foto Filippo Rubin
Leaderboard Derby 2019

Il Paola Mazza continua a essere terreno di conquista per qualunque squadra avversaria e anche l’Arezzo, vittorioso per 0-2, non fa eccezione. Agli ospiti basta un tempo ben fatto per archiviare la pratica e condannare i biancazzurri alla sedicesima sconfitta in campionato, la quarta (su cinque disputate) della gestione di mister Francesco Baldini che ha espresso tutta la sua frustrazione nel post partita per l’ennesimo risultato negativo. La vittoria in casa manca dal 23 novembre (1-0 contro la Torres).

PARTITA – “Il mio punto di vista è semplice: la squadra non riesce a riportare in campo quanto viene fatto in settimana. si sblocca nel momento in cui ha preso due gol, ma lì è veramente tardi. Non è una questione di aver preso gol da due calci piazzati, di giocatori, di moduli o del lavoro settimanale, ma è una questione che ci si sveglia sempre tardi. Le cose non ce le regala nessuno, serve andarsele a prendere come abbiamo fatto a Pescara. Nel secondo gol subito su punizione c’è stato un errore di valutazione, sul primo gol abbiamo perso una marcatura. Sono consapevole di aver perso quattro partite e il primo responsabile sono io, ma il problema principale è che la squadra non riesce a riportare in campo il lavoro settimanale. Una volta che si prendono due schiaffi poi la squadra gioca, tiene gli avversari nella loro metà campo e nonostante non crei tanto, anche oggi abbiamo avuto l’occasione con Mirco per riaprire la partita”.

FATTORE MENTALE – “La considerazione è molto semplice, nel senso che nel momento in cui si inizia una partita si ha tutta la settimana di lavoro in cui sai cosa devi fare, dove devi andare e dove devi scalare, ma il problema è che non lo facciamo. Dopo aver preso due gol la squadra non fa uscire gli avversari dalla metà campo, a certificazione del fatto che è un problema mentale. Un problema tra l’altro che, da quando ci sono io, si è sempre verificato. Non dobbiamo pensare che essere usciti da Pescara con un punto abbia risolto i nostri problemi, questa squadra deve trovare cattiveria e concentrazione. Il momento che stiamo passando è chiaro a tutti, perché è un momento in cui dove sbagli vieni sempre punito e proprio per questo non va persa la marcatura sul primo gol. Sicuramente è difficile rendere l’idea di quanto lavoriamo in settimana e quanto è stata buona la seconda parte della partita perché i numeri non ci danno ragione. C’è da darsi una svegliata. Le stiamo provando tutte e per questo credo che arrivare al campo domani, spaccare tutto o andare in ritiro non risolverebbe i problemi, anzi, vorrebbe dire appesantire la situazione. La soluzione però va trovata, serve trovare una concentrazione diversa”.

PERCORSO – “Se non risolviamo i nostri problemi c’è poco da gestire. I nostri problemi sono innanzitutto di attenzione, di gestione e serve risolverli in fretta. Io sono responsabile e a completa disposizione dei ragazzi che però ci devono mettere del loro. Se perdi la marcatura in una situazione di classifica come questa però diventa complicato. Gli errori si pagano e si gestisce pensando che tra quattro giorni giochiamo. La cattiveria agonistica e il lavoro settimanale vanno riportati in partita. Mi sembra che fisicamente i ragazzi stiano bene e quindi serve solo maggiore concentrazione”. 

TESTA – “Io ne vorrei quindici di giocatori che come Paghera entrano in quel modo al primo pallone. Fabrizio rientrava dall’infortunio e si sente la responsabilità addosso nonostante sia uno degli ultimi arrivati. Per vincere le partite serve lottare e in alcuni casi anche rischiare di procurarsi ammonizioni. Siamo stati bellini nel secondo tempo, ma non basta questo per salvarci. Se prendo calcio di rigore contro perché ho strappato la maglietta all’avversario in marcatura, magari non mi fa gol e io per questo alleno tutti i giorni i difensori per lavorare in questo modo. Se mi danno contro un calcio di rigore perché Nador ha strappato la maglietta io non dico niente. Da quando sono qui sto lavorando solo su quello: ci si salva con la cattiveria, con l’ignoranza, prestando comunque attenzione al fatto che determinati episodi possono condizionarti”. 

BLOCCO – “La SPAL può arrivare anche allo spareggio, quindi è il momento di tirare fuori tutto quello che abbiamo. Gli errori sono stati fatti da tutti, le partite sono state perse, ma ora non mi sta più bene neanche la scusante dell’aspetto mentale perché la curva ha cantato per tutta la partita. Cosa vado a raccontare ai tifosi? Dell’ambiente difficile che mette pressione? Non scherziamo. Io da giocatore sono retrocesso a Napoli con novantamila persone ogni domenica. Che dovevo fare, sparire? Se i giocatori non trovano la forza di fare queste otto partite e l’eventuale spareggio, possiamo stare qui a parlare una giornata intera. Io queste cose le ho dette alla squadra in tutte e cinque le settimane da quando sono qui. Non mi levo le responsabilità in questo momento ma bisogna essere più cattivi e concreti”. 

Lascia un commento


Hangar leaderboard