondo. A tutto questo vanno poi aggiunti i soliti temi di orari particolari in giorni lavorativi e il fatto che l’Arezzo in proporzione è sempre stato un pubblico più presente in trasferta”.
PROBABILE FORMAZIONE (433): Trombini; Renzi, Gigli, Chiosa, Righetti; Mawuli, Guccione, Capello; Pattarello, Ogunseye, Tavernelli.
INDISPONIBILI: Ravasio, Settembrini.
SQUALIFICATI: nessuno