Non è bastata la prima doppietta di Karlsson in biancazzurro per rimediare al doppio svantaggio maturato già al 18′ (!) contro un Pineto tutt’altro che scintillante. Se Nador non avesse segnato l’autogol regalando il 3-2 finale agli avversari, la SPAL avrebbe potuto trarre fiducia da una partita rimessa in piedi in modo quasi miracoloso. Di seguito le considerazioni del tecnico spallino Francesco Baldini nell’immediato post-partita.
PARTITA – “L’inizio di partita è stato inaccettabile e la responsabilità è la mia. Non riesco a levare alla squadra questa caratteristica. È incredibile vedere come il problema sia la testa di questi ragazzi, perché poi abbiamo fatto una buona prestazione nel secondo tempo. Al primo cross, alla prima punizione, al primo angolo prendiamo gol. Quando giochi con la paura sbagli e soprattutto il gol lo prendi sempre, non c’è niente da fare. Trovare la medicina per questo problema non è semplice. Dovrebbe essere il fatto di non aver più niente da perdere, come è successo nel secondo tempo. Non mi passa nemmeno per la testa di massacrare Nador. Ho fatto il difensore e so che l’errore può sempre succedere. Quella di oggi era una partita importante, ora dobbiamo ricaricare le batterie”.
MODULO E ALLENAMENTI – “Non è una questione di modulo o di come imposti la partita. Abbiamo il freno a mano tirato per la paura. Quando parti sempre 2-0 o 3-0 per gli altri è dura. Quando hai paura di prendere gol, lo prendi sicuramente. In questa settimana non lavorerò per niente sulla fase difensiva. Lavorerò solo con gli attaccanti perché da quando sono arrivato facciamo il 75% del lavoro sulla fase difensiva e le cose vanno in questo modo. Non è questione di movimenti o di giocare a 4 o 5 dietro. Il punto è che questa squadra si sblocca dopo aver preso due gol e me ne prendo la responsabilità. Non riesco a trovare il modo di aiutare questi ragazzi: le abbiamo provate tutte, a livello motivazionale, di preparazione di partita, cambiando giocatori e modulo. Vi assicuro che io e lo staff le abbiamo provate davvero tutte”.
“Karlsson, lo avevo detto in conferenza prepartita, sta lavorando forte per ritrovare la condizione. Ottar si meritava la soddisfazione di questi due gol anche se non sono serviti ai fini del risultato. Questo perché è il primo che chiede di lavorare a fine allenamento, per lui singolarmente è il giusto premio. In generale i ragazzi stanno bene fisicamente e sono capaci di fare buone prestazioni. Il problema è che vengono fatte in situazioni quasi compromesse”.