Il Legnago Salus non va oltre il pari nella sfida salvezza casalinga con la Lucchese, ma per la SPAL non c’è affatto da dormire sonni tranquilli: la formazione veneta è viva e combattiva e anche contro i toscani ha dimostrato di volersi giocare la salvezza fino alla fine.
Le due sconfitte consecutive con Rimini e Perugia non ha infatti fiaccato particolarmente il morale del gruppo allenato dall’esperto Massimo Bagatti. Quella del “Sandrini” sabato scorso è stata una battaglia che si è conclusa 1-1 dopo il vantaggio iniziale della Lucchese arrivato con una prodezza individuale.
Il Legnago quindi arriverà a Ferrara con soli sei punti di distacco dalla squadra di Baldini, motivato ad allungare a sei (…) la striscia di sconfitte consecutive della SPAL al Paolo Mazza. Motivazioni che rendono la sfida di domenica prossima cruciale per entrambe le squadre e richiede il massimo sforzo per evitare uno scenario nerissimo.
LA FORMAZIONE
Mister Bagatti schiera inizialmente un 3412: in porta c’è l’esperto portiere Perucchini, vincitore di un campionato di C con il Lecce nel 2018. In difesa Noce, Koblar e Ampollini. A centrocampo Tanco e Muteba sono gli esterni, mentre in mediana operano Diaby e Bombagi. Dietro le punte si posiziona Franzolini che fornisce supporto ai due attaccanti di ruolo Svidercoschi e Basso Ricci.
LA PRESTAZIONE
Legnago che fin da inizio partita fatica a prendere le misure a una Lucchese che parte forte e concede subito due occasioni pericolose ai toscani nei primi dieci minuti. Il più propositivo dei veneti è l’esterno destro Tanco, cercato spesso dai suoi compagni, che però fatica a concretizzare quando deve mettere il cross vanificando le sue sgroppate sulla fascia. Al minuto numero 13 è la Lucchese a passare in vantaggio con un gran gol di Magnaghi. L’attaccante sfrutta un disimpegno sbagliato dalla difesa biancoceleste e calcia un missile da 25 metri che sbatte sulla parte inferiore della traversa e si insacca in rete. Dopo il gol subito il Legnago si riversa in avanti ma senza essere preciso, con la squadra che sembra un po’ in confusione. Al 18’ arriva la prima vera occasione per il Legnago con Basso Ricci: l’attaccante si fa rimontare da Benedetti mentre sta per calciare in area e la palla finisce in calcio d’angolo. I veneti quando devono impostare palla a terra fanno una fatica tremenda e sono costretti ad affidarsi a lanci lunghi spesso fuori misura. Al 30’ ancora pericolosa la Lucchese con il colpo di testa di Selvini, Perucchini deve impegnarsi in tuffo per evitare il 2-0. Un paio di minuti dopo il Legnago recrimina per un cartellino rosso che non viene estratto dal direttore di gara ai danni di Catanese, solo giallo per lui. Espulsione che sembrava esserci dato che l’entrata a gamba tesa ai danni di Diaby costringe l’imponente centrocampista ivoriano a uscire in barella. Dopo la lunga interruzione le squadre abbassano il ritmo e fino alla fine del primo tempo non ci sono grandi emozioni da segnalare. Nella ripresa mister Bagatti cambia qualcosa a livello tattico e si mette a quattro dietro, abbassando i due esterni di centrocampo e inserendo il centrocampista Leoncini al posto del difensore Koblar. Il 4312 sembra funzionare, perché il Legnago sembra più compatto e organizzato, ha sicurezza maggiore dietro e ciò aiuta i biancocelesti anche in fase offensiva. Al 56’ e 58’ Magnaghi impegna Perucchini che sventa entrambi i tentativi con due ottime parate e permette ai suoi di restare in partita. Al 61’ il Legnago si divora l’1-1 con l’errore di Casarotti che non riesce a spingere in porta il pallone messo a rimorchio da Basso Ricci. È solo questione di tempo però perché al minuto 65’ Ampollini pareggia i conti con un colpo di testa. Punizione deliziosa dalla sinistra di Bombagi per il compagno che tocca il pallone indirizzandolo verso la porta dell’ex SPAL Melgrati. Il portiere la tocca ma non a sufficienza perché il pallone sbatte sul palo interno e si insacca in rete. Legnago che poi va subito vicinissimo al 2-1 con Svidercoschi che si fa murare il tiro a portiere battuto. Negli ultimi 15’ minuti si gioca poco visti i numerosi cambi e l’infortunio occorso a Leoncini, costretto a uscire anticipatamente. La stanchezza la fa da padrona con le squadre che si allungano pericolosamente, tanti lanci lunghi che si perdono nel vuoto. Legnago che rischia la beffa nel recupero ma Perucchini salva il risultato con una bella parata. Partita che si chiude sull’1-1, pareggio giusto con il Legnago che ha chiuso in crescendo.
LA CHIAVE TATTICA
Bagatti inizia la partita con la squadra sbilanciata in avanti utilizzando un 3412. Inizialmente i due esterni Tanco e Muteba vengono schierati a tutta fascia, con compiti sia offensivi sia difensivi. Il gioco si sviluppa principalmente attraverso di loro, con Tanco che arriva spesso sul fondo con facilità, ma sbaglia la scelta della giocata. Appena i toscani prendono le misure alle trame di gioco del Legnago iniziano le difficoltà: la squadra veneta cerca spesso le punte con lanci lunghi imprecisi e si scopre troppo in fase difensiva. La svolta arriva quando all’inizio del secondo tempo Bagatti passa ad un 4312 abbassando i due esterni e ritrovando solidità in difesa. Partendo dal basso il Legnago costruisce azioni palla a terra e risulta più ordinato in campo con il centrocampo che riesce maggiormente a fare filtro e opera da collante con il reparto offensivo. I due attaccanti, Svidercoschi e Basso Ricci, si invertono spesso creando confusione nella difesa lucchese e Franzolini, posizionato dietro di loro, si inserisce appena trova il varco giusto.
OCCHIO ALL’AVVERSARIO
Il Legnago Salus ha il penultimo monte ingaggi e la dirigenza ha cercato di trovare il giusto mix tra giocatori di esperienza da affiancare ai giovani. Uno degli innesti fondamentali e dal valore maggiore è stato il portiere Perucchini (classe 1991). Alto 191 centimetri, è cresciuto nelle giovanili del Milan ed è arrivato a disputare due campionati di B con Varese e Ascoli da titolare, per poi toccare con mano anche la serie A nelle file dell’Empoli, ma senza mai scendere in campo. A Lecce e Ancona trascorre la maggior parte della sua carriera dove disputa rispettivamente 113 e 69 partite prevalentemente in serie C. Lo stesso discorso vale per Bombagi, arrivato in estate dal Mantova, con cui ha vinto la serie C (lo aveva già fatto anche con Pordenone e Catanzaro). Giocatore molto esperto, classe 1989, è un trequartista dotato di ottima tecnica e visione di gioco. A lui sono affidati i calci piazzati, inclusi quelli da rigore. In attacco il punto di riferimento della squadra è sicuramente Svidercoschi, capocannoniere dei veneti con 5 reti finora. L’attaccante classe 1999 è ben strutturato fisicamente, ma allo stesso tempo molto mobile, bravo nel colpo di testa e dal tiro dalla distanza. In attacco i veneti si affidano soprattutto a lui e alle sue capacità di far salire la squadra. È alla seconda stagione con i veneti: nell’anno precedente aveva segnato 8 reti di cui 2 ai playoff del girone A.
L’ANDAMENTO RECENTE
(1V, 2P, 2S)
Il Legnago ha trascorso 31 delle 33 giornate disputate finora all’ultimo posto della classifica e attualmente conta 24 punti, gli stessi del Milan Futuro. Arriverà a Ferrara occupando la 19^ casella forte degli scontri diretti vinti ai danni dei rossoneri. I veneti sono in lotta per non retrocedere da inizio campionato, hanno la peggior difesa e il penultimo attacco del girone. Numeri alla mano domenica si affronteranno due squadre in grossa difficoltà che non possono permettersi di perdere l’ennesima partita della stagione.
LEGNAGO SALUS-Milan Futuro 2-1 (Diaby, Bombagi)
Torres-LEGNAGO SALUS 0-0
LEGNAGO SALUS-Rimini 1-3 (Franzolini)
Perugia-LEGNAGO SALUS 2-1 (Noce)
LEGNAGO SALUS-Lucchese 1-1 (Ampollini)